Charlie Hebdo

charbDa due giorni provo a scrivere qualcosa sulla strage di Parigi, ma non mi viene. Credo dipenda da uno sgomento che, pur passando le ore, non se ne va. E’ una strage che colpisce tutti, ma ancora di più chi fa il giornalista e frequenta satira e satirici. L’idea che, in pochi attimi, venga brutalmente decapitato uno spazio così vivo culturalmente e così ricco di genialità, mi atterrisce. Non riesco a farmene una ragione. Ci sono poi altre cose, della vicenda, che mi fanno male. La prima è questa trasversale solidarietà di comodo: tutti a twittare #jesuischarlie, anche chi magari avrebbe strozzato con le sue mani Luttazzi o Grillo quando andavano in tivù. La seconda è questa idea terribile che “in fondo se la sono cercata, bastava non esagerare con quelle vignette”: lo ha scritto il Financial Times, lo pensano in tanti. La terza è l’ipocrisia mefitica di larga parte dei politici, che invocano la “libertà di satira” salvo però dimenticarsi le continue censure di cui sono stati protagonisti in prima persona. Dubito che avrei sentito le stesse parole se, al posto di Charbonnier e Wolinski, Cabu e Tignous, ci fossero stati Vauro e Vincino, Disegni e Altan. O magari le avrei sentite, ma sarebbero state ancora più intrise di falsità: la satira va bene, sì, ma solo se la fanno in Francia. La quarta cosa che mi fa male è il cavalcare la strage per ribadire gli sproloqui lividi sui musulmani e sugli immigrati, sulle guerre sante e sulle frontiere chiave. Usare i morti per fare propaganda politica: l’apoteosi dello squallore.

17 Comments

  1. Usare i morti per fare propaganda politica: l’apoteosi dello squallore.
    CONDIVIDO APPIENO e in questi giorni infatti di squallore SIAMO STATI SOMMERSI,diciamo allora che,come sempre,E’ SOLO IL POPOLO CHE RESTA SOVRANO!

  2. Francamente penso che l’ipocrisia appartenga proprio più a quelli come lei Scanzi. Premetto che trovo alcune vignette di Hebdo di dubbio gusto e per nulla satiriche ma bensì volutamente offensive. Ma in nessun caso mi sarebbe venuto in mente di dire “se lo sono cercata” o ovviamente di pensare a qualsiasi misura di censura (nel caso la legge dà a chi si sente offeso il diritto alla querela).
    Ma mi chiedo, come avrebbe invece reagito lei sig. Scanzi, e i suoi “soci” se vittime dell’attacco fosse stato un giornale satirico di destra. O magari una sede del FN? Non avreste detto proprio cose del tipo “se la sono cercata” “chi semina vento …”. Ecco in questi casi le persone, prima di puntare il dito verso altri, a maggior ragione dovrebbero guardarsi la propria coscienza, perché forse forse non è così linda e pulita come vorrebbero credere e far credere! A dimostrazione di questo si parla molto di 4 vignettisti ma per nulla dei 4 ebrei, forse perché in qualche modo quest’ultimi se la sono cercata?

  3. penso che nel 2015 ammazzare e ammazzarsi in nome della religione sia diventato fuori luogo… Il discorso è che tutto provoca intolleranza.. Per un non nulla si scatenano atti violenti. Sicuramente le vignette potevano essere meno pesanti, ma dove sta la libertà di espressione? Bastava farsi una risata o semplicemente ignorare e continuare a credere al proprio Dio come meglio si credeva.

  4. Mi stupisce un particolare. Tutti a voler vedere nella morte assurda dei giornalisti una sorta di “punizione” per “essersi comportati male” nei confronti della religione. Quanto cattolicesimo, in questo modo di vedere le cose. Non si muore per delle vignette irriverenti. Si muore per ben altro. Anche per motivi assurdi che sembrano molto logici a qualcun altro.

  5. E che dire delle liste di proscrizione di Grillo? Non è anche quella una forma di censura per un pensiero che non corrisponde al suo? Guardiamo al nostro paese in modo coerente, su.

  6. capisco la difficoltà di scrivere in certi momenti, ma vorrei porre alla tua attenzione che, qualche migliaio di kilometri lontano da qui (non così vicini, come le povere vittime francesi, tutte) in Nigeria, si parla di duemila vittime, per lo più donne e bambini, uccisi dalla stessa matrice del terrorismo islamico. Concludo, perché non ho visto in giro, nessun cartello o, post sui social, “Io sono nigeriano “

  7. capisco bene e condivido le tue considerazioni tranne una: l’ipocrisia della gente che solidarizza su twitter. E se nessuno dicesse niente? sarebbe meglio? queste tragedie non tirano fuori anche la nostra umanità e il nostro coraggio oltre ai populismi salviniani? cioè se ti riferisci ai sallusti di turno o che so io capisco ma se penso all’italiano medio…

  8. Antonio,

    guarda che la fecero, tanto da ricevere critiche dal mondo cattolico italiano. Precisamente un Dio “inchiappettato” da Cristo a sua volta “inchiappettato” da un triangolo che rappresentava lo Spirito Santo.

