Le cattive strade a Roma (Formiche.net)

unoSe si va a vedere uno spettacolo ideato e recitato da Andrea Scanzi, non si può non immaginare la presenza di qualche politico e di altrettanti simpatizzanti. Ma in sala si vedeva prevalentemente un’ampia rappresentanza della televisione italiana che partiva dall’ex direttore del TG1 e del TG4,Emilio Fede, l’ex direttore di Rai 2 Carlo Freccero ed il direttore di Rai 3 Andrea VianelloPoi c’era Myrta Merlino, volto noto di La 7, con la madre ed in compagnia di Massimo MucchettiPresente in sala anche la ballerina e conduttrice di Canale 5 Rossella Brescia, con un bel cappello nero e fasciata in un jeans stretch che esaltava le lunghe gambe. Assente Lilli Gruber, conduttrice del programma “Otto e mezzo” su La7, che vede di frequente ospite Andrea Scanzi, ma probabilmente le riprese della trasmissione glielo hanno impedito.

LE CATTIVE STRADE

Unica data romana, la tournée di “Le Cattive Strade” passa al Teatro Sala Umberto e registra il tutto esaurito. Dopo il successo per lo spettacolo “Gaber se fosse Gaber”, Scanzi narra un altro cantautore: Fabrizio De André. Non l’avevamo ancora mai visto a teatro ma solo attraverso lo schermo nei suoi interventi da spinoso e caustico giornalista, sempre critico verso il mondo politico e verso una società in decadenza (per dirlo con le parole di un altro cantautore amato: Ivano Fossati).

DE ANDRE’ IN 90 MINUTI

Nel suo ultimo libro, “Non è tempo per noi. Quarantenni: una generazione in panchina”, parla dei successi e degli insuccessi, sia artistici che politici, dei suoi coetanei. Qui scrive del contagiogenerazionale musicale partendo da una canzone di Ligabue, (che è il titolo del libro stesso), per passare da Kurt Cobain (Nirvana) a Jovanotti, fino all’esaltazione di Capareza. In questo spettacolo invece il fil rouge musicale si snoda attraverso il percorso artistico del poeta e cantautore ligure, De André. Probabilmente la morte dell’artista nel ’99, quando Scanzi aveva 26 anni, ha lasciato un’impronta così forte nel ragazzo di allora che lo ha spinto fino ad oggi a voler ricostruire, in questi novanta minuti, la passione e le continue rivoluzioni dell’intellettuale scomodo ed inquieto.

LO SPETTACOLO

freccero“Le Cattive Strade” è un incontro-spettacolo dove l’autore racconta gli elementi principe della carriera di Fabrizio De André, ripercorrendo il suo repertorio anche attraverso le interpretazioni del cantautore e attore Giulio Casale. Scanzi parte nella narrazione da “Nuvole barocche”, la prima canzone scritta a 18 anni, che definisce “non esattamente indimenticabile”. Ricorda l’iniziale percorso incerto del giovane De André, che spazia dalla frequenza di lettere fino alla facoltà di medicina, passando anche per giurisprudenza (che abbandona a sei esami dalla laurea), per intraprendere definitivamente la strada della musica. E sicuramente l’artista descritto non sarebbe il Fabrizio De André che conosciamo noi, se Mina non avesse pubblicato su vinile a 45 giri il singolo di “La canzone di Marinella” nel 1968, punto di partenza per la sua carriera segnata da incontri artistici determinanti.

L’AMICIZIA CON LUIGI TENCO

Poi  lo spettacolo ripercorre anche l’amicizia (ed il dolore vissuto nella perdita) di Luigi Tenco. Descrive i concept album  Tutti morimmo a stento”, sempre del ’68, con la “Ballata Degli Impiccati”: “Coltiviamo per tutti un rancore/che ha l’odore del sangue rappreso /ciò che allora chiamammo dolore / è soltanto un discorso sospeso” che nella sua attualità ci annienta. E poi ancora con Inverno: “Ma tu che stai, perché rimani? Un altro inverno tornerà domani / cadrà altra neve a consolare i campi / cadrà altra neve sui camposanti”. Fino all’incontro con Fernanda Piovano per la collaborazione per il suo album “Non al denaro, non all’amore né al cielo” ed il Suonatore Jones: “Libertà l’ho vista dormire / nei campi coltivati / a cielo e denaro, / a cielo ed amore, / protetta da un filo spinato. Libertà l’ho vista svegliarsi / ogni volta che ho suonato”.

