Ecco un altro Champagne da aperitivo. Aperitivo di lusso, beninteso.
E’ un Blanc de Blancs di un vigneron che non è famoso per i Blanc de Blancs, Michel Marcoult.
Non è un Grand Cru e neanche un Premier Cru. L’azienda ha luogo a Barbonne-Fayel, piccolo comune nel dipartimento della Marna.
Si presenta splendido, anche nella scelta della bottiglia trasparente, come il Brut di Cavalleri: le adoro, le bottiglie trasparenti.
E’ un Brut da 20 euro (in Francia). Li vale, anzi di più.
La pecca è una bollicina un po’ grande, croccante, come certi Metodo Classici trentini. Il colore, giallo paglierino brillante, è quello che deve essere. Al naso limone e crosta di pane. Struttura non eccessiva, come è giusto che sia.
Lo sciroppo di dosaggio è aggiunto con moderazione, per nulla invasivo.
L’acidità c’è, la sapidità un po’ meno.
Per me è perfetto come aperitivo, o con antipasti non impegnativi.
Io comunque l’ho bevuto con la solita fonduta settimanale di pesce, ed è stato un bel bere.
Finalmente ho provato la fonduta di pesce!!! settimana scorsa, durante un breve ritorno a Genova, abbiamo organizzato una serata apposita con un pò di amici e degustato la fonduta di pesce. Certo la padrona di casa è dovuta andare al mercato del pesce all’alba per trovare pesce di qualità e non restare svenata ma ne è valsa proprio la pena!! Protagonista assoluto lo strepitoso tonno rosso poi nell’ordine i gamberi di Santa Margherita, pesce spada, e qualche seppiolina!! Il tutto accompagnato, voluto dal padrone di casa, da un Fichimori… non il vino della vita per quanto mi riguarda (i vini rossi freddi non li contemplo) ma sicuramente piacevole!! Grazie Andrea per lo spunto sulla fonduta trovato nel tuo prezioso libro… davvero buona e conviviale.
La fonduta di pesce è l’invenzione del secolo. Io me ne faccio 3 al mese, di media. Irrinunciabile. Felice che vi sia piaciuta. Oltremodo conviviale, no doubt.
Complimenti per “Il vino degli altri” (si accontenti di questo perchè non so scrivere).
Purtroppo non potrò mai confermare che i vini di cui Lei ha parlato sono buoni come dice, perché non me li potrò permettere (se non, di rado, qualche bottiglia (molto di rado).
Pensavo però che potrebbe fare un’altro libro, un libro che parla di vini anche per noi (credo la maggioranza) quelli con pochi “schei” in tasca. Diciamo vini che costino al massimo 30 Euro? Pensa sia una cifra congrua per bere benino?
Allora, complimenti ancora per il suo libro e mi raccomando pensi anche a noi.
Maurizio
P.S.
Adesso vado a comperarmi “Elogio dell’invecchiamento” (costa meno di uno dei suoi vini)
@Maurizio50
in realtà il buon Scanzi non informa solo su vini da oltre 30 euro, anzi, se vedi su C-comme quasi tutte le bottiglie di Champagne in vendita costano sotto i 20….
Altri esempi a caso: il Timorasso di Massa si trova intorno ai 10, il SOL di Cerruti, ampiamente sotto i 20, i lambruschi di Lino Lini etc, etc….
Credo che spesso e volentieri il nostro Andrea cerchi di indicarci buoni vini a prezzi decisamente onesti.