Pubblico la recensione di Manila Benedetto, apparsa nel blog di Repubblica. Fa parte della redazione di Bari. Manila è stata anche la relatrice (brava) dell’incontro di un mese fa a Polignano a Mare, dove ho passato una splendida serata anche grazie alla compagnia rutilante di Niccolò Agliardi ed Alessandro Cattelan.
Un saluto a tutti da Brno, dove non regna il vino (per quanto in crescita) ma un campionario di birre leggendarie. Tornerò in Italia mercoledì e dal giorno successivo riprenderò le mie degustazioni on line.
“Non contento del riuscitissimo “Elogio dell’invecchiamento”, Andrea Scanzi, giornalista poliedrico, torna per i tipi della Mondadori – Strade Blu con “Il vino degli altri”, un trattato ironico che mette a confronto i vini italiani con i vini stranieri.
Dalla Francia alla Toscana, dal Veneto all’Argentina, passando per Ungheria e Abruzzo, tanti sono i vini che finiscono sotto la lente di ingrandimento del giovane giornalista (classe 74), impegnato per La Stampa sui temi sportivi, culturali ed enogastronomici.
Una narrazione, però, mai banale né pesante. Quello che ci troviamo a leggere, nonostante la mole di 327 pagine, è un manuale simpaticissimo che ci aiuta ad orientarci meglio nel marasma dei vini. O forse a disorientarci meglio, facendo cadere alcune certezze (o luoghi comuni?) da cinque grappoli sulle guide.
Ed ecco la parola chiave: la guida. Dice bene Andrea, fate attenzione, guida è l’anagramma di Giuda: forse dovremmo riflettere e provare, prima di fidarci solo perché “è scritto in quella guida”.
Tra serietà e degustazioni, narrando sempre il background di ogni vino, conoscendo territorio, cantine e produttori, Andrea Scanzi si diverte con degli intermezzi che rappresentano il vero cuore del libro. Cento domande, che son le cento cose da sapere sul vino degli altri (con domanda-risposta dall’ironia travolgente, che però insegna e fa riflettere), il vino outtake, come funziona un concorso, ed il mitico capitolo “Bignami di un Consumatore Iconoclasta” dove potremo imparare come ci sono vini molto simili ad alcuni luoghi comuni della nostra società fatta di vip: il vino Jovanotti, per fare un esempio, un “vino con la zeppa, che ride sempre, soprattutto senza motivo, vinificato nell’ombelico del mondo…”, o un vino Giusyferreri che “quando lo bevi ti fa venire voglia di gargarismi”, per finire al mio preferito (sarà perché ho aperto proprio qualche giorno fa un vino che rientra nella categoria), il vino Sangiorgi quello “che non è buono se non è emaciato, sofferente e un po’ bruttino”.
“Il vino degli altri” è un libro per tutti, appassionati intenditori o neofiti della materia enologica. Un libro che fa sorridere molto e riflettere di più. Da leggere” (Manila Benedetto).
Andrea, guarda che la tua ultima fatica è recensita, nella rubrica “Sullo scaffale”, anche sul numero di Luglio/Agosto della rivista AIS “De vinis” …mamma mia, che successone, ma, da tuo lettore della primissima ora, posso dire che era tutto prevedibile, così come si poteva intuire, tanti anni fa, che un ragazzino riccioluto che palleggiava instancabile, in una favela argentina, con un’arancia senza farla cadere sarebbe diventato “El Diego”.
Ancora complimenti.
Luca
Scanzi, Ziliani ha parlato di lei anche qui, http://www.sommelier.it/archivio.asp?ID_Categoria=3&ID_Articolo=2004
Riporto: “Noto per i suoi libri dedicati al vino, – leggete qui la recensione dell’ultimo pubblicato – oltre che per l’attività di inviato de La Stampa, Andrea Scanzi si fa notare anche per il suo blog dedicato al vino, Il vino degli altri.
Da leggere, per avere un’idea del suo stile molto personale, il post dedicato ad uno dei vini simbolo di Napoli e dintorni, la Falanghina dei Campi Flegrei, di cui consiglia un’interpretazione e un produttore decisamente affidabili. Leggete qui”.
@Marcella. Sì, Franco stesso mi aveva allertato. Grazie (a entrambi). @Luca. Oltre a rinnovarti la mia gratitudine, mi permetto di chiederti se ti va di farmi il favore di inoltrarmi la recensione. Mi piacerebbe pubblicarla. Puoi farlo, se ti va, usando i commenti del blog. Sarà poi mia premura (?) pubblicare la recensione in un post apposito.
Caro Andrea, ho letto solo ora, con colpevole ritardo, Il vino degli altri. Complimenti scontati.
Volevo chiederti, a proposito di vini che non piacerebbero a Parker, cosa ne pensi dell’enologia molisana.
La mia regione è poco conosciuta,eppure ci sono delle indubbie eccellenze, pesce sulla costa, formaggi, un ottimo extravergine. Per i vini ti consiglio la tintilia di Cipressi e di Catabbo, e il Biferno Rosso di Borgo di Colloredo. Oltre all’aglianico di Di Majo. Li conosci?
Unica delusione del Vino degli Altri: ma è vero che i rosati provenzali non sono granché? Come la mettiamo con il nostro idolo Fabio Montale che beveva solo quelli?!
Un caro saluto
Ciao Andrea, una recensione uscirà anche su Messaggi in Bottiglia la rivista regionale dell’AIS Puglia, non appena stampiamo te ne faccio arrivare una copia.