
Nei giorni scorsi ho avuto modo di provare altri due loro vini. Il primo è il Simandro, vino bianco ottenuto da biancame. Il nome è dato dal parziale anagramma dei nomi dei due figli della titolare, Simone e Alessandro. Viene prodotto solo nelle annate migliori. La mia era una 2019. E’ un bianco non macerato per nulla “strano”, delicato ma di carattere, che dimostra l’eclettismo dell’azienda e il suo saper produrre vini ora “estremi” e ora “normali” (sto semplificando, so che mi capirete).
Ieri ho poi bevuto il Virtutae Gelso. L’azienda produce 4 tipi di Passito a nome Virtutae, che differiscono poi per l’affinamento: Frassino, Rovere, Gelso, Robinia (Acacia). Io ho provato il Gelso. Annata 2010. Sempre Biancame in purezza. Affinamento di sette (sette!) anni. Il gelso conferisce una spiccata nota di fumo e di bruciato. Tostato e affumicato. Caffè, tabacco, spezie. Lunghissimo, affascinantissimo. E io non amo i vini dolci e/o da meditazione. Ma questo era pazzesco.
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Vinificato in purezza e poi conciati e stravolti dal passaggio in legno.