Paul Bara è uno dei nomi di culto dello Champagne. E’ un vigneron, però così potente e noto da essere ormai quasi una Maison. Io ho provato il suo Grand Rosè, da Pinot Nero. Un Grand Cru, a Bouzy, l’enclave prelibata e perfetta di Pinot Noir assieme ad Ambonnay.
Il produttore, nel sito, lo definisce “vino da donne”, che non sai mai se sia un pregio o un difetto.
Non sono Champagne economici, l’ho acquistato a 49 euro alla Casa del Parmigiano di Erasmo Gastaldello. Però è un gran vino. Spicca al colore, un rosa cristallino e intenso, perlage persistente e fine. Al naso dominano i sentori che ti aspetti: fragola selvatica, lampone, frutti di bosco, ciliegia. Finale di amarena.
La crosta di pane si sente meno che altrove, le bollicine in bocca non sono aggressive.
Al gusto è fresco, non troppo sapido, di buon corpo per essere uno Champagne. Giusta lunghezza, equilibrio preciso.
Forse alcuni Rosè Saignèe di vignerons più “naturali” mi avevano colpito di più (Boulard, Larmandier-Bernier), ma lì si va proprio a gusto. Sintetizzando, questo ha un po’ meno carattere e più educazione.
In ogni caso, mi sento di consigliarvel. Quando avrete voglia di spendere qualche euro in più per un Rosè di pregio.
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Champagne Paul Bara (Grand Rosè)
mercoledì, Marzo 31st, 2010Tags:Champagne Paul Bara Scanzi
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