Garganega sui lieviti – Giovanni Menti

Questo vino mi è stato consigliato prima e venduto poi da Arnaldo Rossi, proprietario della Taverna Pane e Vino di Cortona e vigneron del sangiovese Dodo (iscritto a VinNatur).
E’ la Garganega sui lieviti di Giovanni Menti, annata 2011. Un vino frizzante molto economico, che al ristorante si trova poco sotto i 10 euro e in enoteca poco sopra i 5.
Garganega in purezza, 13mila bottiglie prodotte. Prima fermentazione con lieviti spontanei, aggiunta di mosto di Recioto di Gambellara (garganega passita) per far partire la seconda fermentazione. Nessuna presenza di solfiti.
La zona è Gambellara, la stessa di Angiolino Maule e Davide Spillare. Se il vitigno è il medesimo, la declinazione è diversa: non più vino fermo, ma frizzante. Per impostazione e resa, la Garganega sui lieviti di Menti si può paragonare ai Prosecco col fondo. E di fondo, anche qui, non ce n’è poco. Anzi.
Al di là del vitigno diverso, i Prosecco col fondo meglio riusciti (Casa Coste Piane, Frozza, Costadilà) sono superiori a questa Garganega. E non costano molto di più (un po’ sì). La Garganega sui lieviti è un vino che ha il pregio principale nella grande bevibilità. Lo bevi quasi senza accorgertene (e non sempre è un pregio). Vino quotidiano, digeribile, a cui non puoi chiedere picchi inusitati. L’ho però trovato decisamente corto, nonché povero sotto il profilo gusto-olfattivo.
Lo consiglio come aperitivo senza pretese o quando avete voglia di un vino che “non sembri troppo vino” (anche l’alcolicità è contenuta, 11.5 gradi).
La Garganega si esalta molto di più se vinificata ferma. Questo frizzante è comunque da considerarsi un azzardo che – anche considerando il prezzo – ritengo riuscito. E soprattutto onesto.

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9 Responses to “Garganega sui lieviti – Giovanni Menti”

  1. Giulia ha detto:

    Una specie di vino per chi non beve vino insomma. Per chi vuole qualcosa di diverso dalla birra senza grosso impegno dei sensi.

  2. Giulio ha detto:

    Non sono un grande degustatore di vini e trovandomi in Giappone non ho la possibilità di provare molti di quelli che suggerisci. Ultimamente ho scoperto qua in Giappone i vini della cantina Santa Julia dall’Argentina. Ho provato l’Extra Brut e il Chardonnay: roba da supermercato a un prezzo stracciato (che sono sempre più di 8€ qua), ma per quel prezzo è il meglio che sono riuscito a trovare qua in Giappone. Non so se abbia molto senso provarlo in Italia o in Europa dove ci sono migliori alternative, ma se ti trovassi in America o in Asia può essere un prodotto decente a prezzi ragionevoli.

  3. Piò ha detto:

    di Menti ho appezzato più l’Omomorto (da bere a patto di non avere taglietti sulle labbra), non mi è dispiaciuta nemmeno questa garganega, il deposito però è davvero tanto…!

    parlando d’altro, hai mai assaggiato il pignoletto di Alberto Tedeschi? non è facilissimo da trovare (se ricordo bene ha 2 ettari, e vende quasi tutto all’estero) ma secondo me vale la pena di cercarlo, è un orange wine che potrebbe piacerti. ho bevuto il 2006 un paio d’anni fa e mi ha convinto pienamente, un po’ ridotto all’inizio ma poi bello complesso, agrumato, con la nota amarognola del vitigno ben in evidenza. insomma mi piacque proprio, tanto che lo ricordo ancora!

