Champagne Benoit Lahaye

Grande vigneron, c’è poco da dire. Benoit Lahaye è uno degli uomini di culto della nuova Champagne. Quella in qualche modo vicina ai dettami del Guru Selosse.
Biodinamico, poco dosaggio, Pinot Nero di altissimo livello (da Bouzy, of course). Lahaye è questo e molto altro.
Ieri mi sono bevuto il Brut Nature, il base dell’azienda. In enoteca potete trovarlo attorno ai 25-30 euro, al ristorante dai 40 in su (il prezzo che ho incontrato alla Badia di Pomaio, nell’aretino). L’importatore in Italia è Teatro del Vino (Calenzano).
Ottantacinque percento Pinot Nero, 15 Chardonnay (le dosi variano di anno in anno). Il 3o percento viene da vini riserva. Sciroppo di dosaggio ai minimi termini, quasi un Pas Dosé.
Se volete un Pinot Nero in purezza, provate il Prestige, ma dovete essere disposti a salire di prezzo (non troppo: tra i biodinamici, è uno dei meno cari). Io vi consiglio anche il Rosè de maceration, tra i migliori del mondo quanto a rosati saignèe.
Gli Champagne di Lahaye sono, anzitutto, minerali. Non hanno molta polpa, in bocca appaiono quasi scarni. Al naso dominano i lieviti. La bollicina è splendida, croccante. Acidità notevole, sapidità perfino superiore. Uno Champagne che non concede molto alla moda, per quanto Lahaye non sia affatto contrario a malolattica e barriques: essenziale, citrino. Do grande beva. Elegante, anche all’esame visivo, ma di una eleganza austera. Bevendolo mi è venuto da usare la parola “sassoso” e mi è venuto da ridere. Poi ho scoperto che anche il portale Intravino, in una recensione di Mauro Mattei, aveva usato quella parola: sassoso. Evidentemente ci sta (o sia io che Mattei siamo malati, e ci sta anche quello).
Non il mio preferito, ma uno dei miei preferiti.

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15 Responses to “Champagne Benoit Lahaye”

  1. Armando ha detto:

    Non conosco il vino in quesione, ma conosco Mattei…è un grande sommelier, garbato, simpatico, preparato, onesto nelle proposte e nei ricarichi…meticoloso nel servizio (è capace di togliere e mettre una decina di volte la bottiglia dal cestello de ghiaccio per servire il vino sempre alla stessa temperatura durante il pranzo). E’, al contempo, cordiale e discreto e mette sempre il cliente a suo agio senza fare il saccente…il sommelier perfetto…(NON SIAMO PARENTI, cit.)
    Lavora alla Gazza Ladra a Modica, dove Accursio Capraro dà spettacolo con eleganza e modestia (…altro che quel trombone di Adrià)… in doppio, Mattei – Capraro sono come Panatta e Bertolucci anzi meglio, come un immaginario McEnroe – Panatta…non vedo l’ora di tornarci…ma la Sicilia è lontana…nostalgia canaglia (cit.)

  2. Giulia Cavalleri ha detto:

    ho bevuto lo stesso Champagne 15 gg fa dopo una bottiglia di Larmandier Pas Dosè , è una bella lotta, se proprio devo scegliere , a parte l’ipotesi di berle tutte e due, continuo a preferire il Blanc de Blancs…

  3. Andrea Scanzi ha detto:

    Sì, costretto a forza anch’io, Giulia. Ho un doppio debole per i BdB e per Larmandier-Bernier, ancor più Pas Dosè.

  4. Maurizio ha detto:

    Cari amici, credo che ci sia stato un lieve errore. I miei soci e me s’acquista dai signori “Teatro del vino” da quando s’è aperto, personalmente conosco il loro listino da “troppi” anni, apprezzandolo ovviamente, e mi sembra poco probabile che siate riusciti a trovare il Brut Base dell’azienda in questione al prezzo di 25 euro, su scaffale. Qualora non ci fosse l’errore vi pregherei di contattarmi u-r-g-e-n-t-e-m-e-n-t-e perchè accadrebbe quanto segue:
    1. Acquisto in blocco della merce presso il rivenditore segnalato
    2. Segnalazione immediata dell’evidente errore commesso da parte dei signori del “teatro del vino” per averci venduto la merce ad un prezzo decisamente eccessivo
    3. Solenne ‘mbriacatura definitiva
    4. …. ammesso e non concesso che ci possa essere un quattro…

