Elogio ulteriore del pupillino cherubino Shapovalov

Schermata 2017-08-12 alle 03.34.38Sono le ore 3.12 italiane e Denis Shapolavov ha appena battuto Mannarino, qualificandosi con ciò – poco più che 18enne – al Masters 1000 di Canada. Ho visto la partita in diretta, preferendola alla finale di canasta con Tony Binarelli e la Madia, e questo (lo capite ben) dice già molto. I suoi connazionali canadesi stentano a crederci: hanno da tempo Raonic nei top ten e pure Pospisil ha fatto qui semi, ma Shapovalov è proprio un’altra cosa. Molto più forte del secondo, molto più divertente del primo (ci vuol poco: anche una mietibatti è più divertente di Raonic). Al primo turno il pupillino cherubino Denis ha salvato quattro match point a Dutro Silva e ora si ritrova in semifinale dopo avere battuto – sempre in rimonta – Del Potro, Nadal e Mannarino: il tennis è proprio strano.
Il match con Mannarino è stato forse il più difficile. Era il primo in cui Denis aveva qualcosa da perdere, partendo “quasi” da favorito. Il francese a inizio torneo lo sovrastava di 101 posizioni (42 a 143), ma alla vigilia l’entusiasmo era tale che l’underdog sembrasse il transalpino: errore, perché Mannarino attraversa un ottimo momento di forma. Shapovalov ha cominciato malissimo, andando sotto 0-4 e annullando più volte lo 0-5 con un game chilometrico al servizio. Ha poi perso il set 2-6, ma quell’1-5 è stato fondamentale perché lo ha  se non altro ridestato un po’. Nel secondo set, sul 3-2 Denis senza break, altro momento chiave: breve interruzione per pioggia. Nei dieci minuti e poco più di pausa Mannarino si è un po’ smarrito. E l’altro – il Pupillino Cherubino – è salito di tono. Di tono e di entusiasmo. Vinto il secondo set 6-3, Shapovalov ha vissuto il terzo momento chiave: andato avanti di un break sul 2-1, con il servizio e 30-30 ha sbagliato una volée (una delle tante) in maniera indecente. Controbreak, 2-2, e poi 3-2 Mannarino. Un giocatore meno solido mentalmente – Fognini, Dimitrov, Kyrgios, eccetera – si sarebbe spento: lui no. Ha servito ancora meglio. Ha spazzato le linee. Ha breakkato ancora Mannarino (vagamente menomato e sicuramente frustrato) al nono gioco. E ha chiuso c6-4. Apoteosi. Stasera verrà macellato, vilipeso e spolpato – sangue ovunque – in semifinale dal dittatore in pectore del tennis futuro, il segaligno ariano-sovietico Zverev (mentre scrivo deve ancora giocare con il plumbeo sudafricano Anderson), ma chi se ne frega: il Pupillino Cherubino avrà ogni tanto il tempo e il modo di rifarsi, nelle 378 sfide che lo vedranno d’ora in poi opposto al kaiser 20enne.
Shapovalov sa già essere esaltante. Ci saranno next gen che vinceranno più di lui, lo so bene, ma tra i giovani (diciamo dai classi ’95 in poi) come spettacolo è secondo solo al miglior Kyrgios (e “miglior Kyrgios” è ormai spesso un ossimoro, porca miseria).
Note dolenti del Pupillino Cherubino: il servizio è migliorabile, la percentuale di prime è bassa e i doppi falli (anche nei momenti chiave) sono troppi. Denis è poi davvero surreale a rete: ci va quando deve, d’accordo, ma lì si fa prendere dal terrore e a quel punto sembra un Nardella qualsiasi. Note sommamente gaudiose del Pupillino Cherubino: tutto il resto. La sua capacità di variare ritmo è incredibile, come pure i cambi di direzione. Sublime il suo feticismo per i lungolinea. Un maglio garbatamente efferato il dritto. Un incanto inesausto il rovescio a una mano: nel terzo servizio, sotto 3-4, ha fatto un passante incrociato pazzesco di rovescio, in scivolata e schiena alla rete. Paz-ze-sco). Vi è poi in lui una grande forza mentale, nonché una istrionica propensione a caricarsi con il pubblico e una dimensione gladiatoria iridescente. Anche le sue esultanze hanno un che del primo Nadal: gioiamo tutti.
Con questo risultato, Shapovalov entrerà lunedì nei primi 70: prima del torneo era 143. La crisi – spero non definitiva – del pupillo pazzo Kyrgios mi aveva gettato nello sconforto: non credo che saprei farmi bastare i Thiem, i Donaldson e i Kachanov (che mi piacicchiano, sì, ma i cortei li faccio per altri). Fortuna che c’è Shapovalov, il Pupillino Cherubino che ne perderà tante, e sarà lunatico il giusto, ma quando entrerà in modalità “sicumera crassa” porterà in dono lo spettacolo vero. Sia dunque Lode: per ora media, si spera un giorno inesausta.

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