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Ostrea Edulis 2009 – Luigi Spertino

martedì, Dicembre 7th, 2010

Ecco un altro orange wine. Me lo ha regalato sabato scorso Luca Coucourde, il proprietario dell’Enoteca Tredicigradi di Luserna San Giovanni, su volontà del produttore Mauro Spertino. Figlio di Luigi, vigneron storico di Mombercelli (nell’astigiano), famoso anzitutto per una Barbera amaronizzata, cioè da appassimento, e per un Grignolino splendido.
Quest’anno è uscito il primo bianco dell’azienda. Un Cortese in purezza, annata 2009. In versione orange wine, ovvero da (lungo) appassimento sulle bucce. In rete si trova pochissimo, giusto una condivisibile recensione di Enofaber’s blog, a cui ho “rubato” la foto.
Proprio sabato, a Luserna, dicevo di amare Gravner ma non molto la gravnerizzazione. Questa moda dei bianchi macerati è spesso ingiustificata. I bianchi che sostano sulle bucce, come i rossi, sono tipici della zona di Gravner, oppure di quelle terre contadine dove decenni fa il bianco si faceva come i rossi. Macerare i bianchi ovunque non ha senso.
Ero quindi scettico con questo Vilét Ostrea Edulis (il nome dell’ostrica comune). E invece.
Il Cortese macerato di Luigi e Mauro Spertino, di cui segnalo anche un buon Pinot Nero, è un bel prodotto. Provenendo da una macerazione di quasi due mesi, è ovviamente molto giovane. L’annata è la 2009 e andrebbe bevuto tra due o tre anni, sebbene il Cortese non sia certo famoso per le potenzialità evolutive. Il tannino è spiccato e anche per questo non va bevuto freddo. Provatelo a 14-16 gradi, temperatura da rosso.
Il vino non è chiarificato e filtrato, ma il deposito è minimo e il colore vira su un bel giallo dorato. Profumi appaganti, anzitutto di albicocca disidratata. Fiori, lieve nota erbacea, miele. Complessità di pregio. Al gusto colpisce il tannino, poi una grande acidità e una buona morbidezza (la malolattica è partita spontaneamente, ha raccontato il produttore).
Buon equilibrio, notevole persistenza, apprezzabile bevibilità. Non è un orange wine che stanca: la bottiglia finisce senza accorgersene, ed è un buon segno, ma è consigliabile lasciarlo evolvere nel bicchiere. Oppure comprarne due o tre bottiglie, per lasciare una piccola scorta da aprire tra qualche anno.
Non so il prezzo esatto, ma l’azzardo a mio avviso è riuscito. E parlo da amante esigente degli orange wine.