Gravner (once again)

Torno a parlare di Josko Gravner. Per la terza volta in poche settimane.
Dopo la visita a febbraio, l’articolo sul Fatto Quotidiano e la degustazione della Ribolla 2004, nei giorni scorsi ho provato – in due occasioni distinte e con due persone diverse – altri vini di Josko.
Giovedì è toccato alla Ribolla 2004, ieri al Breg 2005.
La grandezza di questi vini è semplicemente totemica.
La Ribolla 2004 era appena più “facile” e meno complessa della 2005, attestandosi però a livelli di vera eccellenza.
Quanto al Breg, di gran lunga uno dei migliori uvaggi che abbia mai bevuto. Semplicemente pazzesco. Il vino perfetto per avvicinarsi ai suoi vini e “stupire la platea”, peratro.
Per quanto possa valere, e sottolineando la diversità tra Ribolla e Breg, il mio ordine di gradimento  è: Ribolla Gialla 2005, Breg 2005, Ribolla Gialla 2004. Con il voto “minore” che non sta sotto il 9 (o il 93, se preferite i vini in centesimi).
Amo, come Josko, i monovitigni. Per questo lo capisco, quando dichiara di voler smettere con il Breg (Sauvignon anzitutto e poi Riesling Italico, Pinot Grigio e Chardonnay).
Al tempo stesso, perdere un vino così è un piccolo grande delitto.
I vini di Gravner hanno una magia, un’eleganza, una ricchezza e una vita che li rende davvero magici. Diversi da tutto il resto.
Costano non poco, è vero, perché parliamo di 50-70 euro a bottiglia in enoteca/ristorante. Ma li valgono tutti.

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15 Responses to “Gravner (once again)”

  1. michele malavasi ha detto:

    Andrea per colpa… dei tuoi post , ho appena comprato online: Bianco breg 2005 e ribolla gialla 2005 di Gravner, Valentini Trebbiano 2009 e Cerasuolo 2010.
    Il mio conto in banca mi ha imposto di chiederti di tornare a recensire dei lambruschi, come ai tempi di Elogio dell’ invecchiamento.
    A tal fine ti suggerisco anche se è introvabile e non a prezzo da normale lambrusco (circa 100 magnum, unico formato,38 euro in cantina) , il metodo classico di Paltrinieri, Grosso, 2008 e 2009, sorbara in purezza 30 e 18 mesi sui lieviti, tocca nuove vette mai raggiunte su questa tipologia. imho naturalmente.
    ciao
    michele malavasi

  2. Nicola ha detto:

    E’ bello sentirti commentare, per più vini peraltro, i vini di Josko; tu che vini ne degusti parecchi. Direi che sono commenti utili per chi non ha ancora “studiato” i vini di Josko, per chi ne sa già discussioni…si discute la natura?

  3. Andrea Scanzi ha detto:

    @Michele. Mi ringrazierai, vedrai. Dove acquisti i vini online? Qual è il sito più onesto/fornito? A che prezzi hai trovato le due bottiglie?
    @Nicola. Amo i vini di Gravner e stimo oltremodo la persona Gravner. Due aspetti per nulla scissi.

  4. Ste.Bu ha detto:

    Michele anche a me interesserebbe sapere dove hai acquistato i vini on-line. Grazie.

  5. armando trecaffè ha detto:

    i vini di Gravner sono archetipo e totem… il personaggio è entrato nella storia del vino…chapeau bas quando lo si nomina….tuttavia adesso – a mio modestissimo avviso e in base alle mie umili preferenze personali – vi sono giovani leoni nel Collio che hanno superato il maestro – è il destino di ogni maestro veramente bravo e sincero. Al momento svetta Valter Vodopivec con una ribolla anfora che costa la metà di quella di Gravner e si beve molto più “facilmente”….

  6. Andrea Scanzi ha detto:

    Mai bevuta, di Vodopivec conosco – e apprezzo – la Vitovska. La proverò. A quali giovani leoni, e allievi, alludi? Podversic? Radikon (che è più un rivale che un allievo)?

