Il futuro del vino (il mio intervento)

Come vi ho più volte raccontato, martedì ho partecipato al convegno “Il futuro del vino di qualità”, organizzato da Maurizio Zanella presso Ca’ del Bosco.
Ogni relatore poteva usufruire di 5 minuti. Non di più.
Sono stato uno degli ultimi a parlare.
Ovviamente l’argomento è smisurato, ma ho cercato in poco tempo – gaberianamente  – di “buttare lì qualcosa e andare via”.
Trovo che le parole chiave, pensando al futuro del vino, siano tre: “comunicazione”, “naturalità” e “qualità”. Macrotemi che, a cascata, aprono ulteriori scenari (e conseguenti scelte di campo).
Il mio intervento lo trovate qui.

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2 Responses to “Il futuro del vino (il mio intervento)”

  1. Eugenio ha detto:

    Andrea condivido in pieno il tuo intervento e soprattutto l’analisi fatta sugli ultimi anni dell’enologia. L’importanza di saper parlare a tutti e di raggiungere anche chi non è così esperto come chi ha seguito un corso o comunque ha il vino al centro del suo lavoro. Ho letto il tuo libro “Il vino degli altri” e posso dirti che sei riuscito benissimo a far appassionare sia me (21enne) sia tutti gli adulti che lo hanno letto. E’ un libro che in molti dovrebbero leggere e sono sicuro che saprebbero apprezzare molto meglio tanti aspetti del vino e capire molte cose del mondo che lo circonda.
    Complimenti ancora davvero, continua così.

  2. Ciao Andrea, se parliamo di qualità del vino il connubio “buono e digeribile” mi pare irrinunciabile, che si tratti di vini naturali o meno. In altre parole, potremmo parlare di bevibilità che molti vini stentano ad avere o non hanno per nulla. Quando dico “buono” intendo un vino privo di difetti sia al naso che in bocca, del resto il vino dovrebbe dare almeno il piacere dell’esperienza! Complimenti e buon lavoro.

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