Vertice 2006 – Campodelsole

Ieri sera ho passato una splendida serata con Giulio Casale, amico e artista che stimo molto.
Abbiamo cenato in un locale a cui sono legato, La Sangiovesa di Santarcangelo di Romagna. Un celebre slowfood.
Ovviamente abbiamo pasteggiato con due bottiglie di Sangiovese di Romagna.
Era da un po’ che non bevevo rossi, il mio avvicinamento ai bianchi è progressivo ed esponenziale, ma ieri i vini da bere erano quelli. Bottiglie di pregio, Riserve Superiori.
La prima scelta è stata un Pruno Drei Donà 2006, Tenuta La Palazza. Uno dei Sangiovese romagnoli più decantati, anche nelle guide (Gambero Rosso, Ais). Classico vinone, sui quattordici gradi, barrique a go-gò, ma ben fatto. Ventisette euro alla carta. Alla lunga un po’ stancante, forse.
L’oste ci ha poi consigliato un altro Sangiovese, il Vertice 2006 di Campodelsole. Un’azienda nata da poco più di cinque anni. Opera a Bertinoro, teatro dei migliori Sangiovese romagnoli. Prezzo praticamente analogo (nel sito dell’azienda si trova a 17 euro, in enoteca poco più di 20, al ristorante un po’ meno di 30).
E’ raro trovare un Sangiovese di Romagna che non faccia mesi e mesi di barrique (nuove). Il Vertice, vino di punta di Campodelsole, non fa eccezione. Venti mesi in barrique francesi e sei mesi in bottiglia. Alcol 14 gradi. Un rosso impegnativo, un po’ ingombrante come il Pruno, ma più slanciato. Di discreta persistenza e apprezzabile eleganza, con un uso meno invasivo del legno piccolo.
Non è arduo intuire che non sono queste le mie tipologie di vino preferite, ma tra i Sangiovese di Romagna, questo Vertice mi è sembrato uno dei più meritevoli.

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10 Responses to “Vertice 2006 – Campodelsole”

  1. Alessandro ha detto:

    Conosco bene Campodelsole e ancora meglio Drei Donà, capisco che non siano il tuo genere di vini, ma in Romagna si è sempre puntato più sulla potenza che sulla finezza, spero che questa tendenza possa cambiare.
    La prossima volta che passi dalle mie parti mi piacerebbe scambiare quattro chiacchere, bevendo un buon bicchiere e Ascoltando buona Musica.
    Un Saluto Alessandro

  2. Sergio ha detto:

    Dì una preghiera per questo povero derelitto che ieri sera come te beveva Sangiovese, ma quello del discount. Devo trovare uno spacciatore decente in zona o impazzirò. 😀

  3. Antonio ha detto:

    Riccardo Vendrame tempo fa nel suo blog segnalava alcuni produttori di sangiovese di Romagna
    http://www.amicidivini.com/dblog/storico.asp?s=ROMAGNA+-+Incontri+
    …ldell’azienda La Bartonga ho un 2007 sangiovese a casa (vino naturale) tra con i primi freddi lo dovrò assaggiare!

  4. Antonio ha detto:

    questo a parker non piacerebbe brachetto secco vendemmia tardiva un anno di botte 5oo litri poca solforosa tanta passione cascina bertolotto spigno monferrato continua cosi’caro andrea e non cambiare saluti da un appassionato lettore

  5. Alessandra ha detto:

    Bellissima La Sangiovesa, forse un po’ dispersiva date le dimensioni del locale. In ogni caso da provare e riprovare.

  6. Ale ha detto:

    Saluto un altro incorruttibile del vino. Trovarli per me è questione di sopravvivenza :-). Saluti maremmani,
    Alessandra.

  7. Selika ha detto:

    Buongiorno Andrea,

    ci tenevo a complimentarmi per il tuo splendido libro. L’ho ricevuto in dono per il compleanno e mi sono bastate poche righe per appassionarmi !

    Il tono ironico e scanzonato riesce ad incollare alla lettura, facendo “sorseggiare” amabilmente tutte le nozioni soprattutto a chi come me si è avvicinato da poco al mondo dei vini (fra pochi giorni inizierò il II livello del corso AIS) ed è ancora “assetato” di conoscenza.

    Appena finito, mi piacerebbe leggere anche «L’elogio dell’invecchiamento», seppur consapevole di aver letto prima il “sequel” e dopo il “prequel”, ma d’altra parte anche George Lucas ha fatto lo stesso con la saga di Guerre Stellari, ed è stato un successo!

    Un brindisi alla scrittura, in attesa della prossima opera

  8. Giovanni ha detto:

    Questo vino a Parker non piacerebbe: Colle Nivera 2008 – Cannonau di Sardegna

  9. giovanni ha detto:

    Ciao Andrea,

    Ho letto i tuoi libri e vorrei farti alcune domande.
    So che non è lecito vinificare uva da tavola. Sai perchè ?
    Forse perche se ne otterrebbe un vino con tenore alcolico troppo basso o troppo alto ?
    L’una da tavola ha un contenuto zuccherino superiore o inferiore a quello dell’ uva da vino ?
    Secondo me molta uva da tavola finisce comunque dritta dritta in bottiglia.
    Gradirei tuo parere.
    Grazie Giò.

  10. l'alcoolista ha detto:

    a milano Campodelsole si trova sia all’esselunga che alla coloniale, che tra l’altro aveva anche dei suoi Pagadebit e Albana di Romagna assolutamente degni a prezzi convenienti, li ho comprati superando la diffidenza rispetto alla retroetichetta con troppe diciture tradotte in inglese.
    saluti

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