  5. Antonio Marino ha detto:

    Sono daccordo come sempre con te Andrea, questo Champagne è straordinario,ha una spiccata mineralità ed una ottima acidità con bollicine finissime e durature.Una cosa però non mi torna ed è il prezzo perchè Teatro del Vino lo vende a € 22,80 + iva (€26 circa)da listino quindi senza il ricarico del 40-50% dell’enoteca, nè quello del 100-120% del ristoratore.
    Solo questo.
    In Francia questo stupendo champagne lo potremmo gustare spendendo 18 euri!!E non c’è alcun Franciacorta che possa reggere il confronto.

  6. Andrea Scanzi ha detto:

    In effetti parlavo di prezzo in negozi on line, francesi e italiani, e comunque avevo detto 25-30 (non 25 secchi).
    Confermo che l’ho trovato al ristorante a 40 euro, quindi con un ricarico inferiore al 100%. E’ comunque un prezzo buono per un ristorante, di solito si trova (se si trova) sui 50. Avete ragione.

  7. Flachi10 ha detto:

    2 Settimane fa ho bevuto il Lamandier Bernier Blanc de Blancs Terre De Vertus Pas Dosè 2002 (pagato 36€ all’enoteca cavalli di Parma)… che dire semplicemente straordinario. Piano piano assaggerò tutti i vini consigliati da Andrea nel suo libro…

  8. Mario ha detto:

    Ciao Andrea, ho letto i tuoi libri: strepitosi. Complimenti.
    A proposito di “un vino che non piacerebbe a Robert Parker” (visto in Mondovino è proprio antipatico…ma anche i Mondavi non scherzano)vorrei segnalarti un vino che ho scoperto con alcuni amici con i quali sto ultimando il corso dell’AIS a Milano, durante una degustazione in un ristorante (Gianni e Dorina.) E’ un Montepulciano d’Abruzzo e si chiama Incanto, il produttore è Marramiero. L’ho trovato davvero eccellente e costa 10 euro alla bottiglia. Grazie per l’attenzione e a presto. Mario

  9. Gabriele ha detto:

    Guardavo questa enoteca online spagnola:

    http://www.lexcellence.es/regiones_francia_2.php?region=CHAMPAGNE

    e mi domandavo, perchè i distributori italiani ci devono rapinare?

  10. Flachi10 ha detto:

    Andrea una domanda… proprio oggi amici mi hanno preso nella tua Cortona 3 bottiglie di Tenimenti D’Alessandro. 2 Cortona Sirah 2007 ed 1 di Bosco 2007. Secondo la tua opinione, soprattutto il il Bosco, è un vino da tenere in cantina e bere fra qualche anno?

  11. Andrea Scanzi ha detto:

    @Flachi. Il Bosco va senz’altro atteso. Nei titoli di coda del libro racconto brevemente di una mia degustazione di Bosco lontani. Più invecchiano, meglio è. Oltretutto le ultime annate non vedono più la presenza di Chioccioli e credo si prestino ancora di più a un lungo affinamento. Dell’azienda D’Alessandro, come si capisce dal libro e al di là della polemica (inutile e patetica) montata da altri sulla pagina “maledetta”, ho grande stima. Il “base” puoi tranquillamente berlo, ha un ottimo rapporto qualità/prezzo ed è uno dei migliori base Syrah italiani.

  12. Andrea Scanzi ha detto:

    P.S. Da domani al 12 agosto sarò in ferie. Se non vedrete aggiornato il blog, sarà per quello. Grazie.

  13. Della ha detto:

    Ciao Andrea, non so se farai in tempo a rispondermi comunque chiedo…
    Ho trovato on line una cantina delle tue parti (Toscana) che ha una discreta gamma di Champagne di Vignerons indipendenti (tra cui anche alcuni di quelli su C-Comme).
    Si chiama VINOTECA AL CHIANTI, la conosci?
    Ciao e buone ferie 😉

  14. arturo zanarotti ha detto:

    Ma perchè invece di parlare sempre di elogi e critiche di gustosità coinvolgentilissimamente ebla bla bla non parliamo un po’ di tecnica con cui si vinifica e si fa un vino,una bollicina?ciao a tutti,MI el vin voio imparare a farlo sempre mejo!

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