Perda Pintà Sulle Bucce 2008 – Sedilesu

Ho bevuto la prima volta il Perda Pintà Sulle Bucce a fine agosto. Un bicchiere offerto da Giovanni Segni, che lo esporta in Giappone tramite Porcovino. Eravamo a VeDrò, il think tank (?) organizzato da Enrico Letta, e al mattino avevo recitato una pillola di Gaber se fosse Gaber. Non ricordo l’annata.
Pochi giorni fa l’ho riprovato. Annata 2008, la stessa qui recensita.
Il Perda Pintà esiste in due versioni: non macerato e macerato. In entrambi i casi è Granazza in purezza, un vitigno bianco autoctono sardo. Il produttore (biodinamico) è Giuseppe Sedilesu, viticoltore in Mamoiada.
Non conosco la versione non macerata, che però mi incuriosisce.
Il Perda Pintà Sulle Bucce si trova in enoteca sui 20-25 euro. E’ uno dei macerativi più impegnativi su cui mi sia mai imbattuto. La macerazione è di 20 giorni, l’affinamento (per 24 mesi) sulle barriques. Il colore è fortemente aranciato, i profumi più da cognac che da vino.
Alcolicità decisamente impegnativa (per certi versi mi ha ricordato la produzione di Dettori). Sedici gradi.
Vino estremo e non per tutti, è salvato da una prodigiosa freschezza. Al naso mi hanno colpito i sentori, netti, di anice, tabacco e resina. In bocca esplode la tannicità, impreziosita da una grande mineralità. Molto bella la progressione.
Non è un orange wine da tutti i giorni. Per quanto fresco e sapido, quell’alcolicità – alla lunga – un po’ stanca. Lo consiglio senza alcuna remora, però. E’ un vino coraggioso, ambizioso e ostinatamente lontano da qualsiasi idea di banalità (e al tempo stesso di moda).
A margine, vi chiedo (e lo farò anche per altre regioni, nei prossimi post): quali e quanti vini sardi amate? Regione di bellezza selvaggia e mirabile, di cui però conosco probabilmente meno vini (meritori) di quanto dovrei.
Mi vengono in mente, oltre a Sedilesu, nomi già fatti qui e/o nei mie libri: Perda Rubia, Pane e Vino, Dettori, Columbu, 6Mura (ne parlavo qui). Dai vostri commenti, sempre preziosi, capisco di dover provare al più presto Giovanni Montisci. Poi?

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30 Responses to “Perda Pintà Sulle Bucce 2008 – Sedilesu”

  1. michele malavasi ha detto:

    Giovanni Montisci , bío, a Mamoiada il paese di Sedile su, cannonau di grande estratto, potenza ma sorretti da una splendida aciditá , tannini fitti e setosi.
    La riserva è più impegnativa, il Cannonau rosato è nel mio pantheon dei rosati italici.

  2. Berti89 ha detto:

    Neanche io sono molto ferrato riguardo ai vini Sardi; l’unico che posso consigliarti è il Vermentino di Gallura Superiore della cantina Tani. Lo bevvi un anno fa ( annata 2010 ), mi piacque tantissimo per la sua freschezza e per la sua mineralità.

  3. carolina ha detto:

    curiosa di questa bottiglia e di questo produttore, e curiosa in generale della sardegna di cui conosco poco/niente della realtà vinicola. non posso consigliarti nulla sto giro, ma sarò curiosa di legger cosa ti consigliano.

  4. claudiot ha detto:

    Giovanni Montisci con Barrosu, Cannonau tutta la vita!

  5. riccardo f. ha detto:

    direi Pane e Vino che sicuramente conoscerai, espressione di cannonau tra i più emozionanti.non male 6mura carignano del sulcis, vecchie vigne pare anche a piede franco, vini molto freschi speziati si godono. e poi mi fermo qui.mi piecerebbe conoscerne altri.

  6. Filippo ha detto:

    Barrua e Montessu di Santadi; soprattuto il primo, esplosivo.

  7. Michele ha detto:

    Sicuramente la Malvasia di Bosa dei Fratelli Porcu, nelle annate giuste è incantevole!

  8. Corrado ha detto:

    Il Fittiloghe (azienda omonima) di Andrea Cabiddu, da Mamoiada manco a dirlo. Di buona agilità nonostante l’inevitabile apporto alcolico e fortemente identificativo del territorio (anche se al 90% di cannonau si aggiunge un 10% di cab. sauv.). Mi associo a Michele Malavasi soprattutto per quanto riguarda il Barrosu Rosato: il 2009, prodotto in circa 750 bottiglie, bevuto questa primavera mi è sembrato il primo rosato in grado di competere per profondità e purezza con i cerasuoli di Valentini.
    Infine il Renosu s.a. di Dettori, cuvée da vasche di cemento “dimenticate” di vermentino dal 2003 al 2007: stupefacente, anche per il prezzo, entro i 10€. Ovviamente nello stile sempre ai limiti (di ossidazione, volatile, maturità di frutto) di Alessandro Dettori.

