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Motziflon 2016 – Francesco Brigatti

mercoledì, Aprile 29th, 2020

Schermata 2020-04-29 alle 12.48.51Due sere fa ho bevuto un rosso strepitoso. Non era previsto, perché la cena era finita, ma io e la mia compagna avevamo voglia di un bicchiere in più. E il vino precedente, il mirabile Fiano di Avellino Montemattina che ho di recente recensito, era terminato in un amen.
Mi sono ricordato che, mesi fa, all’interno dell’ennesimo ordine per Storie di Vite che avevo fatto, Ivan De Chiara e Adriano Aiello mi avevano regalato quattro o cinque rossi: “Vedrai che piaceranno anche a te, che sei un noto bianchista“. Di solito ci prendono. Tra questi figurava un Colline Novaresi 2016 da me non conosciuto, dal nome “Motziflon”. Annata 2016. Produttore Francesco Brigatti.
Siamo a Suno, nel novarese. Il Motziflon è un Nebbiolo, ma non in purezza (85%). Ci sono piccole percentuali di Vespolina (10%) e Uva Rara (5%). Nel dialetto di Suno, “Mot” è collina” e “Ziflon” vuol dire “zufolo”, il canto degli uccelli. L’azienda è alla terza generazione. Il vigneto Motziflon (si chiama proprio così), dominato dal Monte Rosa, è esposto a sudovest. Terreno argilloso.
Abbiamo aperto il vino senza saper bene cosa aspettarci: ammetto di non conoscere abbastanza l’espressione che il miglior Nebbiolo dà nel novarese, dove la Docg più vocata è come noto denominata Ghemme (e Brigatti produce anche quella). Ebbene, il Motziflon non ci è soltanto piaciuto: ci ha esaltato. E’ verissimo che è un rosso perfetto anche per i bianchsti come me, perché è oltremodo elegante ed austero. I tannini, per quanto decisamente presenti, risultano nobili e assai aggraziati. L’acidità è suprema e mirabile. Ne risulta una beva “facile” e al tempo stesso importante. I 13.5 gradi alcolici si sentono nel naso di visciole sotto spirito, ma in bocca l’alcol non è mai prevaricante. Via via sempre più etereo e speziato, decisamente lungo e persistente, equilibrato e armonico. Gran vino davvero!

Verdicchio di Matelica Casal di Venza 2016 – Marco Gatti

martedì, Marzo 31st, 2020

Schermata 2020-03-31 alle 12.15.35Non saprei dirvi perché, ma ho aperto questa bottiglia senza troppe aspettative. L’ho acquistata presso la distribuzione Storie di Vite, che ritengo da tempo una garanzia. Non senza ragione. Lo scetticismo, inteso come “sarà un vino da 6+ al massimo“, era (non) motivato dalla mia conoscenza dei Verdicchio di Jesi ma molto bene da quella relativa ai Verdicchio di Matelica. In più non conoscevo l’azienda agricola Marco Gatti.
Invece è un bel vino. Gatti è un viticoltore vecchio stile. Fa vini semplici, e uso questa parola nella sua accezione migliore. Sono vini che danno il massimo dopo almeno due/tre anni, infatti questa è la 2016. Senti inizialmente il tropicale, che vira però poi – col passare dei minuti – su toni minerali e sulla grafite. Finale decisamente sapido, anzi proprio salmastro. Costo davvero basso, in relazione poi alla qualità innegabile. Matelica vuol dire collina, temperature fredde, grandi escursioni termiche. Sembra quasi una zona montana, ma il mare è a due passi. Un terroir estremamente sottovalutato.
Il Casal di Venza è il cosiddetto base, il Villa Marilla è il fratello appena più ambizioso (sempre prezzi bassi: non l’ho provato). . Strepitosa (mi dicono) la sua Riserva, che però si trova poco perché le bottiglie sono davvero in quantità minima. Provatelo, provateli.