Ca’ Lojera

I miei due libri sul vino, insieme a questo blog, mi hanno permesso di entrare in contatto diretto con una moltitudine di appassionati ed esperti: voi.
Non conto più le vostre dritte. Quanto vi esortavo, ne Il vino degli altri, a scrivermi i nomi di vini che “non sarebbero piaciuti a Robert Parker”, speravo di riceverne tanti. Non così tanti.
Tempo fa, diciamo due mesi, ricevo questa lunga mail.
Ciao Andrea, sono Michele Malavasi un tuo fan modenese, ti volevo segnalare una tipologia di vino di cui non ti ho mai sentito parlare e che vorrei segnalarti in quanto mi sta particolarmente a cuore per la capacità di invecchiare a lungo.
Il vino è il lugana una piccola doc che unisce pochi paesi del lago di garda delle province di brescia (desenzano, pozzolengo, sirmione) e verona (peschiera del garda), il vitigno è il trebbiano di lugana chiamato turbiana, si dice che sia parente streto del verdicchio, la peculiarità del terroir è lo strato di argilla che dona ai vini una sapidità, salinità e acidità che gli garantiscono una lunghissima vita, incredibile come dei lugana di 10 anni siano sorprendentemente in piena forma quasi come dei borgogna bianchi.
Dopo aver assaggiato praticamente tutte le cantine della doc, la mia cantina del cuore che ti segnalo è ca lojera di rovizza di sirmione (p.s. la sua riserva che si chiama riserva del lupo nell’ultima guida dell’espresso, sempre di più la mia favorita, è stato premiato come miglior lugana dell’anno) in quanto è la più autentica e fedele interprete della
denominazione, vinifiacno solo uve loro e praticano un’agricoltura di basso impatto chimico. Inoltre visto che anche tu cerchi la poesia nelle storie dei vigneron, i coniugi Tiraboschi oggi entrambi sopra i 70 anni hanno iniziato a vinificare in proprio circa 13 anni fa, una volta andati in pensione..!!!E oggi la signora Ambra accoglie i visitatori oltre che con un grande sorriso anche con tanto orgoglio e  amore per i loro vini. Tra l’altro hanno un bellissimo agriturismo in cantina dove a 20/25 si mangia divinamente e si bevono i loro vini con la presenza del signor Franco che spesso e volentieri viene al tavolo a bere e a commentare il vino. A parte la poesia i vini sono davvero fantastici e a prezzi onestissimi (6,50 lugana base d’annata, il 2009 è spettacolare per beva, acidità e frutto, 9,00 il superiore che è l’unico che fa botte grande, in questo momento il 2001 è al top pop per mineralità e poi il 2004), la riserva del lupo solo acciaio nel millesimo 2006 è commovente tanto è buona e il 2003 è  considerata il miglior lugana mai prodotto da sempre dal bravissimo Angelo Peretti (blog internet gourmet).
In vendita troverai tutte le annate dal 1999 in poi per fare le verticali sempre allo stesso prezzo dell’ultima annata in commercio!!!
Scusami Andrea per la lunghezza e spero di averti fatto una segnalazione gradita e sarei felicissimo un giorno magari di leggere proprio una tua recensione su un buon lugana capace si sfidare gli anni. Ciao, Michele
“.
Michele è riuscito a incuriosirmi – ci vuole poco, devo ammetterlo. Ho contattato via mail l’azienda. Mi sono fatto spedire – pagandole – sei 2003, sei 2006, sei 2009, tre 2001 e tre 2004. Le annate, e tipologie, consigliate da Malavasi. La signora Ambra è stata velocissima e gentile.
Quando le bottiglie sono arrivate, dopo svariate peripezie del corriere, ho cominciato con la Riserva del Lupo 2003. Ne sono rimasto un po’ deluso, quantomeno meno entusiasta di Peretti: forse l’annata calda, forse io che quella sera non ero al meglio.
Poi ho provato, qualche settimana dopo, la Riserva 2006: un bianco portentoso, con ancora tanti anni davanti. Franco, schietto, di acidità giusta e mineralità invidiabile. Al tempo stesso, un vino dai profumi accattivanti, maturi ma non troppo, capace di piacere al vinoverista quanto al commensale poco smaliziato. A tutt’oggi è la bottiglia che più mi ha entusiasmato dell’azienda, insieme al Lugana base 2009, paradigmatico – come scrive Malavasi – per frutto giovane e acidità.
Buona la 2001, la 2004 devo ancora assaggiarla. Comunque un passo indietro alla Riserva 2006 (lo so, alla fine sono ricaduto nell’unica tipologia dell’azienda che fa solo acciaio: ormai sono irrecuperabile nel mio pauperismo eretico).
Di Ca’ Lojera mi piacciono il lavoro, l’agriturismo (che non ho mai visto, ma è come se lo avessi fatto) e l’idea dolcissima di sfidarsi quando non si è più giovanissimi, ma si ha ancora tanto da dire e dare.
Grazie a Michele per le dritte (che compensano ampiamente l’abuso cri-mi-no-so di punti esclamativi) e ai coniugi Tiraboschi per il loro esempio di lavoro portato avanti con passione. Onestà. Sogno.

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13 Responses to “Ca’ Lojera”

  1. Anna ha detto:

    Conosci il Vigne di Catullo? Io l’ho bevuto tanti anni fa e non riesco più a dimenticarlo…..

