Calvados Lecompte

L’ho già raccontato più volte, ma appartengo alla nutrita schiera di bevitori che si lasciano condizionare dai libri. Ad esempio, ho cominciato a bere Lagavulin perché lo beveva Fabio Montale, il protagonista della immortale trilogia marsigliese di Jean-Claude Izzo.
Il Calvados, distillato di sidro di mele della Normandia, l’ho invece mutuato dall’Alligatore, contrastato e contraddittorio personaggio di molti libri di Massimo Carlotto. Insieme al Whisky Single Malt, e molto prima di Rum e Grappa, è il superalcolico che più apprezzo (anche se non sono un intenditore).
Ad Arezzo, nel centro storico, non sono molti i luoghi enogastronomici indimenticabili. Nella provincia potete trovare avamposti incantevoli, nel centro molto meno. Potrei citare – come faccio nei libri – La formaggeria, oppure il bar Coffee O’ Clock. Un altro luogo che stimo molto è Le Carovaniere. Essendo un posto coraggioso, a suo modo eroico e non alla moda, fatica a vivere. O comunque potrebbe avere più spazio. Lo meriterebbe.
Le Carovaniere è un piccolo negozio specializzato proprio – ma non solo – in superalcolci. Il proprietario è Francesco Mattonetti, che stasera riuscirà a portare ad Arezzo (Ristorante Tastevin ore 21.30) Silvano Samaroli, uno dei più grandi esperti di distillati del mondo, detto anche “Mago degli spiriti” (la definizione è di un mio amico di vecchia data, Daniele Cernilli).
Parteciperò alla serata, per ascoltare Samaroli – più che per partecipare alla degustazione in sé.
Il post di oggi però lo dedico proprio a un Calvados Pays d’Auge, derivante dalla zona più vocata di Normandia. Me l’ha regalato ieri un amico, Gianluca Gori, acquistandolo proprio alle Carovaniere. Il produttore è molto piccolo, Lecompte. Distillatore in proprio, con due alambicchi da 25 ettolitri e botti di quercia da 200-400 litri.
Le mele, colte, vengono spremute. Il succo, fermentando, diviene sidro. Il sidro, distillato, diviene Calvados.L’invecchiamento deve essere di almeno due anni, ma sotto i 5 è un mezzo delitto berlo. Più è invecchiato, più migliora (e costa). I più pregiati vanno dai 20 anni in su e non sono mai a buon mercato.
Il Calvados che ho bevuto ieri era un “semplice” 5 anni. L’ho trovato delizioso, con quei sapori di mela (ovvio) che virano verso il tabacco, il caffè tostato e le note piacevolmente eteree e mai aggressive. In Italia viene distribuito dalla torinese Sagna.
Essendo un regalo, non ne conosco il prezzo. Posso però dire che è decisamente un ottimo Calvados.

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10 Responses to “Calvados Lecompte”

  1. Andrea Scanzi ha detto:

    Il link della serata di stasera.
    http://www.lospiritodeitempi.it/?p=188

  2. Flavio A. ha detto:

    Ecco. Il Calvados proprio non ce la faccio, “condizionabile” come sono dalle letture, è l’unica cosa che dell’ Alligatore non sono riuscito ad adottare. Ma tu Andrea, hai provato a fare il cocktail
    che ama bere il “nostro” eroe? Quello che in pratica gli ha dato il nome?

  3. Andrea Scanzi ha detto:

    No no, quel cocktail intruglio no. 🙂 Ma in generale non bevo mai cocktail. Giusto uno o due Margarita l’anno.

  4. Francesco ha detto:

    lagavulin e calvados per restare tra i migliori.ma anche white russian di Drugo e le birre impossibili del cane di Crumley. temo che l’imposssibilita’ di trovare l’assenzio mi abbia salvato

  5. Ilenia ha detto:

    Devo aver assaggiato assenzio in un posticino a Pigalle: che lo fosse oppure no, qualche effetto l’ha sortito, mi par di ricordare.

  6. Flavio A. ha detto:

    Sempre per ribadire quanto io sia soggetto ad emulare i personaggi che mi esaltano, il white russian di Drugo l’ ho provato e ho quasi vomitato… Ma niente paura, seguo un regime di droghe piuttosto rigido (cit.)

  7. Giovanni Corazzol ha detto:

    niente come un negroni col martini dry, molto più gin del resto e tantissimo ghiaccio per prolungare l’effetto Capossela. qui si deraglia

  8. Anto ha detto:

    Chateau de Breuil invecchiato 20 anni, il mio preferito.

  9. marco ha detto:

    Le Clos d’Orval. Uno spettacolo anche la chiacchierata con Mr.Vuilmet, che è anche il presidente dei coltivatori locali. Se passate da Amayè sur Seilles fermatevi.
    Andrea, ma quante cose abbiamo in comune !!!
    Ma ti piacciono anche le birre scure ??
    ciao

  10. Andrea Scanzi ha detto:

    Il resoconto della serata con Silvano Samaroli.
    http://www.laphroaig.it/it/news/news_419.html

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