Lo spritz? E’ il cinepanettone degli aperitivi

Schermata 2015-12-08 a 12.36.29E’ lecito dire, con rispetto parlando, che dello spritz non se ne può più? Per carità, ognuno può bere quello che vuole. C’è persino gente che trova divertente Siani, quindi tutto è lecito. Lo spritz non è certo il problema maggiore. E magari a qualcuno piace. Sì, ma quelli a cui piace lo sanno che c’è tanto – praticamente tutto – di meglio? Anzitutto: cos’è lo spritz? La risposta dotta è “un tipico aperitivo originario del Veneto”. La risposta corretta è “la maniera più scaltra con cui i bar smaltiscono le loro scorte di bianco orrendo”. Sì, perché lo spritz è una mescolanza tale per cui alla fine il vino viene ampiamente offuscato dal resto degli ingredienti. Lo spritz – ricorda GialloZafferano – “nasce durante la dominazione austriaca nel lombardo-veneto tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800. Sono infatti i soldati austriaci che hanno diffuso questa bevanda, aggiungendo al vino Veneto, ritenuto da loro troppo forte, del seltz per diluirlo. Il nome spritz deriva dal verbo tedesco “spritzen” che significa appunto spruzzare”. Le proporzioni sono 1/3 vino bianco secco, 1/3 Aperol, 1/3 seltz. Più 6 cubetti di ghiaccio e mezza fetta d’arancia. Molti al posto dell’Aperol mettono il Campari e – ancor più – il Prosecco è spesso preferito al vino bianco. E qui, doppiamente, casca l’asino. Anzi lo spritz. Quale Prosecco? Quasi sempre il peggiore: quello da supermercato, quello da un euro a bottiglia, quello buono e sano come una colica renale. E quale vino bianco? Idem come sopra, tanto il sapore (va be’) verrà dominato da Aperol e seltz. Ne consegue che, fatti salvi rari e meritevoli casi, lo spritz è un accrocchio modaiolo con cui si suole fare (goffamente) Schermata 2015-12-08 a 12.36.38i fighi mentre si beve una mezza schifezza. E per giunta abbastanza cara. Lo spritz ha poi senso se lo si beve a Padova o Treviso, dove è nato e dove lo fanno molto meglio che altrove. Non si capisce invece per quale motivo si debba berlo a Milano, Roma o Catania. Ci saranno senz’altro gli adepti del genere, che lo reputeranno migliore di qualsiasi alternativa. Buono a sapersi. Rispetto massimo. Però fidatevi: c’è di meglio. Certo, a volte lo spritz costa meno di un bicchiere di bianco, ma sempre troppo se si sa – e spesso non si sa – cosa ci sia dentro. Lo spritz è il cinepanettone degli aperitivi. E neanche un cinepanettone passabile: uno di quelli con Enzo Salvi e Biagio Izzo, uno dei più scontati. Piccolo consiglio: emancipatevi da questo “sciroppetto” inutilmente e stancamente frizzante. Convertitevi al gusto del (buon) Metodo Classico, buttatevi nel magico mondo dei (buoni) Gin Tonic. O anche “solo” provate il bianco della zona (non della casa). Sarà sempre – sempre – meglio di qualsiasi spritz. (Il Fatto Quotidiano, 7 dicembre 2015)

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13 Responses to “Lo spritz? E’ il cinepanettone degli aperitivi”

  1. Marco ha detto:

    Non è del tutto così. Io non bevo più lo spritz perché è troppo pesante per fegato e stomaco, e lo bevevo col campari bitter, naturalmente. Qui in romagna si usa molto, e basta scegliere, basta dire al barista di metterti un buon prosecco, glielo indichi tu, e il risultato è ottimo, sapore e effetto, un tipo di sbronza particolare e svelta.
    Con l’aperol invece mi ha sempre fatto schifo.

  2. Nicola ha detto:

    Pensa che a Brescia e credo in tutto il bresciano, a pochi passi da Franciacorta, il drink più bevuto è il Pirlo (nessun collegamento con il calciatore omonimo e concittadino) o il Pirlone, a seconda del prezzo o del bicchiere. Una versione dello spritz ancora più casereccia e sgasata visto che, da tradizione, al posto del selz viene utilizzata l’acqua frizzante.

    Andando fuori tema, nella mia breve esperienza da sommelier, ho visto francesi, tanti francesi, ordinare e preferire i Prosecchi, al posto dei Metodi Classici. (anche a causa della folle credenza che bollicina italiana = prosecco, Zaia docet, ma questo è un altro discorso.)

    In conclusione, come per il buon cinema, il bere bene non è per tutti. Meglio così le cose buone restano a noi.

  3. marcello ha detto:

    Se preparato con ingredienti scadenti si trasforma da bevanda francescana in satanica
    con conseguenze negative sia per l’umore che per lo stomaco sempre che chi
    lo prepara si sia lavato le mani dopo essere uscito dal bagno.

