La prima recensione riguarda Il vino degli altri ed è stata pubblicata dal mensile Il mio vino, numero di giugno. E’ molto bella e li ringrazio.
“Due anni e mezzo dopo Elogio dell’invecchiamento, Andrea Scanzi, giornalista de La Stampa e scrittore d’altri libri, torna sullo scaffale con Il vino degli altri, sempre Mondadori editore. Scritto, e si “sente”, con grande passione e anche con una buona dose di competenza, con molto spirito sportivo e leggerezza, pur se certi suoi intenti – o, meglio ancora, certe dichiarazioni di produttori incontrati – sono stati considerati invece pesanti, destabilizzanti e hanno suscitato polemiche. Il nostro è un mestiere strano: se non scrivi la verità o la travisi sei un cretino (giustamente), se scrivi le cose come stanno sei un terrorista.
Non entriamo nelle polemiche perché ci vorrebbero tre pagine solo per spiegare. Noi però tifiamo Scanzi. Incondizionatamente. Leggete il libro e anche voi, scommettiamo, sarete dalla sua parte.
Il vino degli altri – un bel 326 pagine a 18.50 euro – è un viaggio tra produttori, territori e singoli vini, italiani e stranieri. Un girovagare raccontato in bello stile, con ironia e profondità al tempo stesso. Uno di quei libri sul vino che si può leggere – fatto assai raro – anche a letto, come un romanzo che acchiappa. Ci sono un paio di distrazioni, specie sui nomi dei produttori (Longarotti al posto di Lungarotti, Pier Mario Grattamacco al posto di Pier Mario Meletti Cavallari, Grattamacco è il nome dell’azienda) ma Scanzi ha già provveduto a scusarsi e ad aggiustare.
Un libro da cui tirar giù numerosi spunti: per viaggiare (e anche per evitare certi posti), per bere (spesso bene), per chiacchiere (e anche discutere). Il che è un gran bel risultato”.
La seconda recensione riguarda Elogio ed è stata pubblicata sul sito Intravino. Bontà loro, hanno inserito Elogio tra i 10 libri imprescindibili di vino. Un abbraccio all’autrice Francesca Ciancio (in poche righe ha detto tutto) e un brindisi al suo portale.
“Elogio dell’invecchiamento di Andrea Scanzi. Si, ancora lui. Pensateci, questo libro è una furbata, anzi un irresistibile mix di egocentrismo letterario, talento narrativo, citazioni musical-cinematografiche e didattica della sommellerie. Ecco a voi i volumi dell’Associazione Italiana Sommelier in chiave cool. Scanzi sta al vino come Oldani alla cucina, entrambi amano il pop. Descrivere il pinot nero come vino Kiarostami è semplicemente geniale: il vitigno d’essai dà soddisfazione con il tempo, ma guai a dimenticare il primo pensiero dopo aver visto ”Il sapore della ciliegia“. L’idea fantozziana della Corazzata Potemkin, al confronto, è uno zucchero. Dare tempo al tempo, sempre”.
Tags: Scanzi Il mio vino
Ciao Andrea,
ho letto “il vino degli altri” e mi sono appassionata al tuo stile…l’ho divorato e studiato,complimenti davvero.
Mi sono detta che non potevo non leggere Elogio..ma non riesco a trovarlo! in tutta Roma mi dicono che non è disponibile e non si può ordinare, possibile?
Illuminami se puoi..
Grazie,
Michela
Di solito impiego almeno 1 mese per leggere un libro, a meno che non mi faccia impazzire allora lo divoro giorno per giorno in tutti i momenti in cui mi è possibile… con il tuo libro è stato così. veramente stupendo, credo che nei prossimi giorni lo leggerò nuovamente, anzi di sicuro perchè ho intenzione di prendere appunti su tutti i vini di cui hai parlato e poi provarne almeno una parte.
Ne aprofitto per segnalarti alcuni vini del cuore che riempiono la mia piccola cantina e che bevo spesso grazie ad un caro amico (vini che probabilmente non piaciono a Parker). Ovviamente parlo di piccoli produttori che mettono sul mercato poche decine di migliaia di bottiglie, buona parte delle quali all’estero:
– Colle Duga di Damian Princic stupendo il Sauvignon e il Friulano; da provare assolutamente anche il Merlot
– Moschioni Cividale del Friuli irraggiungibili il Celtico (Cabernet e Merlot), il Real, lo Schiopettino ed il Pignolo
– Molino dei Lessi da provare le riserve di Cabernet e di Lagrein
A presto
dimenticavo un produttore straordinario ex VinNatur che si trova nel bel mezzo della barbagia:
Az.Ag. Panevino di Gianfranco Manca
Vini (quando riesci ad assaggiarli) incredibili che lasciano il segno. Non è facile sapere quale uvaggio mette in bottiglia, comunque ha anche alcune vecchie viti a piede franco.
ciao
@ Enrico Lorato: Proprio ieri sera, a cena, per accompagnare due belle bistecche di vitellone (ehm, sorry Andrea!), ho stappato una bottiglia di Piccadè dell’azienda PaneVino. L’avevo già assaggiato qualche mese fa, apprezzandolo molto, ma ieri sera mi ha fatto letteralmente uscire di testa. Un capolavoro. Con la mia compagna (per quanto il suo contributo sia stato minimo) abbiamo finito la bottiglia. In questi casi limitarsi sarebbe un delitto.
Ciao
Ciao Andrea,
ti segnalo anche questa breve recensione fatta sul mio neocontadin-casalingo blog (fatto da chi se intende ancora poco tanto per capirci 😉 ): http://primobicchiere.wordpress.com/. Mi sono anche permesso di aggiungere il tuo sito tra i miei link. Nel caso non approvassi fammi sapere che provvedo a cancellarlo.
Alla prossima, ciaooo