Ho già parlato di Domaine Joubert, scoperto tramite Storie di vite, a proposito del loro Morgon. L’azienda si conferma prodigiosa anche con questo loro Fleurie Vieilles Vignes. Annata 2016. 100% Gamay. Una delle migliori zone del Beaujolais. Terreni scistosi e rocce friabili. Come riassume Storie di vite stessa, “Marcel Joubert è un personaggio fondamentale per lo sviluppo del Beaujolais al naturale. Compagno di avventure di Lapierre dal 1980, con una personalità strabordante, nell’ultimo anno ha rimesso l’azienda nelle mani della figlia Karine, supervisionando che le cose si facciano come e meglio di sempre. Le vinificazioni e gli affinamenti avvengono a seconda della bisogna, in vecchie botti grandi o in cemento. I vini sono espressione pura del territorio, puntando sul frutto e sulla dinamicità di beva e nessun additivo o coadiuvante, solforosa inclusa. Il Domaine Joubert ha parcelle sparse nelle denominazioni più importanti, dal Morgon Cote du Py a Fleurie, ma il cuore dell’azienda è a Brouilly, più a Sud, zona che dona vini più generosi in frutto ed estrazione. Le vigne hanno un’età media altissima, con punte oltre i 100 anni“.
La sua bravura è davvero stupefacente. Questo Fleurie è una meraviglia di seta, gran beva e mineralità rara. L’ho amato io che son bianchista (e non è un caso, perché è un rosso molto “verticale”). Lo amerete anche voi, forse persino di più, che siete immagino meno bianchisti e più rossisti di me.
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Fleurie Vieilles Vignes 2016 – Domaine Joubert
martedì, Maggio 12th, 2020Morgon 2015 Cote du Py – Domaine Joubert
domenica, Marzo 22nd, 2020Segnalazione obbligatoria per questo strepitoso Morgon. L’ho trovato nella distribuzione di Storie di Vite, e l’ho amato oltremodo. A chi mi segue su Facebook, dico che è esattamente il vino che ho aperto durante la diretta di sabato 21 marzo dedicata a Gianni Mura.
Chi mi legge da anni sa come io sia più bianchista che rossista, e da questi ultimi cerchi anzitutto verticalità, freschezza e mineralità. Quindi il Gamay, che è il vitigno dell’appellation Morgon, è perfetto. In questo caso la sottozona, di gran pregio, è Cote du Py. Terreni di scisti argillo-calcarei, 15 giorni di macerazione carbonica. Questa annata 2015 di Domaine Joubert mi ha esaltato: così fresco, così naturale, così complesso (nelle sue accezioni migliori). Davvero un rosso prodigioso, che migliora di bicchiere in bicchiere, di sorso in sorso, di ora in ora.
Non posso non consigliarvelo.