  4. alberto tv ha detto:

    troverei più corretto parlare del consumatore di spritz che del prodotto.Se vuoi bere x carburare che si chiami spritz, mojito, etc purchè contenga alcool a tal scopo, tutto va bene. Del prodotto posso dire che nascerebbe con una macchiata,ripeto MACCHIATA di campari, aperol ,select e cynar( provate) o altro a gusto. Chiaro che i beveroni di adesso sono x il mercato di adesso. Smettiamola di demonizzare un prodotto solo perchè si vende o preferite whisky e soda all’americana? Se vuoi di meglio basta chiedere. E se lo trovate anzi ordinate, un’azienda sarda, che lei conosce , vinifica un cannonau in bianco da bere freddo con scorza di limone da aperitivo

  5. Matteo ha detto:

    Ma è l’Aperol l’elemento (oppure il campari) che fa aumentare di costo di produzione dello spritz, come fa ad essere anche quello che rende gli altri prodotti scadenti più vendibili? Ah se poi a Milano o a Roma li pagate 7€ invece che i veneti 2,5/3€ forse un motivo per lamentarsi c’è…

  6. fausto ha detto:

    devo, anche se (e proprio perchè) veneto di Padova e venditore di vino/alcolici per professione, darti ragione, Andrea… purtroppo, e da anni me ne rammarico, alla stragrande maggioranza dei miei clienti che possiedono un bar (beninteso, è diverso dal chiamarli “baristi”) non è nemmeno nota la formula 1/3Aperol+1/3Prosecco+1/3 seltz , ma identificano in Spritz, come appunto detto, un miscuglio in cui, Aperol o Campari a parte, tutto va bene, basta spendere poco… e, da ex contaminato AIS, non apro una diatriba in merito alla differenza a loro sconosciuta tra Prosecco e vino bianco frizzante (che usano in fusto, addizionandolo di co2, spacciandolo per provenienza Asolo/Valdobbiadene)…

  7. carolaincats ha detto:

    io per non sbagliare vado di gin tonic, e chi mi ama me lo regala a natale e al compleanno. però di spriz ne ho fatti tanti quando facevo l’oste….

  8. Ciao, ho apprezzato il tuo articolo perchè, avendo molti amici che lavorano in bar e affini, ho avuto la certezza che in tanti casi ciò che hai scritto sull’uso di prodotti scadenti è vero! Tra l’altro, ignara del tuo articolo che ho scoperto solo oggi girovagando per il web, ne avevo scritto pure io uno sull’argomento sul mio blog lachipper.com.
    Se ti va vieni a leggerlo e dimmi cosa ne pensi! Grazie mille, ciao Carla.
    http://lachipper.com/addio-spritz-largo-alle-novita/

  9. Maurizio ha detto:

    DR. Scanzi, non so Lei dove ha bevuto lo Spritz, probabilmente in un bar per ragazzini che bevono qualsiasi intruglio basta che sia alcolico. Le posso assicurare, io che non amo gli aperitivi che siano diversi dal vino, che dipende molto da chi li fa, come del resto succede per ogni cosa a questo mondo, c’è’ chi fa le cose per bene e chi solo per guadagnare. Lei, ad esempio, di vino se ne intende e lo si capisce da come scrive.

  10. Alvise ha detto:

    Tutto vero, tutto giusto. Vorrei solo aggiungere una postilla, in qualità di persona informata sui fatti (sì, sono veneto!). Come già ricordava Matteo, qui sopra, in Veneto lo spritz costa di media 2/3€. Non solo, ma lungi dall’essere bevanda per fighetti, è considerata bevanda etil-popolare, quella che ti bevi al bar nazionale (o al bar sport) solo per passare qualche minuto rilassato coi ‘fioi’ prima di andare a casa. Non è un cocktail, è un rituale del dopolavoro: uno, due bicchieri e via. Perciò Andrea hai ragione a guardare ad altro se vuoi berr bene, io pure non lo bevo mai, ma trovo che gli “sciroppati” siano le tante persone che lo bevono senza cognizione (magari pure come cocktail dopo-cena, visto personalmente a Milano!), e non gli spritz in sé.

  11. Sibilla ha detto:

    Un’ottima idea sarebbe quella di preparare lo spritz con dell’ottimo vino vegano http://www.prodottitipici.it/blog/2016/03/04/vini-vegani/27406/ che sicuramente in qualità e genuinità è imbattibile

  12. Arianna ha detto:

    Non sono d’accordo, dipende molto da dove lo si beve! Io sono veronese e come è già stato accennato in altri commenti, essendo il Veneto la patria dello spritz, qui c’è la certezza (andando nei posti giusti ovviamente) che venga preparato con prodotti ottimi, ed è comunque sicuramente molto meno costoso rispetto ai bar di altre città! Qui uno spritz al giorno è ormai tradizione, e non può assolutamente essere rovinata dall’uso di prodotti scadenti!

  13. daniela ha detto:

    ma brava gent, ma un bel bloody mary con magari grey goose o absolut peppar no che costa uguale fa meglio e sopratutto fa più figo ? boh.

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