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Damijan Podversic

martedì, Aprile 29th, 2014

nekajeLo scorso 6 marzo ho portato Le cattive strade a Monfalcone (Gorizia). Prima ho presentato Non è tempo per noi alla Ubik. Al mio arrivo, ad attendermi, non c’era solo lo staff encomiabile della libreria ma anche una cassa di vini. Me l’aveva lasciata Damijan Podversic. Dentro c’era una bottiglia per ogni suo vino prodotto.
Non conosco Damijan, non personalmente almeno. Ma conosco i suoi vini. Ne sento parlare da anni; era, e immagino sia ancora, habitué de La tana degli orsi di Pratovecchio (Arezzo). E’ stato uno dei maestri di Stefano Amerighi, il cui Syrah è ormai una delle perle enologiche cortonesi. Di Podversic, negli anni, ho bevuto soprattutto il Kaplja, un blend di Chardonnay, Friulano e Malvasia Istriana. Mi è sempre piaciuto e mi piace ancora, ma – ora che ho provato tutta la sua gamma di bianchi macerati – è forse quello che amo di meno. E questo semplice dato è di per sé indicativo del livello dei suoi orange wines.
Non ho ancora provato il suo rosso Prelit, Merlot e Cabernet Sauvignon. Posso invece parlare, e solo bene, della Malvasia Istriana in pureza e soprattutto dei miei prediletti: Ribolla Gialla e Nekaj. Quest’ultimo è Friulano in purezza macerato (tanto ma non troppo). Uno dei migliori Friulano in cui mi sia imbattuto. La sera prima di Pasqua, a Mango, con Ezio Cerruti e Walter Massa, abbiamo aperto anche la Ribolla Gialla 2005 di Podversic, produzione limitata (2mila bottiglie e 500 magnum): notevole.
Nella sua brochure, Podversic dichiara di essere sulla stessa lunghezza d’onda del detto “La terra non è tua, ce l’hai in affitto dai tuoi figli“. Nella homepage del suo sito cita Mario Soldati: “Il vino è la poesia della terra“. I suoi bianchi macerativi spiccano per eleganza e bevibilità, hanno carattere e originalità senza sbrodolare nel ghiribizzo fine a se stesso o – peggio – nell’orange wine stupefacente al primo sorso e indigesto al secondo. Ringraziando Podversic per quella cassa donata a Monfalcone, che ho cominciato a bere solo a fine marzo perché me l’ha donata in pieno mio ramadan alcolico, non posso che consigliarvi i suoi vini. Se dovessi fare una classifica, fallace e fallibile come tutte le classifiche, direi: Nekay, Ribolla Gialla, Malvasia. Ma è comunque un bello scegliere.