Due sere fa ho bevuto un rosso strepitoso. Non era previsto, perché la cena era finita, ma io e la mia compagna avevamo voglia di un bicchiere in più. E il vino precedente, il mirabile Fiano di Avellino Montemattina che ho di recente recensito, era terminato in un amen.
Mi sono ricordato che, mesi fa, all’interno dell’ennesimo ordine per Storie di Vite che avevo fatto, Ivan De Chiara e Adriano Aiello mi avevano regalato quattro o cinque rossi: “Vedrai che piaceranno anche a te, che sei un noto bianchista“. Di solito ci prendono. Tra questi figurava un Colline Novaresi 2016 da me non conosciuto, dal nome “Motziflon”. Annata 2016. Produttore Francesco Brigatti.
Siamo a Suno, nel novarese. Il Motziflon è un Nebbiolo, ma non in purezza (85%). Ci sono piccole percentuali di Vespolina (10%) e Uva Rara (5%). Nel dialetto di Suno, “Mot” è collina” e “Ziflon” vuol dire “zufolo”, il canto degli uccelli. L’azienda è alla terza generazione. Il vigneto Motziflon (si chiama proprio così), dominato dal Monte Rosa, è esposto a sudovest. Terreno argilloso.
Abbiamo aperto il vino senza saper bene cosa aspettarci: ammetto di non conoscere abbastanza l’espressione che il miglior Nebbiolo dà nel novarese, dove la Docg più vocata è come noto denominata Ghemme (e Brigatti produce anche quella). Ebbene, il Motziflon non ci è soltanto piaciuto: ci ha esaltato. E’ verissimo che è un rosso perfetto anche per i bianchsti come me, perché è oltremodo elegante ed austero. I tannini, per quanto decisamente presenti, risultano nobili e assai aggraziati. L’acidità è suprema e mirabile. Ne risulta una beva “facile” e al tempo stesso importante. I 13.5 gradi alcolici si sentono nel naso di visciole sotto spirito, ma in bocca l’alcol non è mai prevaricante. Via via sempre più etereo e speziato, decisamente lungo e persistente, equilibrato e armonico. Gran vino davvero!