Haderburg & Cavalleri

Anche nel mondo del vino hai bisogno di nomi sicuri.
Di Haderburg e Cavalleri ho parlato molte volte, nei libri e nel blog. Sono due dei Metodo Classico che preferisco.
Li ho bevuti anche di recente.
Ieri ho aperto un Pas Dosé 2006 di Giulia Cavalleri, a cui dedico il capitolo dello “Champagne italiano” ne Il vino degli altri. Prezzo attorno ai 22 euro.
Giulia voleva espressamente che riprovassi il suo Pas Dosé. Quando ci siamo conosciuti, fu l’unica bottiglia che non mi entusiasmò fino in fondo, principalmente per delle bollicine non numerose e un sentore olfattivo un po’ stanco.
“Bottiglia sbagliata”, pensai. E probabilmente pensavo bene, a giudicare da quanto mi abbia convinto appieno il Pas Dosè di ieri, sboccato nell’inverno scorso.
I Pas Dosé sono ormai i Metodo Classico che preferisco, ma vanno saputi fare. Non hanno paracadute, o tutto o niente. Nel dubbio meglio i Brut, più facili (ce ne sono di buonissimi anche in Italia).
Giulia dice che il valore di un’azienda lo capisci dal prodotto-base, nel suo caso il Brut, ed è vero. Il Pas Dosè è già più di nicchia. Ma che nicchia. Uno spumante dritto, fragrante, elegante, rigorosamente Blanc de Blancs come sempre per gli spumanti Cavalleri (tranne alcuni azzardi come l’Au Contraire). Spiccata acidità, ottima bevibilità.
E’ una bottiglia che vi consiglio, come aperitivo ma anche come pasteggio (con i fritti, o gli affettati, o ricette di pesce poco strutturate, sta benissimo).
Un altro Pas Dosè che amo molto è quello di Haderburg, l’azienda di Salorno in provincia di Bolzano per cui ho notoriamente un debole.
Qualche sera fa ho aperto una bottiglia deluxe dell’azienda, il Millesimato Brut 1999 Hausmannhof. E’ il Metodo Classico più ambizioso di Haderburg, sta maggiormente sui lieviti rispetto ai base Brut e Pas Dosè. Si produce solo nelle annate migliori.
La 1999 è stata una delle migliori. La sboccatura è stata effettuata nel giugno del 2009. Il prezzo dovrebbe andare sui 20-25 euro.
Al naso è strepitoso: frutta tropicale, banana, pesca gialla. Fiori gialli, crosta di pane. Buona mineralità. Anche al gusto conferma tutto il suo valore, è dinamico e fine.
L’unica piccola perplessità, a voler essere pignoli, è una morbidezza (anche al naso) che, pur mitigata da una giusta acidità, tradisce forse un dosaggio “eccessivo”.
Beninteso, è un Metodo Classico perfetto per convincere tutti, ed è davvero buono, ma per il mio gusto lo avrei preferito ancora più dritto.
Lo so: avrei preferito un Pas Dosè. Lo ammetto: ormai guardo allo sciroppo di dosaggio come al parmigiano sugli spaghetti alle vongole.

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12 Responses to “Haderburg & Cavalleri”

  1. Alessandro ha detto:

    Caro Andrea, l’Hausmannhof è stato uno dei vini, per quanto riguarda il metodo classico, che mi ha stregato di più negli ultimi anni, sebbene per quanto riguarda l’annata 1997 ho riscontrato per diverse volte una caduta repentina della bolla, facendone cosi perdere brio e giudizio…penso che la tenuta della bolla sia un problema di parecchi millesimati italiani…cosa mi puoi dire a riguardo…

  2. Alessandro ha detto:

    Se ti dovesse capitare di passare da Imola(BO) saremmo ben lieti di offrirti un ascolto privato con i nostri Impianti (AUDIO DI VINO)…siamo certi di poter far vacillare qualche tua certezza…!!!

  3. Stefano ha detto:

    Ho avuto la possibilità di bere un Pas Dosè Cavalleri proprio in compagnia di Giulia, in occasione della visita fatta da lei Venerdì mattina (28 maggio). Io e un amico, Francesco, siamo stati lì 3 ore, Giulia è una persona stupenda.
    Si è parlato di vino, e di anima. Bellissimo.
    E il vino…spettacolo!