  7. armando trecaffè ha detto:

    ….mea culpa mea culpa mea maxima culpa…Volevo dire Vitovska Anfora…..me ne scuso.. son abbastanza suonato ultimamente….pensavo a Vodopivec, Podversic ecc. ma anche al caso parallelo di Davide Spillare e Daniele Portinari in Veneto (che senza Maule non sarebbero esistiti)..insomma al fatto che Josko sia stato un grande liberatore di menti e di energie…un po’ come Joly in Francia nel 1975…ma adesso trovo i suoi vini dostojevskiani…e a volte si ha anche voglia di leggere Camilleri

  8. Andrea Scanzi ha detto:

    Ritengo ancora Josko il migliore, peraltro con ampio margine, fermo restando che ci sono ottimi allievi. Come Ribolla macerata, non ho alcun dubbio: batte sia Podversic che Radikon (tutti grandi vini, sia chiaro). Che poi esistano macerati meno impegnativi, anche extra Friuli Venezia Giulia, senza dubbio. Ne ho appena recensito uno ieri.
    La Vitovska è un vitigno che amo molto, che sia Vodopivec o (forse ancora di più) Zidarich.

  9. michele malavasi ha detto:

    i 4 vini che ho preso on line, assieme al vermentino colli di luni base della cantina bio Santa Caterina e alla grande versione del sassaia 2010 di Maule, li ho comprati online all’enoteca Bulzoni di Roma. Ho gia’ fatto diversi acquisti e sono rimasto molto contento per: velocità, cura dell’imballaggio, serietà in quanto una volta ho trovato una bottiglia tappata e me l’hanno scontata nell’ordine successivo, catalogo immenso(grande selezione sui riesling e champagne) e con ricchissima sezione dedicata ai vini naturali. Prezzi molto corretti in generale, tipo bollinger a 36, roederer 36 euro, ed in particolare sui naturali tipo il sassaia a 9,00 il vermentino santa C. 9,99. I due gravner li ho pagati 47,20 cadauno, il trebbiano 39,20 e cerasuolo 35,20, in rete i due Valentini si trovavano a qualcosina di meno da altre parti, ma qui ho ottimizzato le spese di trasporto con un solo invio e la garanzia di serieta’ che ho già provato.
    Premetto che io sono di Modena e non ho nessun legame/rapporto/conoscenza con l’enoteca citata, spero solo di aver dato con il mio post, qualche info in piu’ agli appassionati che vogliono comprare le bottiglie recensite da Andrea nei post precedenti.
    Ciao a tutti
    Michele

  10. Andrea Scanzi ha detto:

    Be’, Enoteca Bulzoni è un posto inattaccabile e splendido. La migliore enoteca romana, più volte citata anche da Nossiter (e in questo blog), con un’attenzione certosina ai vini naturali. Non ho mai chiesto spedizioni, casomai ci passo di persona, ma la conosco bene ed è un approdo sicuro.

  11. lorsblu ha detto:

    mentre ero in viaggio lunedì verso la Cantina di Josko per degustare i suoi vini, che non conoscevo, mi è apparsa su twitter questa recensione, che combinazione! Sono arrivata da Josko alle 17 e sono andata via alle 20 e 30: 3 ore mezza di pura passione, raccontata e assaggiata.
    Il vino di Josko è il Vino

  12. Niki Seminara ha detto:

    A proposito di acquisiti on line sono anche io un utilizzatore entusiasta dell’enoteca Bulzoni. Impeccabili come spedizioni, catalogo enciclopedico, prezzi corretti. Una visita di persona alla cantina romana ne ha rafforzato il giudizio positivo. Consiglio tutti gli enonauti ad utilizzarla per i vini introvabili chez soi. Al di là dell’inarrivabile Gravner (è recente l’esperienza di un bianco Breg strepitoso) spezzerei volentieri una lancia per un altro “giovane leone” del Collio: il già citato Beniamino Zidarich. Cantina e mescita incantevoli nel cuore del Collio (ci arrivo in un’oretta e 1/2 da Treviso dove abito), Malvasia e Vitovska splendidi, e poi lo strepitoso Prulke (uvaggio di Vitovska, Malvasia e Chardonnay) già magnificato dallo Scanzi (sic) in una non recente sortita romana.

  13. Riccardo ha detto:

    a me paiono vini morti ma i gusti sono gusti…

  14. Luca F ha detto:

    solo per precisare che Zidarich e il dirimpettaio Skerk (anch’esso molto valido) sono nel cuore del Carso.

  15. Gianluca ha detto:

    Esatto, parliamo di Prepotto, sul Carso triestino; il Collio si trova a qualche decina di km in provincia di Gorizia per intenderci. Differente il terreno, differenti gli uvaggi, differente l’esposizione che, in questo caso, è sul mare (la vista da Prepotto è incantevole).

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