  9. gianmarco ha detto:

    di sedilesu sono buonissimi anche i cannonau, dal più semplice (s’annada) ai più impegnativi (carnevale, mamuthone). prova anche quelli di puggioni, soletta e gostolai. tra i bianchi, che ultimamente mi sembra siano più nelle tue corde, i vermentino piras e canayli della cantina sociale gallura sono un must (e si trovano ovunque). poi cerca tondini, depperu, pala, melis, surrau, tresmontes, carpante…

  10. OsteRobi ha detto:

    Il Barrosu Riserva..evoca la terra! vino di uno spessore e lunghezza incredibile..estremamente emozionante!!

  11. Adriano Aiello ha detto:

    Malvasia di Bosa del compianto Columbu. Scoperto un anno fa e amato alla follia. Facile da dirlo (è un vino stracelebrato!), ma è un’opera d’arte!

  12. vinattiere ha detto:

    Sono un esrtimatore, nonchè profondo conoscitore dei vini sardi, vi lascio “qualche” nome interessante!!

    GIOVANNI CHERCHI USINI (SS) 079.380273
    Luzzana (cagnulari,cannonau)
    Cagnulari (cagnulari)
    Tavaoes (vermentino barrique)
    GABBAS NUORO 0784.33745
    Arbeskia (cannonau,cab)
    Dule (cannonau)
    DEPPERU LURAS (OL) 079.647314
    Ruinas (vermentino)
    Kabaradis (nlo,bovale)
    GOSTOLAI OLIENA (NU) 0784.288417
    Cannonau ris.Nepente
    Sonazzos (cannonau)
    PUGGIONI MAMOIADA (NU) 0784.203516
    Ilisi riserva (cannonau)
    Lakana (cannonau)
    Mamuthone (cannonau)
    MURA LOIRI PORTO S.PAOLO (OL) 0789.41070
    Baja (cannonau)
    Nebidu (cannonau,bovale)
    Sienda (vermentino)
    TONDINI CALANGIANUS (OT) 079.661359
    Karagnanj (vermentino) gallura
    Taroni (cannonau)
    PODEROSA THIESI (SS) 079.999008 BIO
    Lunadu vino del tempo (vermentino)
    Lierra enigma della libertà (cagnulari)
    Monte santu vino del pane (cannonau,cagnulari,monica)

    SALUTI DAL VINATTIERE

  13. Gianpaolo J ha detto:

    BALAJANA di Cantina Gallura. Terreni di granito aridissimi, 600mt s.l.m., la gente del posto chiama la zona “base lunare Limbara” perchè il paesaggio è davvero…lunare! Grande vermentino, complessità, allungo, freschezza, ha tutto. 2007 e 2008 al top.

  14. alberto ha detto:

    Vermentino di gallura superiore Sienda di Mura a Loiri Porto San Paolo e cannonau Dule di Gabbas. Il primo e’ stato una piacevole scoperta della mia vacanza in sardegna cosi’come l’ospitalita’, la gentilezza e la passione della produttrice ed enologa marianna mura. Breve macerazione sulle bucce, colore giallo dorato, profumo di macchia mediterranea sarda,in bocca e’ lungo con buone acidita’ e sapidita’. Dieci euro in cantina. Il dule e’ stata una piacevole conferma, il miglior cannonau che ho assaggiato.

  15. Andrea ha detto:

    Mai provato il bianco e il rosso di Altea Illotto, Bio a Serdiana (CA)?

