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Champagne Gaidoz-Forget

giovedì, Agosto 26th, 2010

Uno Champagne senza infamia e senza lode. Parlo del Gaidoz-Forget Carte d’Or Brut, uno dei tanti vigneron che sto scoprendo grazie al pluricitato C-Comme.
Quando sento una bottiglia che non ha né la drittezza (?) dello Chardonnay, né la boschività (??) del Pinot Nero, quasi sempre ho a che fare con uno Champagne a maggioranza Pinot Meunier. Il vitigno minore – si fa per dire – dei tre spumantizzati nella regione-culto francese.
C’è chi sa elevarlo, magari utilizzando la biodinamica, come Françoise Bedel. Questo Gaidoz-Forget, dal prezzo vantaggioso di 14 euro (in Francia), non arriva a tanto. La sede della piccola azienda a conduzione familiare è a Ludes.
Il Carte d’Or è 80 percento Meunier, 10 Pinot Noir, 10 Chardonnay. Premetto che, più passa il tempo, meno amo gli Champagne tri-blend: o sono le Cuvèe di punta di Maison plurilodate (ma devi fare il mutuo per comprarle), o alla fine rimpiango sempre i monovitigni. Come per i vini fermi.
Il Carte d’Or non ha grandi bollicine, soprattutto appena aperto. Paradossalmente, sotto questo aspetto migliora al secondo e terzo assaggio. Più convincente durante il pasto (pesce non elaborato) che come aperitivo: non avendo grande personalità, da solo non ce la fa mentre si rivela umile nell’abbinamento.
Di positivo ci sono una bevibilità innegabile e uno sciroppo di dosaggio non eccessivo. Di meno positivo, un’acidità media e una persistenza contenuta. Mi è parso il classico Champagne da 6+, che vale comunque più di quanto costa.