Non saprei dirvi perché, ma ho aperto questa bottiglia senza troppe aspettative. L’ho acquistata presso la distribuzione Storie di Vite, che ritengo da tempo una garanzia. Non senza ragione. Lo scetticismo, inteso come “sarà un vino da 6+ al massimo“, era (non) motivato dalla mia conoscenza dei Verdicchio di Jesi ma molto bene da quella relativa ai Verdicchio di Matelica. In più non conoscevo l’azienda agricola Marco Gatti.
Invece è un bel vino. Gatti è un viticoltore vecchio stile. Fa vini semplici, e uso questa parola nella sua accezione migliore. Sono vini che danno il massimo dopo almeno due/tre anni, infatti questa è la 2016. Senti inizialmente il tropicale, che vira però poi – col passare dei minuti – su toni minerali e sulla grafite. Finale decisamente sapido, anzi proprio salmastro. Costo davvero basso, in relazione poi alla qualità innegabile. Matelica vuol dire collina, temperature fredde, grandi escursioni termiche. Sembra quasi una zona montana, ma il mare è a due passi. Un terroir estremamente sottovalutato.
Il Casal di Venza è il cosiddetto base, il Villa Marilla è il fratello appena più ambizioso (sempre prezzi bassi: non l’ho provato). . Strepitosa (mi dicono) la sua Riserva, che però si trova poco perché le bottiglie sono davvero in quantità minima. Provatelo, provateli.