Costadilà – Prosecco Colfòndo

Il Prosecco Colfòndo, cioè sur lie, quindi rifermentato in bottiglia, è una tipologia che tuttora divide. Chi ritiene che il vitigno sia troppo fragile per permettersi questa spumantizzazione ambiziosa (e si affida al più facile Charmat), chi sostiene che più lo si “dimentica” e più migliora.
Mi è capitato di bere molti Prosecco Colfòndo (scriverlo tutto attaccato è un vezzo dei produttori). Alcuni mi piacciono, altri mi sembrano irrisolti – ma se non altro sani e bevibilissimi.
La mia classifica vede ai primi due posti il Prosecco Coste Piane, molto noto tra i vinoveristi, e Frozza, più difficile da trovare ma ugualmente affascinante.
Il podio è complettato dal Bianco dei Colli Trevigiani frizzante Prosecco Costadilà. L’azienda è distribuita da Triple A.
Vigne di 30-40 anni, a 300 metri circa d’altezza, località Lumon di Campea di Miane nell trevigiano.
Non è un Prosecco (Glera) in purezza, ci sono anche Bianchetta e Verdiso. Macerazione breve sulle bucce, lieviti indigeni, affinamento sulle fecce di 5 mesi, presa di spuma, aggiunta di mosto non fermentato – prima della fermentazione – da torchiature di stesse uve lasciate in appassimento fino a marzo. Il procedimento è raccontato in dettaglio qui.
E’ un vino che non mi ha conquistato subito. Ha bollicine esili, timide, che evaporano presto. Chiaramente torbido (“col fondo”, appunto). Attenzione all’ultimo bicchiere, non è esattamente un vino con lo smoking. Forse un po’ bruttino. Ma bevibile. Bevibilissimo. Con alcolicità contenuto (sugli 11 gradi). Freschezza, discreta mineralità. Gradevoli sentori limonati e agrumati sia al naso che in bocca. Prezzo, se non sbaglio, sotto i 10 euro.
E’ probabile che sia affezionato al Costadilà anche perché lo bevo come aperitivo alla Bottega del Vino di Castiglion Fiorentino, ma è uno dei vini “facili” (da bere; da fare proprio no) che preferisco.

 

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5 Responses to “Costadilà – Prosecco Colfòndo”

  1. Guido ha detto:

    che ne pensi del prosecco di Gatti?? lo hai assaggiato? personalmente lo preferisco a Casa coste piane??

  2. carolina ha detto:

    Ciao Andrea,
    è da un po che non passavo di qua e mi fa piacere leggere una recensione sul Prosecco di Ernesto, vino che anche io amo molto. Nella foto dovrebbe esserci il 330 se non sbaglio (sono un po cieca 🙂 ), ma anche gli altri due sono veramente buoni. Io amo l’arancione perché mi ricorda una persona cara che non c’è più: il suo prosecco era molto sulla linea dell’arancione perché macerato sulle bucce.
    Su una cosa ti do ragione: fare un buon Prosecco col fondo è cosa non facile, però farlo bene da soddisfazioni!
    Guido sono contenta che ti piaccia quello che produco io, preferirlo o meno a quello degli altri è un fatto di gusto personale oltre che di territorio completamente differente, quindi microclima, terreno, temperature diurne e notturne ecc. Ti assicuro però che il vino di Loris Follador è molto buono e rispecchia il territorio di produzione.
    buon lavoro a tutti e due, io vado in cantina che il mio mosto di prosecco è tutto un fermento!

    ps: Andrea mi fa sempre piacere poterti ascoltare in tv (vedi piazzapulita), spero ci si possa rivedere presto vicino ad un buon bicchiere, magari davanti ad un goccio di Sol, con Ezio e la sua gatta 🙂

  3. Corrado ha detto:

    Ciao Carolina, bevuta una bottiglia del tuo Colfondo proprio nello scorso weekend. Proprio come lo ricordavo, serio, senza fronzoli, di beva facile (come ritengo debba essere un prosecco) ma non per questo povero di complessità. E secco, splendidamente secco (direi extra-brut come residuo se la legislazione vigente ti consentisse di indicarlo). Mi piace la bolla che non spinge troppo e lo stile “robusto” che lo pone tra le bolle da pasto, con i giusti abbinamenti. L’ho provato con un piatto non banale, umido di seppioline e calamari su riso basmati, e l’ha retto egregiamente, compresa la nota affumicata molto decisa del basmati. Complimenti!
    Una domanda: visto che non è indicata l’annata è possibile risalirvi in qualche modo dal numero di lotto?

  4. carolina ha detto:

    Ciao Corrado,
    sono contenta ti sia piaciuto il prosecco punk (definizione che hanno coniato ieri notte), e sono molto contenta che tu l’abbia bevuto mangiando, perché è li che rende al massimo sia con pesce che con carne bianca. L’annata non è indicata in quanto il prosecco dovrebbe essere un vino d’annata, io sto cercando di venderlo il più tardi possibile perché più sta li più diventa buono secondo me. E’ possibile sapere l’annata dal lotto, anche se deduco tu abbia bevuto l’annata 2010, se però me la comunichi via mail ti so dire esattamente che annata è (anche perché le annate vecchie le ho io qua e non son in vendita in quanto è riserva personale).
    Che altro dire? che son contenta ecco 🙂

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