LA NOSTALGIA DI SCANZI

La narrazione musicale di Giulio Casale ripercorre poi Storia di un impiegato” del’73, (il sesto album discografico registrato in studio di Fabrizio De André), che con “Verranno a chiederti del Nostro Amore” lascia intravedere uno Scanzi insolitamente nostalgico e romantico: “verranno a chiederti del nostro amore / a quella gente consumata nel farsi dar retta / un amore così lungo / tu non darglielo in fretta / non spalancare le labbra ad un ingorgo di parole / le tue labbra così frenate nelle fantasie dell’amore / dopo l’amore così sicure a rifugiarsi nei “sempre” / nell’ipocrisia dei “mai”. non sono riuscito a cambiarti / non mi hai cambiato lo sai”. E chiude amaramente con: “continuerai a farti scegliere / o finalmente sceglierai”.

UN SERIAL KILLER SENTIMENTALE

ROSSELLA BRESCIA_2_resize_resizeNel libro “Non è tempo per noi” Andrea Scanzi si era definito “un serial killer sentimentale”, ma quando glielo ricordo, ci tiene a specificare che anche lui ha sofferto per amore: non sempre ha ferito, ma ha anche subito. E qui lascia intravedere una sensibilità in perfetta sintonia con questo testo che sembra ripercorrere un suo vissuto. Questo brano narra della crisi sentimentale e della fine di un amore, infatti De André in quell’anno si separerà dalla prima moglie. Poi, da quando incontrerà a 34 anni la donna della sua vita, Dori Ghezzi, la sua vena creativa si animerà ulteriormente per congelarsi momentaneamente solo durante quei quattro mesi in cui la coppia fu rapita dall’anonima sequestri sarda. Lo spettacolo rivive il percorso artistico attraverso proiezioni di filmati originali e foto rare di Fabrizio De André ed alcuni stralci di esecuzioni dal vivo. La storia dell’artista, per dirla con le parole dell’autore dello spettacolo, “E’ una storia per nulla sbagliata, quella di Fabrizio De André. Tra cattive strade e fiori che nascono dove meno te lo aspetti.  Una storia che continua e continuerà, in direzione ostinatamente contraria”.

I PROGETTI FUTURI
Ma alla mia domanda all’attore/autore se dopo Gaber e De André ritrarrà un altro musicista, magari il Ligabue del suo libro, o l’amato Fossati, lui risponde che, dopo queste due storie, sarà difficile narrare di un altro musicista e poeta con la stessa emozione e passione vissute in questi due percorsi. Invece, chiedendogli se “Non è tempo per noi” potrà diventare uno spettacolo, confessa che ci sta pensando, e noi ne saremmo felici.

TRAVAGLIO E GRILLO: DUE GRANDI ASSENTI

MARRA M5S_2_resize_resizeInfine sul come mai il suo fedelissimo amico Travaglio non fosse in sala Scanzi ha risposto: “Solo perché non è a Roma. Lui c’è sempre ma oggi era impegnato altrove”. L’assenza di Beppe Grillo (ricordiamo che il suo primo libro era “Ve lo do io Beppe Grillo”, con la prefazione di Travaglio appunto), era colmata in sala rappresentato da Nicola Morra presidente del proprio gruppo parlamentare in questa XVII Legislatura.
La tournée teatrale delle “Le Cattive Strade”  proseguirà con altre date ma solo nelle regioni del nord al momento, anche se l’intento della produzione è tornare a Roma, poi magari anche a Napoli ed altre città del sud. (Fabiola Cinque, Formiche.net)

Tutte le foto.

 

LE CATTIVE STRADE

Casale-Scanzi per De Andrè

Promomusic

In collaborazione con COMUNE di CAGLI – ISTITUZIONE TEATRO COMUNALE

Prossime date:

18/02 Politeama Genovese

19/02 Teatro Colosseo, Torino

20/02 Teatro Cristallo, Bolzano

28/02 – 1/03  Teatro Puccini, Firenze

14/03 Teatro di Varese

9/05 Teatro Creberg Bergamo

 

3 Comments

  1. Ma che è, novella 2000? Non capisco. La presenza di certa gente aggiunge valore allo spettacolo?

  2. Complimentissimi! E’ un piacere constatare come il successo arrida, una volta tanto, a chi se lo merita davvero.

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