L’impresa di Seppi, l’inciampo (clamoroso) di Roger

seppiSarà durissima, per gli assai convinti ultrà di Federer, accettare questa sconfitta. Difficile continuare a ripetere che lo svizzero sia “il più grande di sempre”, affermazione insensata come tutte quelle che mirano a paragonare campioni di epoche diverse, e giustificare poi questo rovescio – oltremodo clamoroso – con uno dei giocatori meno accattivanti del circuito. Andreas Seppi ha eliminato con merito il “Re” non in un torneo qualsiasi, ma agli Australian Open. Per certi versi lo Slam più bello, perché arriva a inizio anno quando i favoriti non sono al top e può accadere di tutto. Infatti, qui, si sono visti in finale Baghdatis e addirittura vincente Thomas Johansson. Lo stesso Wawrinka, un anno fa, ha vinto il suo unico Slam. A Melbourne può accadere. Come può accadere che, mentre Nadal si salva per miracolo dall’harakiri con il diversamente satanasso Smyczek, Seppi batta Federer dopo dieci sconfitte su dieci negli scontri diretti. Lo ha fatto in quattro set, 6-4 7-6 4-6 7-6, garantendosi gli ottavi. Il miglior risultato di un italiano, da queste parti, resta il quarto di finale di Cristiano Caratti. Era il 1991 e Caratti, come dimostrarono gli anni Schermata 2015-01-24 a 10.07.39successivi, non era un prescelto. Come non lo è Seppi, quasi 31enne di Caldaro orgogliosamente sprovvisto di eleganza e carisma. Grigio come pochi altri, ripetitivo e fatalmente noioso. Se non fosse italiano, nessuno qui ne parlerebbe. Per avere un tennista nostrano realmente performante occorrerebbe un mix complicato: la potenza e l’eleganza di Bolelli (che al turno precedente aveva tolto un set proprio a Federer), l’estemporaneità genialoide di Fognini (dissipatore di se stesso più di Canè) e l’abnegazione encomiabile di Seppi. Dalla natura non ha avuto molto talento, ma dalla carriera ha ottenuto tutto quello che poteva: si è issato due anni fa nei top 20 (18), ha vinto tre tornei e ieri Federer non gli ha regalato nulla. Molti diranno che lo svizzero è al tramonto, ma neanche due settimane fa ha conquistato l’ennesimo titolo (Brisbane). Federer non è finito, infatti nel 2014 ha raggiunto la finale a Wimbledon e vinto la Davis: semplicemente non è più imbattibile 3 set su 5 e si avvicina ai 34 anni. Fino agli Australian Open 2010, Federer aveva raggiunto 18 finali Slam su 19. Una cifra abnorme. Nei successivi 20 Slam, 3 “sole” finali (e una vittoria). Il tempo passa anche per i Re. E’ un risultato oggettivamente incredibile. Federer, negli ultimi undici anni a Melbourne, non era mai uscito prima delle semifinali. Per tornare a una sua eliminazione al terzo turno occorre risalire al 2001. Per i suoi fans è un’onta persino superiore al crollo con l’ucraino Stakhovsky a Wimbledon 2013. E’ vero che quella è l’erba di casa per Federer, ma è anche vero che Stakhovsky – una volta l’anno – gioca da fenomeno. Seppi, no: il suo è il trionfo del mediano, anzi del medianissimo. Il gregario di seconda fila che indovina la gara perfetta. Non l’unica, peraltro: in carriera ha già battuto top players, per esempio Nadal a Rotterdam. Oggi 46 al mondo, Seppi era già arrivato agli ottavi di Melbourne nel 2013. Lo stesso risultato ottenuto al Roland Garros 2012 e Wimbledon 2013. Lì si è sempre fermato. Adesso troverà Schermata 2015-01-24 a 10.07.18Kyrgios, molto più forte e divertente di lui ma anche più acerbo. Australiano e dunque idolo di casa, può far tornare il sorriso ai tifosi di casa – un tempo adusi al gran tennis – assieme al connazionale Tomic (pure lui agli ottavi). Kyrgios compirà 20 anni ad aprile, è numero 50 nel ranking e il mondo si è definitivamente accorto di lui quando, un anno fa negli ottavi a Wimbledon, ha impartito lezioni di tennis a Nadal. Issatosi nei quarti, perse da Raonic. E’ forse favorito, ma Kyrgios – come Tsonga, a cui somiglia non poco – è personaggio alla Mario Brega: la sua mano “può essere ferro o piuma”, e quando è piuma (nel senso di inconsistenza tattico-agonistica) può perdere con chiunque. L’altoatesino potrebbe approfittarne. Trovatosi a gestire quelle luci della ribalta che raramente ha meritato e mai cercato, ieri Seppi si guardava attorno con aria smarrita. Neanche lui pareva rendersi conto di quello che aveva combinato: è entrato nella storia e ha consegnato alla depressione i federeriani. Mica niente. (Il Fatto Quotidiano, 24 gennaio 2015)

2 Comments

  1. Che un giocatore passi in questo modo (giocando davvero la partita della vita) contro uno del calibro di Roger Federer è notizia da impresa. Che i tifosi federeriani entrino in depressione è atteggiamento tipico di chi il tennis non lo segue che a sprazzi. Trovo semplicemente ridicolo che ci si stupisca di un giocatore che, a mio avviso e non solo, sta regalando almeno un paio di anni extra ai suoi tifosi grazie alla geniale e riuscita scelta di affiancarsi ad una persona come Stefan Edberg che gli ha indicato la via per dimezzare i tempi negli scambi. Dico riuscita perchè sono i fatti a parlare oltre che le immagini. Quanto a Seppi, non solo in quanto italiani, gli possiamo solo fare i complimenti. Un ragazzo che non ha mai negato nemmeno un secondo al sacrificio, umiltà da esportare in quantità industriale e grande educazione in campo. Non possedere il talento di Roger o Stefan o Fognini non è un delitto. Sprecarlo (Fognini), quello si che è un delitto.
    Al prossimo turno ha un leggero vantaggio: l’avversario deve vincere, in quanto promessa di casa oltre che del tennis, probabilmente avrà il braccio più leggero di lui.
    Meglio così, ed auguri good boy.

    • Gran bel commento!!! Condivido: Fognigni esemplare dei nostri peggiori difetti, Seppi delle nostre migliori qualità.

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