Anno nuovo, vizi vecchi. Laddove i vizi vecchi risiedono negli orange wine o, come li chiama il mio amico Arnaldo Rossi, i vini macerativi.
Qualche sera ho cenato allo slowfood Grappolo D’Oro Zampanò. Un buon posto a Campo de’ Fiori, quindi una rarità nell’assai deludente contesto enogastronomico romano. Ancor più in centro.
La carta dei vini, buona ma un po’ acerba, lascia intendere che i proprietari vorrebbero osare ma hanno paura di non ricevere il plauso della clientela.
Ho scelto un Prulke 2007 di Zidarich. Uno dei migliori vini del Carso (non fate battute grevi: non è il blog di Martufello). Beniamino Zidarich è tra i maggiori interpreti della Vitovska. E non solo. Ne ho parlato più volte, nell’ultimo libro e in questo blog.
Il Prulke è un blend di 60 percento Sauvignon, 20 Vitovska e 20 Malvasia. Tutte le uve vengono dallo stesso vigneto. Lieviti autoctoni, pietra e vento come scenario carsico. Malolattica in grandi botti di rovere, affinamento in botti medie e grande di Slavonia (tostatura naturale). Non so il tempo esatto della macerazione, comunque non breve.
Niente filtrazione, niente stabilizzazione.
E’ un orange wine di grande carattere e altrettanta bevibilità. Giallo dorato, lievemente torbido. Al naso frutta gialla, anche mandarino. Speziatura evidente.
Freschezza notevole, sapidità da gridare al miracolo. Buona morbidezza. Non stanca minimamente e migliora con l’aumento della temperatura (qui il cestello del ghiaccio non serve). Lungo, complesso, fine.
L’ho preso a ventotto euro. Lo riprenderei subito.
Tags: Prulke Zidarich Scanzi
Fa impazzire pure a me!
Lo proverò.
Andrea, a quando in Puglia..?
Come darti torto?I vini di Zidarich sono strepitosi e raccontano un territorio straordinario che è quello del Carso.Qualcuno conosce invece i vini di Skerlj?
28 euro? apperò….mi incuriosisce….dimmi qualcosa in più……
@Fulvio. Ventotto al ristorante in centro a Roma, in enoteca sta sui 20. Un bianco macerativo, quindi con più struttura, un po’ di tannini e profumi più da passito che non da bianco secco. Bella freschezza, grande mineralità. Ambizioso e riuscito. Abbinamenti: con quello che ti pare. 🙂 La carne no, non piatti troppo elaborati almeno. Per il resto, se la cava con tutto. Anche da solo. Si beve con un piacere totale. Non buttarlo giù a temperature troppo basse, stai sui 15 gradi.
grazie Andre lo proverò!!!!
Vino diverso, ma la tipologia di abbinamento è quella del Pico ?
Sbaglio ?
ciao
Proprio un vino che appaga il cuore. Mi ricorda, per certi versi, la ribolla di Gravner: così complessa e così bevibile. La Ribolla forse più fine, il Prulke più sapido. Vini interessanti anche perchè combinano un’esplicita evoluzione e conseguente personalità con un grado alcolico contenuto.
Prosit
Andrea
Esce dalla cantina a 13,00, il vino è davvero buonissimo, serbo in cantina un paio di cassette del fantastico 2005!
Tra l’altro Beniamino ha costruito (o forse sarebbe più corretto dire scavato) una delle più belle cantine d’Italia. L a sala degustazioen che si affaccia sull’alto Adriatico rappresenta una delle viste più impressionanti che abbia mai ammirato nella mia vita…
Notevole anche la sua Osmiza.
F.
Grande vino !
Sono d’accordo.