  16. Giovanni Segni ha detto:

    Ciao Andrea,
    Ti ringrazio per la mention! Sono veramente contento ti sia piaciuto il Perda Pintá sulle bucce, io lo berrei pure a colazione tanto é il mio amore per i macerativi insoliti (che io sappia è l’unico in Saregna a oarte alcune annate di bianco Dettori e Alvas di Panevino). Sedilesu ha certamente alzato la qualitá media (infima e disdicevole quanto un dibattito con Boccia) del drink tank Vedrò (copyright Dago). Sedilesu é purtroppo una delle cantine che ancora non abbiamo in portfolio ma che sicuramente vorremmo prendere per il Giappone.
    Tra i vini sardi mi sento di consigliare uno dei miei rossi preferiti al mondo (e che sta riscuitendo gran successo in Giappone, terra di ristorazione italiana di qualitá stellare) cioé il Dule di Gabbas. Eccellente rapporto qualitá prezzo e di eleganza e passione incredibili. Anche l’Arbeskia e l’Arborè di Gabbas sono delle vere gemme, anche loro cannonau in purezza da cru diversi.
    Alberto Loi: Cardedu, nel cuore dell’Ogliatra; cannonau tradizionalisti e talebani, guizzo di originalitá é il Leila, cannonau vinificato in bianco che merita enormemente, intenso e sapido, salvia e scorza di agrumi, ricco e lunghissimo.
    Meigamma: micro-cantina dell’amico Giuseppe Pusceddu in zona Villasimius, allievondotato di grande passione e talenti di Gianfranco Manca di Panevino. Cannonau di mare che profuma di mirto, lentischio e corbezzolo e un rosato eccezionale!
    Concordo in pieno con Corrado e Michele, il rosato di Montisci (conosciuto mesi fa a vini naturali Sardegna) é uno spettacolo, profondo e lunghissimo, intimamente cannonau ma con profumi che trovi solo nei vermentini piú audaci, controbilanciati da frutta rossa matura.
    Il Karagnani di Tondini é a mio avviso tra i migliori bianchi in Italia, frutto del team padre e figlio che produce anche uno stupendo nebbiolo. Ho aperto da poco un 2007 mi ha lasciato senza parole, altri 7-8 anni secondo me li fa tranquillamente.
    Tema: piccola cantina sopra Oristano a Capo Nieddu, una delle coste piú belle e indomite della Sardegna. Silvia e Francesca, madre e figlia, non solo sono scappate da Milano per fare vino in Sardegna (che conoscono bene da 40 anni) ma hanno anche costruito un resort (tecnicamente agriturismo) di una bellezza unica. Buonissimo il cannonau Orassale e ancora piú buono il vermentino Silbanis, che prendono il nome dai due nuraghi nella propietá.
    A breve altre chicche!

  17. Giovanni Segni ha detto:

    Provato Atea Illotto sempre a vini naturali sardegna. Mi é piaciuto molto ma, come quasi tutti i nasco in secco, l’ho trovato parecchio corto….

  18. Giovanni Segni ha detto:

    Tra i migliori vini da tutti i giorni, ottimo value for money ma classe e carattere da vendere il Karmis di Contini, 80% vernaccia giovane e 20 vermentino. Fresco e profumatissimo, lungo e inebriante. Il non plus ultra di Contini (che regala emozioni con tutti i suoi vini) rimane la vernaccia di Oristano che, a mio modestissimo e ignorante parere, devasta anche i migliori madeira. É uscita adesso la 2000 (quella non riserva) ed é una sottile e coinvolgente deflagrazione di sultanina, mandorle e miele di corbezzolo. Io spesso ci pasteggio e, ma forse sono strano io, considero quasi un insulto limitarla al solo aperetivo o dopo pasto.

  19. Giovanni Segni ha detto:

    Depperu in Gallura produce il Ruinas, favoloso vermentino di cazzutissima struttura e orgogliosa mineralitá. Quest’anno ha stupito col Dignu, nebbiolo vinificato in bianco. Sorprendente la dicotomia tra il colore scarico, diafano e quasi evanescente, e naso e bocca super-avvolgenti quasi da rosso. Da provare subito!

  20. Marco ha detto:

    I due migliori vermentini in assoluto (per il mio palato):
    “Tuvaoes” Vermentino di Sardegna DOC Cherchi (Usini);
    “Stellato” Vermentino di Sardegna DOC Pala (Serdiana).
    Un rosso poco conosciuto in Sardegna (viene venduto sopratttutto all’estero) prodotto nella zona più vocata per il carignano:
    “Barrua” IGT Isola dei Nuraghi (85% Carignano del Sulcis) Agricola Punica (Santadi).

  21. william ha detto:

    Cherchi – Gabbas – Josto Puddu – Attilio Contini –

  22. felix ha detto:

    Tempo fa mi è capitato fra le mani una bottiglia di FUNTANALIRAS (costo intorno alle 10 euro); da segnalare; come il CANAYLI e GIOGANTINU.

