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Due recensioni

lunedì, Settembre 13th, 2010

La prima recensione riguarda Il vino degli altri ed è stata pubblicata dal mensile Il mio vino, numero di giugno. E’ molto bella e li ringrazio.

“Due anni e mezzo dopo Elogio dell’invecchiamento, Andrea Scanzi, giornalista de La Stampa e scrittore d’altri libri, torna sullo scaffale con Il vino degli altri, sempre Mondadori editore. Scritto, e si “sente”, con grande passione e anche con una buona dose di competenza, con molto spirito sportivo e leggerezza, pur se certi suoi intenti – o, meglio ancora, certe dichiarazioni di produttori incontrati – sono stati considerati invece pesanti, destabilizzanti e hanno suscitato polemiche. Il nostro è un mestiere strano: se non scrivi la verità o la travisi sei un cretino (giustamente), se scrivi le cose come stanno sei un terrorista.
Non entriamo nelle polemiche perché ci vorrebbero tre pagine solo per spiegare. Noi però tifiamo Scanzi. Incondizionatamente. Leggete il libro e anche voi, scommettiamo, sarete dalla sua parte.
Il vino degli altri – un bel 326 pagine a 18.50 euro – è un viaggio tra produttori, territori e singoli vini, italiani e stranieri. Un girovagare raccontato in bello stile, con ironia e profondità al tempo stesso. Uno di quei libri sul vino che si può leggere – fatto assai raro – anche a letto, come un romanzo che acchiappa. Ci sono un paio di distrazioni, specie sui nomi dei produttori (Longarotti al posto di Lungarotti, Pier Mario Grattamacco al posto di Pier Mario Meletti Cavallari, Grattamacco è il nome dell’azienda) ma Scanzi ha già provveduto a scusarsi e ad aggiustare.
Un libro da cui tirar giù numerosi spunti: per viaggiare (e anche per evitare certi posti), per bere (spesso bene), per chiacchiere (e anche discutere). Il che è un gran bel risultato”.

La seconda recensione riguarda Elogio ed è stata pubblicata sul sito Intravino. Bontà loro, hanno inserito Elogio tra i 10 libri imprescindibili di vino. Un abbraccio all’autrice Francesca Ciancio (in poche righe ha detto tutto) e un brindisi al suo portale.

Elogio dell’invecchiamento di Andrea Scanzi. Si, ancora lui. Pensateci, questo libro è una furbata, anzi un irresistibile mix di egocentrismo letterario, talento narrativo, citazioni musical-cinematografiche e didattica della sommellerie. Ecco a voi i volumi dell’Associazione Italiana Sommelier in chiave cool. Scanzi sta al vino come Oldani alla cucina, entrambi amano il pop. Descrivere il pinot nero come vino Kiarostami è semplicemente geniale: il vitigno d’essai dà soddisfazione con il tempo, ma guai a dimenticare il primo pensiero dopo aver visto ”Il sapore della ciliegia“. L’idea fantozziana della Corazzata Potemkin, al confronto, è uno zucchero. Dare tempo al tempo, sempre”.