Ho vinto il Premio Lunezia 2013

IMG_3403Ogni tanto ricevi notizie che, dalla gioia, ti stendono.
Il Premio Lunezia è nato 17 anni fa. E’ uno dei premi più prestigiosi della musica italiana. Presta una particolare attenzione alla qualità dei testi, dunque alla canzone d’autore. Uno dei primi a vincerlo, per l’esattezza nella seconda edizione, fu Fabrizio De André (con Smisurata preghiera). Era il 1997 e mi stavo laureando in Lettere proprio sui cantautori della prima generazione, quindi anche su Fabrizio e Giorgio. Pensai di andare alla premiazione, poi ebbi un impegno.
La stessa cosa, nel 2000 e 20009, accadde con Ivano Fossati, con cui sette anni fa scrivemmo un libro insieme. E tante altre volte.
Per me il Lunezia era una sorta di premio magico, quasi sacro e saturo di storia.
Ho appena saputo di essere uno dei vincitori del Premio Lunezia 2013. L’ho vinto per Gaber se fosse Gaber, per – bontà loro – la “lucida dialettica teatrale di Scanzi, uno dei migliori comunicatori che abbiamo in Italia“.
La premiazione avrà luogo sabato sera, 20 luglio, a Marina di Carrara.
Gaber se fosse Gaber è uno dei regali più belli che la vita potesse farmi. Dopo il Premio Borsellino 2012, un altro cerchio che si chiude.
Onestamente stento ancora a crederci.
Grazie a chi mi ha ritenuto meritevole di un tale onore. E grazie a tutti voi.

10 Comments

  1. Ciao Andrea,
    ho iniziato a seguire il tuo blog dopo avere avuto il piacere di sentirti a teatro nello spettacolo “Gaber se fosse Gaber”. L’ho trovato semplicemente unico, forse perché hai scelto di fare ascoltare al pubblico le stesse canzoni che avrei scelto io e che troppi critici dimenticano, da “Quando è moda e moda” a “Io se fossi Dio”, che quasi nessuno a mio parere ha mai veramente capito.
    Di recente tanti si sono definiti “gaberiani” e hanno preteso di essere pubblicamente riconosciuti come tali, come se veramente bastasse averlo conosciuto e ascoltato. Capirlo, sviscerarne i significati e, secondo me, anche lo straordinario messaggio filosofico, non è roba da tutti. Tu ci sei riuscito.
    Prendo questo piccolo spazio dei commenti come un’occasione per segnalarti alcuni articoli che ho pubblicato su una rivista e che riguardano proprio Giorgio Gaber. Non avendo la tua competenza in campo musicale, ho cercato di darne un’interpretazione sociologica e filosofica, ambiti con i quali mi trovo decisamente più a mio agio. Probabilmente su tanti aspetti riguardanti il signor G ci troviamo d’accordo, per cui spero che apprezzerai queste mie righe:

    “Gaber e la fine dell’Io” http://www.kultural.eu/component/content/article/293-gaber-a-la-fine-dellio
    “Se la solidarietà diventa una professione” http://www.kultural.eu/component/content/article/308-se-la-solidarieta-diventa-una-professione

    Grazie e a presto
    Marco V.

  2. Salve,

    Lei ha meritato il Premio, ho visto lo spettacolo assieme a mio marito, a Medicina di Bologna e abbiamo ammirato la Sua bravura.
    Sono grata al Fatto Quotidiano che mi ha permesso di conoscere un giornalista, un artista, bravo ed eclettico come Lei.
    Grazie di esistere e
    buona estate
    Bianca abbonata del F.Q

  3. Lavoro per il Civitafestival e ci siamo conosciuti lì per De Andrè e l’anno prima per Gaber: il premio è meritato e lo sai, ti fanno anche buoma compagnia gli Stadio. Grazie per la delicatezza e la serietà con la quale ci prendi per mano e ci avvicini a questi grandi artisti.

  4. Tanti complimenti!!!
    Lo spettacolo meritava assolutamente un riconoscimento e immagino verrà collocato nella parte alta della classifica sulle maggiori repliche teatrali degli ultimi due anni!!
    (sempre che esista una classifica….!!!)

  5. Bravo Andrea…non meravigliarti troppo lo spettacolo è superbamente divino. ho visto sia lo spettacolo su Gaber che quello su De Andrè quando sei venuto a savigliano e debbo dire che che sono stati molto coinvolgenti ed interessanti. Conoscevo Gaber meno di De Andrè però lo spettacolo mi ha coinvolto molto di più
    continua così….

  6. Ho cercato invano di contattare telefonicamente “Il Fatto Quotidiano” per inviare AD ANDREA SCANZI e non ad altri quanto segue, scritto da me il 7 maggio u.s. e che ora, corroborata e supportata dalla presenza, da alcuni giorni, di un mio altro commento al riguardo dello stesso giornalista ed opinionista… passo a trasmettervi, complimentandomi con Andrea per il premio che ritirerà il 20 luglio p.v.. (Io sarò in vacanza a Marina di Massa.)
    MI PIACE MOLTO negli altri, e mi appartiene, la non-deferenza ad alcun tipo di stereotipo archetipico di potere.
    MI PIACE che il suo/tuo stupore e la sua/tua ammirazione nei confronti di Giorgio Gaber, rimangano nelle sua/tua sfera personale e privata, un poco in ombra, e che invece, lei/tu abbia configurato un suo/tuo pur molto personale, ed interessante, percorso “razionale” sulla figura di Gaber stesso. (Mi riferisco a “Gaber se fosse Gaber”.)
    MI PIACCIONO, su di lei/te, quei suoi/tuoi vari anelli di metallo, all’orecchio e nelle dita: senza quelle necessarie zavorre, quei “pesi”, volerebbe/voleresti troppo?…..! Con stima Paola Lazzari (A Cremona, al Ponchielli, c’ero, e per me è da tempo così naturale STRAVEDERE per Gaber… e molto meno per i suoi, seppur lodevoli e pregevoli “imitatori” o re-interpreti. Lei/tu hai lasciato esprimere ancora LUI… INEFFABILE.. La/ti seguo molto volentieri su La7, quando c’è/ci sei.) Grazie di non essere di nessun carrozzone… ecc. ecc.. Grazie per la pubblicazione sul blog. 😉

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