  23. Antonio Massaiu ha detto:

    Ciao Andrea,
    commento questo post un po’ in ritardo, ma mi ha molto incuriosito la tua affermazione sulle tue lacune conoscitive sui vini sardi. Beh da appassionato e da sommelier ti dico che dovresti rimediare, soprattutto per due motivi: uno la Sardegna è un po’ un mondo a sè, due a volte trovi delle sorprese inimmaginabili!
    Alcuni te li hanno già indicati, ma il gusto della scoperta e dell’avventura sono molto più appaganti!
    Non parlo solo dei nomi noti, ma anche di quelli che fanno poche bottiglie con metodi ancestrali e costi quasi insostenibili e poi te li vendono a prezzi molto accessibili.
    Ovviamente tra le sorprese vi sono anche quelle sgradite, soprattutto fra chi produce con metodi cosiddetti “naturali”: una bottiglia eccellente, la successiva imbevibile. Ma si sa in quel caso si rischia, soprattutto quando il produttore non è di provata affidabilità e la fluttuazione delle annate impatta in maniera determinante sulla qualità finale del prodotto.
    Comunque la Sardegna enoica (oenotria per gli antichi) è una terra da scoprire anche per me che son sardo!

  24. Antonio Massaiu ha detto:

    Il Barrua, il Terre Brune, il Marchese di Villamarina e il Turriga li conoscono oramai tutti quanti, più per sentito dire che per averli effettivamente degustati. Sono vini eccellenti, molto ben fatti, ma per usare un tuo modo di dire un po’ parkeriani.
    Quindi mi permetto di segnalarti giusto qualche nome meno conosciuto:
    – Flli Puddu di Oliena (scusa la citazione campanilistica), il Pro Vois, riserva di cannonau Nepente di Oliena, è un vino fatto molto bene, profumi tipici del vitigno e del terroir: frutta matura, quasi in confettura, macchia mediterranea e sottobosco, note minerali quasi di grafite e ardesia; il barrique è discreto: tabacco vanigliato e spezie dolci; tannino ben amalgamato e rotondo, buona freschezza. Alcol e morbidezza: è un cannonau quindi abbondano. Un vino di grande personalità. Ne hanno prodotto solo poche annate, mi pare dal 2006, vediamo se riescono a restare costanti su buoni livelli.
    – Azienda vitivinicola Chessa di Usini. Producono pochi vini, 4 in tutto, ma alcuni sono veramente da provare: il cagnulari una buona interpretazione di questo vitigno scontroso e difficile, il Mattariga un vermentino che ha poco da invidiare ai più noti fratelli galluresi e il Kentales, un moscato passito dalla mineralità e dalla beva straordinaria, da provare!
    Mi riservo di segnalarti altre etichette quando farò una buona bevuta, ciao

  25. Roberto ha detto:

    non so se qualcuno di ha già detto. io ti consiglio MOLTISSIMO pedra majore del mio amico salvatore Isoni

  26. GIANNI S. ha detto:

    Il “Sienda ” Vermentino di Gallura Superiore 2012 il miglior vermentino in assoluto!
    Un vino con un carattere ben definito! Potenza persistenza grandissima eleganza, accompagnata da una equilibrata freschezza! profumi fruttati e floreali fantastici!
    La Sardegna in un bicchiere!!!
    Complimenti Salvatore e Marianna!!!!

  27. Mauro ha detto:

    Salve, vorrei consigliarvi un grandissimo Cannonau della provincia di Nuoro… li dove nasce il Cannonau! Provate il Soroi di Orgosolo, un vino Cannonau in purezza, vinificato 2 anni in botte di rovere, nonostante la sua gradazione: 16°… ma questo vino, Riserva, ha una corposità, un calore, una rotondità morbida nei tannini, che rendono poco fastidiosa la gradazione… e che ne fanno uno dei migliori Cannonau della Sardegna, per me il N.1! Questo vino viene prodotto dalla “Cantine di Orgosolo; un vino molto attaccato al territorio; difatti vi segnalo l’etichetta unica la mondo, che attaccata a mano sulla bottiglia si può aprire in tavola, dove all’interno puoi leggere la storia di questo vino, l’etichetta è legata con un filo di pura seta; ricordo che ad Orgosolo c’è la produzione e lavorazione della seta! Questo vino viene prodotto da vigneti di 35 anni di età con produzioni massime di 40Q/H… Se non lo trovate contattatemi pure…

  28. Raffaele ha detto:

    Ciao Andrea!, prova Fuili (cantina di Dorgali), poi Korem(Argiolas Vini), Turriga(Argiolas Vini), Siray(Cantine Pala)

  29. CannoNow ha detto:

    Cannonau=Mamoiada

  30. Andrea ha detto:

    Oltre ai vini di Giovanni Montisci, ti consiglio i vini di Roberto Pusole, vini naturali dell’ogliastra, poi cantina Quartomoro di Piero Cella (un vermentino metodo classico e un vermentino frizzante sui lieviti ottimi), e cantina Lilliu, anche in questo caso vini naturali in grado di rispecchiare VERAMENTE il terroir.

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