Arunda Vivaldi

Ieri, nel Tg5 notturno, è andata in onda la mia intervista su Il vino degli altri. Stamani ho consegnato a Mondadori la lista di variazioni e aggiunte per la nuova edizione, mondandola dei refusi.
Oggi parlo ancora di Metodo Classico italiani. Ce ne sono di buonissimi, soprattutto (ma non solo) in Lombardia e Trentino Alto Adige.
 Quelli di Lombardia (Franciacorta, Oltrepo’ Pavese) li conoscono tutti, quelli della Doc Trento idem. In Alto Adige la fama è minore. Si tende a pensare che i Metodo Classico montanari siano un po’ tutti gassosi e grezzoloni, con perlage non troppo eleganti. Haderburg e Arunda stanno lì, a dimostrare il contrario.
Di questo parlo, diffusamente, nel nuovo libro. E già in Elogio dell’invecchiamento avevo tessuto le lodi di Haderburg, un mio vecchio pallino (non solo per il Pas Dosè, bevuto giusto ieri sera con la solita fonduta di pesce).
Arunda Vivaldi è stata una scoperta più recente. L’ho visitato a fine 2009. Si trova a Meltina, a est di Bolzano. Sul proprietario ferve un dibattito. Paolo Massobrio, che lo ha premiato più volte, sostiene che sia un simpaticone. Io no: quando ci sono stato (il 30 dicembre 2009), ha denotato l’amabilità di un grizzly a digiuno da un mese. Monosillabico, distante e unicamente intento a riscuotere. Diciamo che somigliava un po’ troppo allo stereotipo dell’altoatesino quasi tedesco, razionale e serioso.
Tutto questo diventa però irrilevante di fronte alla qualità media dei suoi Metodo Classico. In Italia si chiamano Arunda, all’estero Vivaldi. La fascia di prezzo si attesta sui 15-20 euro. Li valgono, anzi valgono molto di più. Meritano di figurare tra le migliori bollicine italiane.
Io ne ho provate tre versioni. Buono e di bel corpo il Riserva, ambizioso e riuscita la Cuvèe Marianna. Adorabile, e da me particolarmente amato, il Blanc de Blancs.
Arunda fa anche altre etichette, avrò modo di provarle. Consiglio di farlo anche a voi. Quanto alla visita in cantina, spero solo che siate più fortunati di me.

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8 Responses to “Arunda Vivaldi”

  1. Barbabuc ha detto:

    vista al Tg5!!!!!! eri anche sbarbato!!

  2. Erica ha detto:

    l’ho visto tutto :molto interessante il confronto ! Conosco bene le bollicine della Franciacorta ma lo Champagne ….ha un fascino antico e raffinato ! Ogni vino ha un suo perché ed un suo momento felice 🙂

  3. Alberto ha detto:

    Sono bravissimi. Mi ricordo ancora il profumo dell’aria a Meltina quando sono stato a conoscerli 🙂

  4. Antonio ha detto:

    finalmente un vino che ho bevuto anch’io!!!

  5. simone ha detto:

    .. per mia esperienza posso confermare quello che sostiene Massobrio , Joseph è un simpaticone, veramente gentile e sempre pronto al sorriso.
    Grande competenza e cultura enoica!!

  6. Andrea Scanzi ha detto:

    Non ho dubbi, Simone. Sicuramente sono stato sfortunato io.

  7. antonio ha detto:

    Alla degustazione alla tana furono gentilissimi e disponibilissimi (parlo al plurale perché c’era pure il figlio). Forse lo avrai beccato in giornata storta…

  8. Andrea ha detto:

    Un saluto a tutti.
    Sono un Sommelier di Como (ora scrivo da St. Moritz…). Per lavoro ho conosciuto Arunda (Vinitaly). Dopo qualche anno di collaborazione fantastica e che continua ancora, grazie alla qualità dei prodotti, mi sono avvicinato molto alla fam. Reiterer, soprattutto a Michael (figlio) dato che siamo quasi coetanei. Effettivamente Joseph è un personaggio particolare, nel senso che comincia a sentire il peso del lavoro fisico in cantina, ma soprattutto, essendo uno scienziato (è un microbiologo molto conosciuto nel settore) spesso è assente perchè sta elaborando qualcosa… Vi posso assicurare che le ore trascorse in sua compagnia sono stupende, ricche di insegnamenti… le bollicine parlano da sole… ciao a tutti,
    Andrea

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