  4. maurocecchi ha detto:

    Trovo anche io che Casa Coste Piane e Costadilà del genere siano probabilmente i migliori

    Parlando sempre dei rifermentati e di vini “quotidiani” se non li avete mai provati vi segnalo i vini di Crocizia in zona Langhirano
    sono bianchi di “montagna” (500m) agrumati e di grnade freschezza
    Malvasia (Znèstra) e Malvasia macerata (Besiosa), Sauvignon (Sol e Stèli)
    oltre Pinot Nero-rosaquasirosso- Balòs e poi Lambrusco e Barbera quasi Balsamici

    io li adoro, come direbbe qualcuno…da bere a secchiate…

  5. Claudio ha detto:

    A me la Garganega frizzante di Menti piace da matti, ne ho aperte diverse bottiglie negli ultimi mesi e sono state apprezzate anche da chi non è avvezzo a bere vini rifermentati in bottiglia. La trova meno ostica di altri prodotti simili (che io pure amo, essendo ormai un dipendente del genere) come Costadilà o anche i bianchi di Camillo Donati. A tal proposito, consiglio un rosato da Marzemino rifermentato prodotto nel trevigiano da Roberto Marton, dal nome “Subconscio”, amico di Costadilà. Uno dei rifermentati più godibili che io abbia bevuto recentemente.
    @maurocecchi ho finito proprio oggi una bottiglia di Scett di Crocizia (barbera, croatina e pinot nero). Buono come tutta la loro gamma, anche se il Znestra rimane il mio preferito. Cantina da scoprire, sicuramente.

  6. Luca Miraglia ha detto:

    La Garganega di Menti rappresenta il rovescio della medaglia dei “base” di Maule: hanno in comune l’estrema bevibilità ed una nettezza stilistica che ne rende inconfondibile il sorso.
    La scorsa estate sono stati vini che, oltre a rivestire il ruolo di aperitivi, hanno accompagnato degnamente anche piatti (non elaborati) a base di pesce.
    Cambiando zona, trovo la stessa valenza nei vini (essenzialmente a base Ortrugo) dell’areale piacentino prodotti da Leonardo Bulli: oltretutto hanno un prezzo quasi commovente!

  7. Angelo Cantù ha detto:

    Neanche a farlo apposta sono stato due giorni fa a visitare la Cantina di Giovanni (e Stefano) Menti a Gambellara. Parte delle etichette (Durello e le selezioni di Garganega ferma) non era al momento disponibile perchè esaurita. A me è piaciuta tantissimo la Garganega frizzante, esile sì, ma con profumi e gusto molto particolari e di beva trascinante. Buona la Garganega base Paiele, un po’ in difetto di nerbo e profondità. Splendidi il Recioto, il singolare Passito spumantizzato, ideale quest’ultimo secondo Stefano con i fritti dolci (es. frittelle di mele) ed il Vin Santo. Ho colto in Stefano, oltre ad una spontanea simpatia, una grande passione per il suo lavoro; si muove essenzialmente secondo criteri biodinamici. Mi sento di consigliare una visita a chiunque passasse da quelle parti.

  8. Angelo Cantù ha detto:

    @maurocecchi: conosciuto il Lambrusco di Crocizia lo scorso anno a Fornovo; con quello di Camillo Donati era il Lambrusco che più mi aveva colpito. Quest’anno, sempre a Fornovo, ne ho acquistate altre bottiglie. Partecipo volentieri ai buoni commenti su questa piccola realtà che merita sicuramente di essere conosciuta dagli appassionati.

  9. claudiot ha detto:

    L’ho bevuto recentemente e trovo una sostanziale differenza con i prosecco col fondo, la rifermentazione in bottiglia provocata dall’aggiunta di Recioto di Soave rende la Garganega di Menti verticale e sapida nella parte iniziale della bevuta e con un finale ammiccante in chiusura per quella dolcezza appena sussurrata…non un vino che ti stracci le pelli da dosso, ma rientra nella categoria vini diversi, naturali, digeribili e da bere a secchi a pranzo o inizio cena, magari con un formaggio da 8 mesi di stagionatura, vacche rosse, pecorino o chi più ne ha più ne metta!

    http://grappolospargoloo.spazioblog.it/179836/Degustazione+al+buio%3A+note+personali.html

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