Ebbene sì, la playstation è divertente anche a 40 anni

fullsizerender-6Le donne lo sanno, come cantava Ligabue. Tra le molte cose che sanno, c’è la sostanziale deficienza del genere maschile. Essa si esplicita in varie forme, che vanno dal grado ameno a quello rondolinico. Assai prossima al grado ameno c’è quella che definiremo qui demenza “cazzara”. Comporta quasi solo cose positive – divertimento, relax, spensieratezza – e si esplicita in varie forme. Una di queste, e si chiede qui ancora perdono alle amatissime lettrici, è giocare alla Playstation. E giocarci non tanto a venti o trent’anni, ma a quaranta. O a cinquanta. O – insomma – a qualsiasi “anta” che volete. Molti, e più che altro me, inorridiranno: “Davvero non avete di meglio da fare, voi maschietti?” Certo che ce l’abbiamo, e peraltro lo facciamo (quasi tutti: Nardella probabilmente no), ma questo è un giornale timorato di Dio. E poi non è mai elegantissimo star lì a elencare le proprie performance amatorie: mica siamo Cruciani qualsiasi. Gli attacchi però proseguiranno: “Non potreste, al limite, guardare una serie tivù o andare al cinema”? Certo, e anche questo lo facciamo, però non è che uno può guardare tutta la vita solo Breaking Bad o The Affair. Anche perché prima o poi le serie finiscono, Heisenberg muore e – soprattutto – una serie come The Affair provoca la rottura del rapporto di coppia che stavi vivendo: non è che uno può soffrire tutta la vita, ragazze. Ed è anche per questo che, a coloro che stanno per accusarci di “disimpegno” perché a 40 e passa anni preferiamo Uncharted 4 al cicaleccio politico, ribadiamo che c’è davvero un limite al masochismo: farsi calpestare in tacco 12 da Rosario Dawson è normale e anzi incentivabile, guardare al mattino Chiccotesta (sì, tutto attaccato) o Andrea Romano no. Quella è perversione, per giunta delle peggiori. Non ignoriamo la critica peggiore: “Anche Renzi gioca alla Playstation”. Ebbene sì. E posta pure le foto mentre lo fa con qualche suo pretoriano spelacchiato, magari in una delle molti notti in cui prima delle elezioni hanno vinto di sicuro e poi puntualmente (stra)perdono. Ecco: Renzi che gioca alla Playstation è il piccolo specchio tragicomico di una generazione rimasta impigliata in quella eterna (quasi) giovinezza che li porta a reiterare, da quarantenni, le stesse cose che facevano a vent’anni. E’ la crisi di mezza età 2.0, però spensierata e tutto sommato piacevole. Non è tremendo che Renzi giochi alla Playstation: è tremendo che sia stato Presidente del Consiglio (e forse lo sarà ancora, sempre per quella storia del masochismo frainteso). Lo si dica, lo si gridi: giocare alla playstation è divertente: a qualsiasi età. E’ una stacco innocuo, che non fa danno alcuno, a meno che il maschio suddetto fullsizerender-7passi tutto il tempo davanti alla tivù, magari un 65 pollici 4K comprato proprio alla bisogna. Nel qual caso, amiche lettrici, qualora il vostro compagno non assolvesse appieno ai suoi ruoli eroici di compagno, amico e amante: punitelo, traditelo, lasciatelo. Farete benissimo e se lo sarà meritato. In caso contrario, lasciatelo rincoglionire al 20% con Fifa 2017, mentre è convinto di essere stato acquistato dal Barcellona o di avere appena fatto un gol in rovesciata a Buffon su assist del mirabile Suso. Lasciatelo armeggiare con quella cosa mediamente astrusa che una volta si chiamava joystick e ora DualShock. Lasciatelo nel suo comico brodo di giuggiole fatto di “R2”, tasto “quadrato” per tirare e “triangolo” per il passaggio filtrante: è una cosa grave, ma non seria. Fidatevi. (P.S. Questo articolo, che tutta la redazione maschile del Fatto Quotidiano voleva scrivere ma non ne aveva il coraggio, contiene forti tracce autobiografiche. Se ne sconsiglia l’uso a seriosi/e noiosi/e). – Il Fatto Quotidiano, 9 gennaio 2017

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