Impera il Nazareno, vietato sperare. Vorrei Rodotà, ma perfino Prodi sarebbe quasi un successo

quirinaleEsprimere il proprio desiderio in merito al prossimo Capo dello Stato dà la misura esatta di quanto, al Palazzo, non interessi nulla del desiderio dei cittadini. I quali, a forte maggioranza, vorrebbero un nome diverso dai soliti (e spesso improponibili) noti. Qualsiasi ipotesi non allineata alla mostruosità del Patto del Nazareno è però destinata a morire in partenza. La miseria attuale – l’inconsistenza del renzismo, la purulenza del nazarenismo – è figlia di due momenti chiave: l’errore dei 5 Stelle, che giustamente dissero no a Bersani (che desiderava solo un appoggio esterno) ma sciaguratamente non “fecero il nome” al secondo giro di consultazioni prima del governo Letta; e il mai perdonabile impallinamento di Rodotà per mano del Pd. Che, non ancora pago, giubilò pure Prodi (a proposito: quando ammetteranno una volta per tutte che, a capo dei famosi 101, c’era un ragazzotto con problemi di democrazia e inglese?). La slavina è cominciata lì. Il mio nome resta Rodotà, ma non ha chance. Come non le ha Zagrebelsky. Bene ha fatto il M5S a congelare le Quirinarie e chiedere i nomi a Renzi, ma lui non li farà: per lui esiste solo il maestro Silvio. I dissidenti part-time del Pd restano tanti Don Abbondio e il Pd non esiste più, sostituito da un partito centro-destrorso padronale, dominato da un Premier tanto caricaturale quanto pericolosissimo (anche perché ha quasi tutti i media dalla sua parte). Il delirio è tale per cui nelle consultazioni online vince Magalli. Una provocazione, ma neanche tanto: se la Boschi fa il ministro e Verdini il costituzionalista, Magalli assurge a Churchill. Temo un nome raggelante, tipo Amato, o un soprammobile renziano. I lettori del Fatto odiano il concetto di “male minore”, e fanno bene: ho però la sensazione che in una palude simile occorra turarsi il naso. Visto lo stato delle cose, perfino un nome come Prodi sarebbe quasi un successo. (Il Fatto Quotidiano, 25 gennaio 2015)

7 Comments

  1. Antonio Martino. Mi sembra una figura proponibile. Diverso dagli Amato e dai Prodi messi in pool position da opposte tifoserie entrambi di parte, con tanti errori nel proprio curriculum a danno del Paese e di indole assai docile pronti alla genuflessione davanti alla padrona(senza averne la capacità) d’Europa Angela Merkel e davanti alla Troika. Martino è un sobrio liberale, economista, ha insegnato nelle Università USA, è stato in Organismi Internazionali, come Ministro della Difesa della Repubblica Italiana è conosciuto all’estero. Ma, avanti con gli Amato. Pazienza.

    • hanno già deciso mesi addietro matteo e silvio, le votazioni sono una mera formalità, in questo lasso di tempo hanno solo pattuito con le finte “minoranze ritrose” la scambio di favori, le fasulle minacce di scissione all’interno del PD, i malumori e la corsa di FI a rimpiazzare in maggioranza i presunti dissidenti PD non sono altro che metodi coercitivi per ottenere favori, poltrone, incarichi, leggi ad personam ecc…

      Tale contesto “politico” è una chiara presa per il cu.o verso le Istituzioni, la Costituzione ed il popolo sovrano, per correttezza il M5S ha deciso di non partecipare all’orgia governativa che si svolge ormai da decenni nella Capitale Roma diventata una cloaca maxima pullulata da zo..le e scarafaggi.
      Mi domando coma facciano Deputati e Denatori del M5S a respirare quell’aria pestilenziale putrida e malarica,….. una trentina si son lasciati inebriare da quelle acque luride e fognanti fino ad immergersi e berle.

  2. tutto prese forma alcuni anni fa con Renzi sindaco in visita a Berlusconi nella villa di Arcore, il feeling l’intesa nacquero quel giorno, nei mesi successivi prese forma quel che oggi conosciamo come patto del “nazareno” tutto ciò si svolse sotto il naso dei boiardi di centrosinistra concedendo a Matteo di regalare a Silvio il PD.

    Alla richiesta del M5S di avere 4 nomi da valutare Renzi non potrà rispondere se non formalmente poche ore prima della votazione, perchè il nome del P.d.R. lo ha già deciso da mesi con Berlusconi, nel frattempo i due soci in affari hanno “lavorato” per farlo digerire ai rispettivi deputati e senatori, ovviamente sarà un nome improponibile per il M5S.
    Il soccorso dei giorni scorsi di FI a Renzi per sostituire in maggioranza i falsi dissidenti nel PD è la prova che si sono aperti i giochi con mediazioni, compromessi, ricatti e compravendite minacciando scissioni e spaccature per ottenere favori personali tanto in FI che nel PD.

  3. Vivo lontano dall’Italia e non mi manca più di tanto: purtroppo ho il vizio di voler sapere cosa succede laggiù visto che ci vivono molti amici e parenti.

    Ogni volta che leggo una notizia politico/economica mi torna alla mente una “legge di Murphy” che recitava più o meno così:
    “Quando sembra che non possa andare peggio lo farà!”

  4. il soprammobile renziano sarebbe il male peggiore perchè in questo caso avremmo il trino Renzi anche presidente della repubblica.
    La vedo dura per un nome condiviso , non conviene al quelli del patto del nazareno, e gli altri schieramenti sono troppo divisi e lontani fra loro.
    Ci vorrebbe un miracolo.

    • allora cominciamo a pregare intensamente perchè c’è davvero bisogno di un aiuto ultraterreno …la razza umana è ormai senza speranza !

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