Recensione Vanity Fair

«Immaginavo la vita mia senza di loro. Sarei stato più libero. Non avrei avuto nessuno vincolo. Sarei potuto uscire di giorno. Avrei inseguito altre mille sottane. Invece ho bestemmiato, ho pianto. Ero solo».
No, non è la confessione di un marito piantato dalla moglie, che magari si è portata dietro il figlio. È lo sfogo di un uomo che ha appena smarrito i suoi due cani femmina e pensa che senza di loro non abbia più senso vivere. Tanto da scrivergli, una volta ritrovati, una vera e propria serenata d’amore. I cani lo sanno. Elogio dello sguardo rasoterra (appena uscito Feltrinelli) è il racconto delle gesta di Tavira e Zara, i due labrador femmina di Andrea Scanzi, scrittore e autore teatrale. Che sulla scia del maestro Edmondo Berselli ci conduce nella visione del mondo canina. E sgretola tutti gli stereotipi  su Fido e dintorni.
I cani puzzano – Falso
«I cani sanno di cani, come gli uomini sanno di uomini. E non puzzano, a meno che non li riempiate di schifezze. Al massimo, quando piove, «prendono l’odore degli uomini che tornano a casa dalla palestra senza aver fatto la doccia».
I cani amano la verità – Vero
«Il cane è immerso nel suo presente senza ansietà. Al contrario degli uomini riconosce sempre l’inganno e fiuta istintivamente la verità. Non fingono mai di aver letto il galateo né recensisce un film senza vederlo».
I cani leccano perché hanno fame o per pulirsi – Falso
I cani non leccano perché hanno fame, «né perché sono animali sporchi, portatori di microbi e  disperditori di peli». Un cane lecca perché vuole dirti quanto ti vuole bene, e quanto gli sei mancato. O per stabilire delle gerarchie: infatti lo fa solo con persone che stima e rispetta.
Se ami i cuccioli, ami i cani – Falso
«Chi ama i cuccioli, non ama i cani. Ama i giocattoli a forma di cane».
I cani costano – Vero
«Vaccini, leishmaniosi, filaria, tosse canina, sverminazioni, lastre, otiti, antiparassitari, crocchette, pensioni, imprevisti. Con quanto spendo per i miei cani, potrei quasi pagare la parcella di Ghedini e sembrare innocente».
La relazione con un cane è come quella con una donna (o un uomo) – Falso
«La comunicazione tra uomo e cane si fonda sul non detto e sullo sguardo. L’opposto esatto di quella tra uomo e donna, che si poggia sul troppo detto e sulla miopia deliberata».
I cani che dormono sono romantici – Vero e falso
«Quando dormono i cani si puliscono di continuo, leccano, slappano, biascicano. Si girano. Fanno mille rumori. La tendenza alla flatulenza è spiccata. Però il sonno dei cani è il sonno dei giusti. Non c’è niente che possa rovinare la loro pace. Quando un cane dorme, dorme. Non ha pensieri, dolori, preoccupazioni».
I cani hanno il senso della (propria) famiglia – Falso
«I cani sono  poligami, immorali, goderecci. Le regole di branco e di sopravvivenza non contemplano battesimi, comunioni e cresime».
I cani fanno di necessità virtù – Vero
«Un cane non sceglie quasi mai. Si fa scegliere. E ama quella scelta. Perché non può fare altro. Perché sente che è giusto. Perché è l’unica carta che ha».
I cani fanno la cacca per bisogno – Falso
«Più che avvertire il bisogno del bisogno, il cane tradisce un’urgenza maieutica. Nulla lo fa più riflettere di quel momento. La cacca è sacra, un segnale antico. Ogni deiezione è un miracolo. Paganini non ripeteva, i cani sì».
I cani ti insegnano a morire – Vero
«Un cane è la tua morte in anticipo. Muore al tuo posto, per vedere la strada che ci sarà dopo e poi raccontartela. Un cane va in perlustrazione dell’abisso».

(Elisabetta Ambrosi, Vanity Fair, 8 ottobre 2011)

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