Due piccoli grandi bianchi

Oggi segnalo due vini outtake (un conio linguistico di cui vado molto fiero, tra parentesi). Due piccoli grandi bianchi, scoperti non per merito mio.
Il primo è La Vigna Ritrovata. Spergola in purezza, un vitigno autoctono pressoché scomparso (da qui il nome). L’azienda, a Jano di Scandiano nel Reggiano, è Tenuta di Aljano di Marco Ferioli. La bottiglia mi è stata regalata dal proprietario del ristorante slowfood La Ghironda a Montecchio Emilia. Annata 2007, Doc Colli di Scandiano e Canossa. Un bianco fermo a vendemmia posticipata. Le viti hanno 40 anni, l’agricoltura è biologica. La surmaturazione – si scelgono solo i grappoli dimenticati nei filari dopo la vendemmia canonica – porta a un’alcolicità importante di 15 gradi. Un dato che può impaurire, ma che fa il paio con una spiccata acidità. C’è una lieve macerazione sulle bucce, che porta ai riflessi dorati e soprattutto a sentori di frutta secca e matura. Non è un orange wine propriamente detto, ma ci si avvicina. Bella personalità, buona mineralità, discreta persistenza. La produzione è esigua, 1333 bottiglie. La mia era la 77. Un vino che può essere bevuto da solo, quasi da meditazione, o con formaggi importanti e affettati della tradizione emiliana. L’azienda lo consiglia con gli erborinati, tipo gorgonzola, ma non sarei così didascalico (e poi, per quanto ambizioso, il vino ci perderebbe). Davvero un bel vino, a un prezzo che dovrebbe aggirarsi sui 15 euro.
L’altro vino è il Mantonicoz Bianco dell’Azienda calabrese L’Acino. Tre fratelli che si sono messi a fare vino, con rispetto della natura e grande amore per la loro terra. Cercando di rivalutare anzitutto vitigni autoctoni e reputati ingiustamente minori, come questo Mantonico Pinto. 1800 bottiglie per un vino – annata 2008 – che è il primo nella storia dell’azienda. Sei mesi in vasche d’acciaio, giusto un 10 percento in tonneaux grandi e mai nuove. Ne risulta un vino fresco e di buona sapidità, che definirei onesto e dignitoso. Perfetto d’estate a bassa temperatura, apprezzandone la spiccata bevibilità e il giusto equilibrio. Non lo avrei conosciuto senza Ezio Cerruti, rimasto positivamente colpito dalla filosofia dei proprietari, incontrati qualche settimana fa a Terre di Vite. Credo che anche in questo caso il prezzo sia sui 15 euro, ma cercherò di essere più preciso.
In entrambi i casi, due esempi significativi di coraggio e ispirata veracità.

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3 Responses to “Due piccoli grandi bianchi”

  1. Massimo ha detto:

    Molto buoni anche i rossi di Aljano..Se ti capitera’ assaggia anche la spergola rifermentata in bottiglia di Ca’ de Noci.

  2. alberto ha detto:

    Bravo Scanzi !

  3. Guido ha detto:

    Ca De Noci produce anche una versione spumantizza di spergola (riserva dei fratelli) con permanenza di 36 mesi sui lieviti, purtroppo non l’ho ancora provata!!confermo il parere sulla spergola citata sopra, e deliziosa!

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