Champagne Philipponnat

Il martedì mattina, da qualche tempo a questa parte, non è un bel momento. Al lunedì sono a Padova, dove registro Lunedì Gol con alcuni amici. Un anno fa eravamo a Perugia, ma la musica non cambiava: alla sera, dopo la puntata, bevute e bagordi.  Ho saltato le ultime puntate per impegni concomitanti, ma ci sarò all’ultima puntata di lunedì prossimo.
Io, Augusto De Megni, Claudio Pea, Alessandra Chieli, Lorenzo Amoruso,  Ciccio Graziani, Fabrizio Ravanelli, Gianfranco Monti. Gli ospiti, i cameramen, i tecnici. La cena, e il post-cena, è quasi sempre mattanza di prelibatezze enogastronomiche, abbuffate con neanche troppo stile e assai scarsa attenzione per galateo e abbinamenti.
La mattina dopo, l’organismo chiede il conto. Sei un cencio e, almeno io, non mangio fino a sera. Nel frattempo la fame – ovviamente – è cresciuta e con essa la voglia di buono (no, non di una Fiesta, e neanche di un Kinder Bueno).
E’ così che, al martedì sera, tendo ad aprirmi una bottiglia particolarmente buona. Di recente è stata la volta dello Champagne Royale Reserve Brut Philipponnat. Una delle maison più celebrate, care anche ai vinoveristi.
Il Reserve costa attorno ai 50 euro (49 alla Casa del Parmigiano della famiglia Gastaldello). Nasce dall’unione di 25 vini, il 20 percento dei quali vini-riserva. La percentuale è più o meno 55 Pinot Noir, 35 Chardonnay e 10 Pinot Meunier.
In Italia arriva grazie a Moon Import.  La mia bottiglia, la numero 239, era stata imbottigliata nel 2004 e sboccata nell’aprile del 2007. Quindi poteva essere stanca (come il Jacquesson recensito ieri). Non lo era.
Ottima nel perlage, sia per finezza che (ancor più) persistenza. Bel colore, cristallino, paglierino con riflessi dorati. Il dosaggio è dichiarato, 8 grammi/litro (non pochissimo). Al naso aveva una buona complessità ma anche un accenno di eleganza spiccata. Lieve imperfezione olfattiva (la famosa “puzzetta” di certi vini veri, qui comunque quasi impercettibile). Un che di lieviti e crosta di pane, per il resto fieno, nocciolina tostata, fiori bianchi, ananas e – col tempo – burro e arachidi (date anche dal dosaggio).
Il meglio lo ha dato all’esame gusto-olfattivo. Non è uno Champagne droit, dritto, ambendo piuttosto (e con successo) a una spiccata morbidezza. Torna il sentore di ananas.
Il vino è equilibrato e rotondo, senza mai dimenticare la giusta acidità e sapidità. Finale lievemente dolce, appagante e dichiaratamente ammiccante (ma con stile).
Grandissima beva, bella progressione, finale a un passo dall’armonia. Se al naso era da 7, al gusto merita un bel 9.
Degli Champagne di Maison (non vigneron) celebri, almeno tra i recenti che ho degustato, lo metto dopo Bollinger (il mio preferito) ma davanti a Pol Roger e Jacquesson. 
Un bel bere, non c’è dubbio.

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13 Responses to “Champagne Philipponnat”

  1. Enza ha detto:

    ah, io ti ammiro! premetto che sono totalmente astemia (oioi) ma di fragranze me ne intendo ( lo faccio da venti anni) e ti giuro che nemmeno per il profumo più particolare riusciamo a trovare tante note olfattive quante ne trovate voi sommelier (…Un che di lieviti e crosta di pane, per il resto fieno, nocciolina tostata, fiori bianchi, ananas e – col tempo – burro e arachidi …). Poetico e accattivante, non ti prometto di assaggiarlo, ma vado a comprare il libro: lo leggerò come si legge un libro di poesie! buona giornata

  2. Paolo ha detto:

    bevuto domenica per festeggiare i 90 anni del nonno…eccezionale!

  3. Dom ha detto:

    Caro Andrea,ho “bevuto” L’elogio e il Vino degli altri con la stessa gioia di qualcuno al quale e’ stao offerto un calice di sori’ Tildin:adesso ho un gran desiderio di conoscerti personalmente.Sono,ahime’,sommelier presso un ristorante in provincia di Salerno. mi farebbe piacere entrare in contatto,anche telefonico,con te.Mi sei subito apparso come una persona giusta nel momento giusto e con la penna e il cavatappi giusti…Se ti fai vivo mi fai semplicemente una persona felice…grazie anticipatamente

  4. Sis ha detto:

    un grande champagne e Scanzi è un grande alcolizzato 🙂

  5. Nicola Lonardi ha detto:

    A Padova mi raccomando, occhio alla macchina…..non so se hai letto che fine ha fatto quella di Ciccio Graziani….Leggere le recensioni dei vini è sempre esaltante….

  6. max perbellini ha detto:

    ” Perchè noi non siamo Alcolizzati, siamo ETILISTI!”
    Piero Pelù

  7. Andrea Scanzi ha detto:

    Eh Nicola, lo so di Ciccio. Lunedì Gol ha più sfiga che anima. Lunedì l’ultima puntata. Credo in tutti i sensi.

  8. Francesco ha detto:

    eh il filippo, gran bel bere, gran bel bere davvero.
    ciao
    francesco

  9. marco ha detto:

    delle maison solo Philipponat e Paul Bara (RM in verità)
    cosa ne dici ?

    ciao

    PS Ho scritto a Bonnet-Gilmert . Dici che ci prende una domenica mattina di agosto ?

  10. Fabrizio ha detto:

    Ciao Andrea, complimenti per i libri, fanno proprio venire voglia di assaggiare i vini di cui parli, a proposito, dove si possono acquistare gli Champagne di Bonnet-Gilmert e Larmandier-Bernier?
    Abito ad Alessandria, continua così.

  11. Andrea Scanzi ha detto:

    Grazie, Fabrizio. Larmandier-Bernier mi pare lo importi Teatro del Vino (a Calenzano), lo trovi in molte enoteche minimamente fornite. Ti consiglio il base (Brut) e il Pas Dosè (Terre de Vertus).
    Bonnet-Gilmert è più raro, so che ad esempio ce l’hanno all’Enoteca Cavalli di Parma (che fa spedizioni, mi pare).

  12. tici38 ha detto:

    Nella mia cantinetta ne ho trovata una confezione del 2008
    Decantandola come fate Voi, la berrò stasera con amici a cena
    Se mi fate fare brutta figura, Vi manderò tutti a c …….. re
    Non sono un grosso intenditore ma il sito “Il Vino degli altri” mi è veramente piaciuto, complimenti ad Andrea Scalzi.

  13. Michele ha detto:

    Sono un bevitore di champagne… Stappate 3 bottiglie ieri sera..eccezionale

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