  4. Braden Fowler ha detto:

    Caro Andrea, l’Hausmannhof è stato uno dei vini, per quanto riguarda il metodo classico, che mi ha stregato di più negli ultimi anni, sebbene per quanto riguarda l’annata 1997 ho riscontrato per diverse volte una caduta repentina della bolla, facendone cosi perdere brio e giudizio…penso che la tenuta della bolla sia un problema di parecchi millesimati italiani…cosa mi puoi dire a riguardo…
    +1

  5. Andrea Scanzi ha detto:

    @Braden Fowler/Alessandro. Ti dico che sono d’accordo, ma non riguarda tanto e solo i millesimati. In linea di massima, più un Metodo Classico o Champagne è “naturale”, più avrà problemi di bollicine. Selosse e Larmandier Bernier mi raccontavano ad esempio di come i lieviti autoctoni abbiano miliardi di pregi, ma una piccola grande controindicazione: una maggiore difficoltà a sviluppare e reggere le bollicine. E’ quindi più facile riscontrare questo difetto visivo (ma anche percettivo) in un Haderburg o Beaufort che non in un Bellavista o Veuve Cliquot.

  6. carolina ha detto:

    ciao Andrea,
    sono stata piacevolmente vicina di “banchetto” di Alois a Cerea, che mi ha deliziato dei suoi prodotti tra un passaggio di gente e una chiacchera tra noi produttori. Devo dire che sono davero dei buoni vini, anche se io per gusto personale preferisco solo i vini secchi; poi tutta la famiglia è davvero una bella famiglia, e li, Alois un viticoltore che mi piace assai come scuola di pensiero!

  7. Gianluca ha detto:

    Concordo perfettamente sui pas dosè (soprattutto su quelli di Cavalleri, Au Contraire su tutti), li preferisco proprio per la loro franchezza.
    Anche se una volta, parlando proprio di questa cosa con un produttore di Franciacorta, mi disse: “lo sciroppo di dosaggio per un Metodo Classico è come il trucco per una bella donna: sicuramente non guasta”. Come dargli torto?

  8. Andrea Scanzi ha detto:

    E’ vero, Gianluca, infatti io bevo anche Brut con piacere. Basta che il trucco non sovrasti la naturale bellezza della donna, ma la esalti. 😉
    @Carolina. Sono d’accordo con te, bella famiglia e bella scuola di pensiero.

  9. Massimo ha detto:

    Da degustatore di livello men che amatoriale concordo con te: fino a qualche tempo fa ritenevo il liqueur d’expedition una componente essenziale dei grandi Metodo Classico, ma adesso mi sto accorgendo che preferisco i Pas Dosè…

  10. Michele ha detto:

    Non mi dispiaceva quando scrivevi quanto avevi pagato il vino. “Chissenefrega” sarebbe, da parte tua, una risposta adeguata.

  11. Andrea Scanzi ha detto:

    Hai ragione Michele, è che in alcuni casi non me lo ricordo. Mi pare siano vini attorno al range 20-30 euro, se sbaglio mi corigerete (cit).

  12. andrea li calzi ha detto:

    Sono stato ieri a visitare la Cantina, l’Hausmannhof 34.50,il pas dosè 19,50…grandi vini rapporto qualità prezzo,diciamo pure che per arrivare a tanta complessità nella Champagne su un prodotto come l’Hausmannhof non puoi spendere meno di 70 euro vedi ad esempio Jerome Prevost,Vouette et sorbèe,Marie Courtine,Beaufort…senza nemmeno nominare Selosse…IL Pas dosè ha davvero tanto da raccontare soprattutto al palato davvero interminabile di grande freschezza….grande Haderburg !!!consiglio di provare anche il loro Riesling in Valle d’Isarco mineralità da manuale,non ai livelli di Kuenhof o Falkenstein in Val Venosta ma di grandissimo livello e rapporto qualità prezzo ovvero 12 euro.saluti

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