Revoluscion – Ca’ Sciampagne

Schermata 2020-05-11 alle 17.04.37Posso sbagliare, ma attorno a Ca’ Sciampagne avverto una stima mista a scetticismo nel mondo naturale. L’idea che mi sono fatto, è che per alcuni dietro la rutilante azienda marchigiana ci sia più forma (cioè marketing) che sostanza (cioè bontà dei vini).
Non so se sia vero, e a dire il vero anzi credo di no. Oltretutto stare attenti al marketing, e penso anche solo al packaging (come parloooooo?????) e alla bellezza delle etichette, non è certo un difetto. Lo è solo se, oltre a quello, non c’è niente. E non mi pare il caso di Ca’ Sciampagne, che di sicuro sta molto attenta alla forma e con le sue etichette in stile “cartolina scritta a mano” ha decisamente fatto bingo. Esteticamente sono bottiglie irresistibile e spiccano sulle altre.
Ho provato una prima volta Ca’ Sciampagne a Milano, presso l’Associazione Salumi e Vini Naturali di Milano, una delle mecche del vino che (mai come adesso) mi manca assai. L’ho riprovata giorni fa con questo Revoluscion, acquistato al Dietro le quinte di Arezzo tramite la distribuzione aretina Bibo Potabile.
L’azienda, nel sito ufficiale, si presenta così: “Tenuta Ca’ Sciampagne deve il suo nome alla località catastale su cui sono piantumati buona parte dei vigneti. Si trova nell’immediata periferia di Urbino, immersa nel Parco  Naturale dei Monti delle Cesane, a soli 3 km dalla città rinascimentale che ha dato i natali al pittore Raffaello e fu dimora del Duca Federico da Montefeltro. La cantina nasce nel 2008 con il recupero di oltre tre ettari di vecchi vitigni e la piantumazione di altri sei. Si coltivano vitigni  come il Biancame e il Sangiovese oltre a bianchi e rossi  come Chardonnay, Sauvignon blanc, Albana, Aleatico ed Alicante. L’azienda è in regime biologico così come la cantina  e produce vini da fermentazioni spontanee delle uve con soli lieviti indigeni, con macerazioni sulle bucce e senza, sia per i vini bianchi che rossi , senza trattamenti o correzioni, senza chiarifiche e filtrazioni“.
Le etichette sono tante, la lista completa la trovate qui. Il Revoluscion è un rifermentato in bottiglia. Biancame in purezza. Fermentazione spontanea con soli lieviti indigeni, macerazione sulle bucce 14 giorni (2 fasi lunari). Successivo inoculo di uve e rifermentazione per 14 giorni, terzo inoculo e rifermentazione per 14 giorni. Rifermentazione finale in bottiglia.  Nessuna chiarifica, nessuna filtrazione.
La macerazione di due settimane si sente tutta. Del Revoluscion ho provato due bottiglie a distanza di due settimane. La prima mi ha convinto “ni”, la seconda “sì”. Non posso consigliarla a tutti e capisco le perplessità di alcuni. Non è un vino facile, un iper-tecnicista lo troverebbe sbagliatissimo e siamo dalle parti del “naturale” che rischia di diventare “forzato” (più che estremo). Volendo brutalizzare, bere il Revoluscion è come bere un rifermentato glu glu “classico” a cui è stato aggiunto un goccio di vin santo torbido. L’effetto è quello di un rifermentato orange, pieno di deposito e ossidato tipo certi vini dello Jura. Un po’ è il Biancame, ma più ancora è l’azienda che ama da matti sperimentare ed estremizzare. Capisco eccome se lo proverete e direte: “Ma che è ‘sta roba!?!“. A me però l’azzardo, soprattutto al secondo assaggio, ha convinto. Infatti la bottiglia (eravamo n due) è finita con agio. E quel vino “strano” ha vinto sul bel vino precedente, di sicuro ben fatto ma forse troppo perfettino.

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2 Responses to “Revoluscion – Ca’ Sciampagne”

  1. Leonardo ha detto:

    Buongiorno.
    Innanzitutto grazie. Grazie per avere con un po’ di caparbietà voluto riprovare per la seconda volta il Revoluscion ma con il suo carattere sarebbe stato inevitabile non chiarire un dubbio.
    Sono il vignaiolo e l’artefice di Revoluscion.
    In tempi in cui tutti fanno parte di un gregge alla sbando seguendo mode o cavalcando l’onda di portafogli apparentemente più gonfi ed in un mercato dove ci sono più che vini buoni ritengo abbia un senso andare dove non vanno gli altri ed allora da oltre 10 anni mi sono e ci siamo defilati scegliendo la strada del naturale controcorrente.
    Revoluscion nasce da una terra che è il Montefeltro, terra di artisti e di Duchi che hanno fatto la storia, terra di rivoluzionari e quindi Revoluscion (in dialetto locale per restare collegati al territorio).
    Rivoluzionario come il metodo applicato per ricercare ciò che la storia non scritta sui libri ma solo sulle mani e nella memoria dei contadini ha ormai dimenticato nell’oblio dei posteri.
    Rivoluzionario perché è il mio carattere è quello di mia moglie, la voglia di non avere regole, la voglia di essere noi stessi, diversi per scelta.
    Produciamo i vini che amiamo e vendiamo i vini che amiamo.
    Del vino altro non abbiamo da dire altron in quanto ha scritto tutto e nel modo più perfetto e profondo, ritrovandoci, e qui dobbiamo farle i complimenti, note e metodi che nessuno aveva mai percepito (note del vino santo).
    Volevo parlare invece un attimo delle etichette.
    Una cartolina postale. Un’idea di Paola, mia moglie. Nessun pubblicitario ci ha messo le mani.
    Un’idea nata dal fatto che riteniamo che un vino naturale debba regalare un emozione altrimenti beviamo pure Tavernello che non fa male e non ha mai ucciso nessuno.
    Un emozione quando eravamo piccoli la si provava quando si riceveva una cartolina che spesso arrivava a destinazione dopo che si era rientrati da un viaggio, una vacanza ….
    Nel leggerla si provava una grande emozione, si provava a sognare, si ricordavano gli affetti, l’AMORE per la famiglia, la tradizione ……. terroir.
    Ecco chi beve naturale deve provare sorpresa emozione, stupore, …..
    Questo è ciò che io e Paola vogliamo trasmettere.
    Nient’altro. Siamo un azienda familiare dove si lavora un po’ tutti, siamo semplici, siamo la terra.
    Se dovesse capitare da queste parti sarà il benvenuto.
    Ci scusi tanto.
    Grazie.
    Buona giornata.
    Paola e Leonardo

  2. Igor Gabbiadini ha detto:

    Ciao Andrea
    condivido completamente la tua analisi su questo vino. Proprio come te, ho apprezzato il secondo assaggio forse perchè più consapevole. L’unico piccolo dubbio che mi rimane è come abbinarlo; nel mio caso bevuto accompagnando un tonno appena scottato. Il risultato non è risultato negativo.
    Buona serata e complimenti per il gran coraggio e il risultato a questa azienda.

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