Vini ostinati e contrari: Sol Ezio Cerruti

IMG_1389E’ raro che un eno-appassionato ami i vini dolci. Li ritiene, un po’ a torto e un po’ no, vini troppo facili. Ammiccanti, piacioni. Ed è difficile, in effetti, imbattersi in vini dolci in grado di piacere senza stuccare. Ecco: il Sol di Ezio Cerruti rappresenta un’eccezione meravigliosa. Di più: il Sol di Ezio Cerruti è il vino dolce perfetto per chi non ama i vini dolci. Cerruti fa parte dell’Associazione Vini Veri ed è un intellettuale prestato all’enologia. Produce a Castiglione Tinella, nel cuore del Moscato. Un vino tanto famoso (male) quanto prodotto (troppo). Cerruti, per complicarsi la vita, ha declinato il Moscato in versione passita. Una stranezza totale, che pratica solo lui o giù di lì. Produce poco, giusto 6mila bottiglie da 37.5 cl, compresa una versione rarissima di muffato (o per meglio dire botritizzato). Cerruti ama la musica – la sua casa è piena di vinili – e non ha la tivù. Legge, viaggia preferibilmente in moto e descrive il suo vino come “concupiscente, perfetto per ammaliare le femmine”. Non mitizza la vicina Langa, perché ne conosce finzioni e storture. Vegetariano convinto, del suo vino – e di vino in generale – parla poco perché è conscio che la bottiglia, nel bene e nel male, parla da sé. Più pavesiano che fenogliano, di recente ha ultimato la sua piccola cantina. Si diverte anche a produrre un Moscato versione secca, chiamato Fol. Il Sol è un nettare dolce ma non stucchevole, fresco e sapido. Di raro equilibrio e ancor più rara eleganza. (Il Fatto Quotidiano, 16 marzo 2015. Diciottesimo numero della rubrica “Vini ostinati e contrari”. Ogni lunedì in edicola)

 

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