Prontuario breve per i Geni del web

webeteProntuario breve per chi vuole usare al peggio i social e, ancor più, dare il peggio di se stesso. Ecco la settimana tipo. Anzitutto bisogna spalare sterco su Tiziana Cantone, ridacchiando per i suoi video e scrivendo “bravoh” (con la “h” finale) dopo aver visto i video parodia di Floro Flores (che di parodie, del resto, si intende). Poi, una volta che quella ragazza muore suicida (anche per colpa tua), si finge dolore ma in realtà si sghignazza per chi la insulta anche da morta, tipo quel tale “musicista” che ha poi piangiucchiato perché la sua orchestra nel frattempo l’aveva licenziato.
Una volta esaurita la vicenda Cantone – il Genio del web si stanca subito – si cerca un’altra vittima, rigorosamente a caso. E’ domenica, il mortodifiga si annoia assai e non trova di meglio da fare che insultare il criminoso Morandi perché ha osato far la spesa con sua moglie di domenica pomeriggio. Roba forte, roba grave. Il webete è così: gli puoi bombardare il paese, ma se gli togli il wifi, l’iPhone e le puttanate si inalbera.
Una volta esaurito anche il filone Morandi, cosa si può fare? Semplice: buttarsi a capofitto sulle foto rubate di Diletta Leotta, commentando con frasi tipo “che figa!” (detto da gente che non ne ha mai vista una) oppure “Dai cazzo, pubblichiamole subito!” (detto dalla stessa gente che cinque giorni prima insultava i giornali che avevano pubblicato i video di Tiziana Cantone).
Sensazione a margine 1) Umberto Eco non aveva ragione: di più. Sensazione a margine 2) Il problema non sono solo i social, sempre più ospedali psichiatrici a cielo aperto: il problema siamo noi.

3 Comments

  1. Io sono del parere che il diritto alla vita mediatica non sia una cosa intelligente.
    Morandi ha il diritto di andare a fare la spesa di domenica, se lo ritiene di suo gradimento, i negozi sono aperti, ognuno fa come gli pare e piace.
    Perché uno che esce dovrebbe diventare per forza artefice di qualcosa?
    Forse le persone sono troppe curiose e non sanno che fare della propria vita?
    Perché complice inconsapevole? di che cosa?
    Ma se ognuno pensasse agli affari propri invece che interessarsi dei cazzi degli altri?
    La loro vita è troppo noiosa?

  2. ci sarebbe anche un altro aspetto da valutare in queste vicende, il clamore mediatico indotto appositamente dalle interessate/i che lavorano nello star system/circo mediatico; se esiste un diritto all’oblio mediatico esiste anche un diritto alla propria vita mediatica, che si può alimentare foraggiando curiosità e morbosità di milioni di utenti web e tv, con la differenza che sul web si diventa artefici moltiplicatori della montatura ad hoc, una sorta di complici consapevoli o inconsapevoli.

Leave a Reply