    Molto dissacranti, talvolta offensivi, ma mai e poi mai da meritare la morte.

  9. Quello che ha scritto il Financial Time è stato orribile.
    E anche questo, alla luce di ciò che è accaduto, è orribile:
    “…le cosiddette scaramucce hanno conseguenze sempre più vaste. E se un tempo chi voleva fartela pagare ti dava un colpo di clava, di baionetta o di pistola, oggi qualcuno molto ma molto inca££ato dall’altra parte del mondo potrebbe proprio in questo momento stare a confezionare un ordigno di ultimissima generazione sfuggito al controllo globale orwelliano e spazzare via non solo te e quelli che la pensano come te ma anche tutti quei tuoi connazionali che hanno la sventura di condividere la tua lingua e il tuo territorio ma non il tuo pensiero”.
    Sai chi l’ha scritto? Io. In risposta ad un commentatore su un blog del Fatto Quotidiano.
    Anche se l’intento era provocatorio, ironico, iperbolico e tutto quello che ti pare, ho assecondato il “pensiero dei tanti” fra i quali si mescolano i perbenisti, i “pompieri”, i censori, gli opportunisti ecc. ecc. ecc.
    Sono anche riuscita a scrivere “se continuiamo con la logica della prevaricazione [solleciteremo] lo scatenamento di naturali desideri di vendetta con relative ritorsioni…..”.
    Naturali desideri di vendetta. Perché in qualche parte bacata della mia testa la vendetta deve avere sempre connotazioni nobili o comunque giustificabili. Come se questo sentimento non fosse animato il più della volte dai peggiori istinti e dai più ottusi pregiudizi.

  10. Non sono tra quelli che dicono ‘se la sono cercata’ ma penso che una cosa è la libertà di espressione, di critica altro é l’insulto per di più in un ambito molto particolare come quello religioso. Cosa diremmo se qualcuno raffigurasse il nostro Cristo nudo su un letto che parla in maniera sconcia?Sicuramente non spareremmo però ci indegnerebbe.

  11. E’ giunto il momento di condannare ogni fede. C’è stato il tempo dell’ignoranza, del non-pensiero, del piccolo uomo, delle bestie del gregge, della religione, affermazione della menzogna e dell’ignoranza, fattasi istituzione. Adesso è giunto il momento di lottare per affermare un pensiero laico autentico.

    Aver “fede” equivale a volere che il mondo abbia un senso piuttosto che un altro, cioè un senso “cristiano” nel caso della Chiesa. L’islam è un surrogato estremista del cristianesimo e vuole che il mondo abbia il suo senso piuttosto che gli altri. Dentro entrambe c’è il pericolosissimo germe della violenza e della sopraffazione.

    Ci si svincola da questo peccato originale con troppa comodità. Chi si sente felice essendo credente (rinunciando per definizione alla verità), è liberissimo di farlo, ma è giunto il momento di avere l’onestà intellettuale di ammettere che si sta “credendo” in un “racconto” mitico dalle pericolose radici. E’ giunto il momento di tornare a pensare con la propria testa e non con la testa di un Dio, un leader, o un salvatore che dica: “sia fatta la mia volontà”.

    • Bisogna condannare, magari in nome della laicità, ovvero in nome della libertà di pensiero, vero? Un po’ contraddittorio, ma solo poco…

  12. Buongiorno sig. Scanzi. Le faccio una domanda molto semplice a cui spero mi sappia rispondere in modo esauriente: secondo lei,i concetti che esprimeva Oriana Fallaci sull’islam erano pure fandonie o c’era una parte di verità?
    Grazie

    • mi permetto di segnalarti questa lettera di Terzani in risposta alla Fallaci.
      http://www.cartesio-episteme.net/diss/terzani.htm
      avremmo tanto bisogno che T.T. fosse ancora tra noi, se hai voglia di leggere i suoi libri vedrai che al sentimento bieco e miserabile di rabbia e orgoglio esistono alternative come empatia e compassione… siamo arrivati a questo punto perchè naturale conseguenza del tanto acclamato occhio per occhio…… Scanzi sempre più da ammirare, grazie per il tuo messaggio.

  13. D’accordo… aggiungerei anche che ci sono altri ipocriti che non aspettano altro che scorra del sangue per dare libero sfogo al complottismo e alle più astruse stupidità pur di non ammettere che volenti o nolenti per colpa di tutti siamo alla resa dei conti tra civiltà che inebriate dalla più grande cazzata mai inventata dall’uomo , la religione , se le suonano di santa ragione da migliaia di anni.

  14. Ci sono persone che non aspettano altro momento per mostrare la loro ipocrisia, fra gli italiani poi e specialmente fra I politici abbiamo dei campioni, farebbero più bella figura a tacere, ma fa parte del loro egocentrismo sconfinare nell’incoerenza pur di mostrarsi nella vetrina dell’ipocrisia.

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