Due orange wines

Devo delle scuse a chi, giovedì scorso, è venuto ad ascoltarmi alla Compagnia del Taglio di Modena. Doveva esserci la presentazione de I cani lo sanno alle 18, ma non ce l’ho fatta. Una serie prodigiosa di eventi sfigati, a partire da due ore e mezzo di fila a Firenze Nord, ha fatto sì che arrivassi alle 20.40 in enoteca. Giusto per la cena con i vini di Angiolino Maule. Non mi era mai capitato di dover annullare in corso d’opera una mia presentazione. E non è bello che accada.
Non ho colpe, ma chiedo comunque scusa. Non sono arrivato in tempo e, quando mi sono presentato, decisamente non ero al top della forma. Oltretutto era il giorno dei funerali di Marco Simoncelli. Ho vissuto momenti migliori.
Sono comunque rimasto a Modena tutto il weekend e, sia venerdì che sabato, ho mangiato e bevuto alla Compagnia del Taglio.
Venerdì ho bevuto un Kaplja di Podversic. Annata 2001. Maggioranza Chardonnay più blend di Malvasia Bianca e Friulano. In questo blog avevo recensito con poca convinzione l’annata 2005, che – nonostante stimi Podversic – mi aveva un po’ deluso. La 2001, al contrario, era splendida. Uno dei migliori orange wine su cui mi sia imbattuto. A un prezzo che, di solito, si aggira attorno alle 30 euro.
La sera successiva ho provato un altro bianco macerativo. Un Serragghia 2009 Igt siciliano. Zibibbo in purezza. Credo sia un Triple A Velier. Vino oltremodo aromatico, difficilissimo da abbinare e con un naso pulito – nel senso di non difettato – ma incredibilmente prevaricante. Mai sentito un vino capace di “stancarti” così tanto con i profumi. Uno Zibibbo secco e macerato, ben fatto, estremo come non può non essere. Dovrebbe costare sui 20-25 euro. Bevuto da solo è faticoso (per il naso, non per il gusto). Se abbinato con cose impegnative, tipo foie gras (mi dicono) o acciughe, se la cava.

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9 Responses to “Due orange wines”

  1. Andrea Scanzi ha detto:

    Ti dico che non ho mai bevuto né l’uno né l’altro, ma conosco Adriano e lo ringrazio per la citazione. In effetti un anno fa andammo insieme da Collecapretta. E’ un collega di talento che non parla solitamente di vino, ma sapendo bere – e sapendo scrivere – non soffre alcuna fatica quando si permette incursioni enogastronomiche. Spero lo faccia di più, anzi.

  2. Marco ha detto:

    Non è forse il luogo per soddisfare curiosità personali, però ci provo: per quale motivo sei passato a Il Fatto?

  3. Adriano ha detto:

    Eccomi:) Guarda Andrea se mi porti in altri posti come Collecapretta scrivo anche un paio di saggi, ovviamente esegetici. Mai esiziali. Posso accomodarmi dietro con Tavira anche se ora è una star e magari farà un po’ la preziosa, ma ci eravamo trovati. Lovely (cit.) Oramai cmq sei lo sponsor italiano degli orange wine! Io appena si scende sotto i 20 gradi stappo molti rossi, anche se in un certo modo condivido la stanchezza a una certa muscolarità esibita.
    p.s. Firenze nord è un luogo atemporale dove il martirio raggiunge vette equiprabili solo a qualche km della tangenziale milanese o romana. Più elicotteri per tutti

  4. Flavio A. ha detto:

    Ero a modena lo scorso giovedì.
    Per la presentazione del libro è vero, ma anche per i vini di Maule e in una sera soltanto, tanto ben di Dio (Scanzi+Maule) era forse chiedere troppo.
    I Maule, padre e figlio, persone davvero incredibili nella loro disponibilità e Scanzi perdonato subito per il ritardo. Spero di avere presto occasione di rivederti dalle nostre parti, magari con lo spettacolo sul Sig. G ?

  5. Ecco, proprio quel brutto giorno dei funerali di Marco Simoncelli.
    Se mi dici che di fronte a questi eventi c’è solo il silenzio, accetto di buon grado e non aggiungo altro.
    Ma, confesso, nei giorni scorsi ho cercato spesso tra i tuoi blog, sperando di trovare qualcosa di scritto sul tema (vista anche la tua recente vicinanza lavorativa al mondo delle moto).
    Non per aggiungere altre parole, forse inutili, di fronte a questo dolore immenso, ma proprio per il bisogno di sentire anche la tua voce, tante volte così straordinariamente capace di trasferire in parole le descrizioni sulle varie tue passioni, che magari condividi con noi lettori.

  6. Andrea Scanzi ha detto:

    Lorenzo, cerchi meglio. Ho scritto due articoli su Marco, usciti martedì e venerdì scorso, ovviamente per Il Fatto, ripresi anche da Dagospia e praticamente ovunque. Basterebbe comprarli, i giornali: nella loro versione cartacea. Altrimenti i giornali muoiono.
    La ringrazio per le belle parole che mi dedica. Per me la scomparsa del Sic è stata devastante e scriverne mi ha fatto male. Parecchio male. Ho detto tutto e, con lui, è morta anche la MotoGp. Come la F1 morì con Gilles prima e Ayrton poi.
    Un saluto.

  7. Grazie Andrea,
    scusami ho cercato poco e male (e Dagospia l’ho sempre evitato, forse sbagliando), e un pò forse proprio per paura di continuare nel frattempo a leggere e ripensare, come i rallenti dell’incidente, che non si potevano proprio guardare più….

    …ora ho letto, ho pianto di nuovo, che male che fa ancora leggerne, posso solo immaginare scriverne…

    E’ vero, è morta la MotoGp, come per me il ciclismo dopo l’addio di un’altro marco. E a chi dice che non è vero, che “the show must go on”, che gli sport vanno avanti al di là dei singoli campioni che passano, dico che, al contrario, per tanti di noi lo sport va avanti “solo” per l’emozione che determinati, singoli, campioni ci offrono, miracolosamente, creando fili magici tra il nostro intimo essere ed il loro pubblico apparire.

    …Ascolta la sua voce
    che ormai canta nel vento
    Dio di misericordia
    vedrai, sarai contento (cit.).

  8. Andrea Scanzi ha detto:

    Grazie, caro Lorenzo.

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