  2. Daniele ha detto:

    Riserva del Lupo 2004, miglior Lugana di sempre!

  3. Gabriele Sala ha detto:

    Ciao Andrea

    sono appena tornato da una settimana di ferie sul Lago di Garda, dove le scorribande gastronomiche della mia famiglia sono state spesso accompagnate dagli splendidi vini di Ca’Lojera, oltre alle bottiglie da te segnalate mi permetto di menzionare il loro Chardonnay, raramente ho assaggiato una bottiglia che rispettasse così l’abusato vitigno.

    Un grande “Oste” del posto, il mitico Adriano Liloni della Trattoria Pegaso di Gavardo, ci ha inoltre fatto assaggiare il “Balì” della Az Agricola F.lli Trevisani (http://www.trevisanionline.it/), un blend di Chardonnay (%50%) e Sauvignon (50%) davvero splendido per intensità olfattiva e freschezza, sono quasi certo che ti piacerebbe. Anche quì la bellezza del posto vale veramente una visita.

    Ciao

    Gabriele

  4. Angelo Peretti ha detto:

    Be’, sì: continuo a considerare la Riserva del Lupo 2003 il miglior Lugana che abbia mai bevuto. Con un problema: una tappatura non all’altezza, che fa sì – purtroppo – che non tutte le bottiglie diano il meglio di sé. Confido che un prossimo riassaggio possa sortire esito migliore. A me n’ha dato rinnovata conferma – ampiamente – l’ultima volta un paio di mesi fa. Sottolinenando ancora l’impressione di sempre: una freschezza inimmaginabile per un’annata calda come il 2003, una sottile ma lunga vena officinale (per me avvincente) ed una traccia minerale che è tipica del trebbiano coltivato sulle migliori argille della Lugana.

  5. Alessandro ha detto:

    Molto bene, di nuovo a caccia.

  6. Andrea Scanzi ha detto:

    Grazie per gli interventi, a tutti. E un grazie particolare a Peretti: è un piacere ospitarti qui e mi fido molto dei tuoi giudizi. Ho pensato anch’io, vista la discrepanza tra il vostro entusiasmo e la mia perplessità (moderata: era pur sempre discreto), a una bottiglia sbagliata. Oppure ero sbagliato io. Posso comunque dire che le 3 Riserva 2006, bevute in occasioni distinte e con commensali diversi, mi hanno sempre dato la stessa sensazione di vino raro, autentico e prezioso.

  7. ambra tiraboschi ha detto:

    grazie Andrea
    la lettura della posta dato l’orario in cui mi ci dedico è di solito la lettura della buona notte
    trovo in questo momento tanti amici che apprezzano il lavoro ostinato e un po’ folle di Franco e mio, ed è davvero ancora una notte serena

    puoi dire ad Anna che Vigne di Catullo è un ottimo Lugana della Tenuta Roveglia, prodotto con la nostra stessa passione da un collega a cui siamo legati da profonda amicizia –

    Mi piacerà continuare a leggerti, a presto Ambra Tiraboschi

  8. ambra tiraboschi ha detto:

    buongiorno Andrea
    nuovamente oggi un giovane di Breganze che ci raggiunge dopo aver letto la tua segnalazione – grazie, faremo sempre del nostro meglio per mantener fede a onestà e sogni
    Ambra e Franco Tiraboschi

  9. Carlo Veronese ha detto:

    La mitica Ambra Tiraboschi mi ha segnalato questo blog. Grazie Ambra. Fediamo di unire l’utile al dilettevole comunicando occasioni di assaggio di aziende Luganiste e non solo che meritano essere conosciute. Inizio con due non Lugana ma San Martino della Battaglia da uve ?? (Tocai). No si può più nominarlo. Le aziende sono Citari (www.citari.it) e Selva Capuzza (www.selvacapuzza.it) con il “Campo del Soglio”. Per chi passa in zona il San Martino della Battaglia può essere una buona diversione al Lugana.
    Arrivederci a tutti – Carlo

  10. Lorenzo Grassivaro ha detto:

    Buongiorno Andrea per caso mi è capitato di leggere il suo blog e ne sono rimasto piacevolmente sorpreso!
    Ho acquistato il suo libro e lo trovo divertente e appassionante.
    Sono un agente di commercio e lavoro nel ramo ristorazione in pratica vendo vino ed alimenti,alcuni produttori dei quali lei scrive sono da me rappresentati(Calojera,Vini Biondi,Damijan,I Vigneri ed altri)nella provincia di Venezia.
    Trovando nelle sue degustazioni grande corrispondenza col mio gusto e riconoscendo in lei onestà intellettuale,mi metto a sua disposizione se volesse presentare il suo libro in un ristorante della mia provincia compatibilmente con i nostri impegni!
    La ringrazio per l’attenzione
    Salute
    Lorenzo Grassivaro

  11. ambra tiraboschi ha detto:

    buongiorno Lorenzo, sei dei nostri
    che piacere
    se vi organizzate con Andrea a Venezia sarò volentieri tra il pubblico
    un caro saluto Ambra

  12. Luca ha detto:

    Concordo con Daniele: riserva del lupo 2004 miglior Lugana di sempre

  13. Glauco ha detto:

    Corretti e belli i vostri commenti, consiglio di provare anche lo chardonnay ci Cá Lojera, il 97 é ancora un ottimo vino.
    Il terroir del Lugana riesce a dare un qualcosa di speciale anche a questo vitigno non certo autoctono, provare per credere.

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