Più Dotto di così si muore

“Il calcio è anche questo”. “Eh sì, il calcio è così”. L’approfondimento radiofonico di Tutto il calcio minuto per minuto, dalle 17 in poi su RadioUno, regala perle di saggezza seriali. L’acme coincide puntualmente con le interviste di Emanuele Dotto. Chi non le ha mai sentite, non sa nulla della vita. Due giorni fa, Dotto era al Tardini per Parm-Udinese. Arriva Franco Colomba. Dotto: “Di solito gli allenatori sono vestiti male, in tuta e scarpette, ma lei sembra proprio un damerino. Eh eh”. Tre considerazioni: 1) Dotto è evidentemente abituato a frequentare postriboli malfamati, con gli avventori che si addobbano peggio di Lady Gaga. 2) Dotto usa la parola “damerino” (non solo: quando impreca, tuona “Perdindirindina”). 3) “Eh eh” è l’effetto onomatopeico con cui Dotto, per non sentirsi solo, ride delle sue battute.
E’ quindi arrivato Guidolin. La sua Udinese aveva perso due a zero. Dotto: “Lei è solito sorridere anche dopo le sconfitte” (come no: Guidolin si autoflagella perfino se ha vinto 7 a 0), “ma d’altra parte bisogna saper perdere, come cantavano i Rokes, eh eh”. Il riferimento ai Rokes è esiziale: Dotto ama alternare colto e popolare. Ecco una frase in “dottese”: “Il Milan non deve crucciarsi troppo per il pareggio al Franchi. Il concetto di vittoria è infatti sopravvalutato, come dimostra D’Annunzio, e al tempo stesso mister Allegri deve rammentare che ogni uomo è solo, come insegna Mario Tessuto. Eh eh”.
Giunti mestamente alla conclusione, Dotto ha sintetizzato: “La vita può anche andare così. In casa siete bulldozer, in trasferta trattori” (per molto meno, in alcuni paesi ti lapidano).  Guidolin, con quella sua gioiosità da cerbiatto sgozzato per mano di Borghezio, ha calato il poker d’assi: “Se non giochiamo con il coltello dei denti, perdiamo con chiunque”. Parole sante: al giorno d’oggi, se non hai il coltello dei denti, e già che ci sei la forchetta nel (del?) naso, non vai da nessuna parte.

(Il Fatto Quotidiano, 22 novembre 2011)

One comment

  1. Ti sei dimenticato di dire che, con quell’allure da macho non può che scatenare la porzione più atavica della libido femminile (l’accompagno a far shopping)

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