Bianco Fiero 2008/09 – Cantina Margò

Alt, fermi un attimo. Qua c’è un vino semplice fatto con tutti i crismi. Un vino da neanche dieci euro che sa emozionare.
Di Cantina Margò avevo parlato due mesi fa. E’ una piccola azienda a Sant’Enea, provincia di Perugia. Terra di Doc Colli Perugini, anche se qui si fanno solo Igt.
Il proprietario, Carlo Tabarrini, nella vita di tutti i giorni fa l’operaio alla Perugina (segue la facitura dei Baci) e quando ha tempo si diverte a proseguire la tradizione enologica familiare. Ha una linea “moderna”, che non ama troppo e con cui si guadagna la possibilità di sperimentare altrove. E poi c’è la linea del cuore, che da quest’anno si chiama Fiero: Bianco e Rosso, Vendemmia Tardiva e no.
Nel mio precedente post, avevo degustato l’annata 2008. Buono il bianco (nonostante un tappo non impeccabile), indecifrabile il rosso. Stavolta ho degustato la 2009 e ridegustato una 2008 (stavolta senza difetto alcuno).
Non le ho bevute solo io: dopo una degustazione al Pane e Vino di Cortona, giovedì scorso, Carlo Tabarrini – presente alla serata – si è fatto convincere e ha aperto due sue bottiglie Fiere. Bianco e Rosso. Ora: alle degustazioni del Pane e Vino, c’è un nugolo di talebani integralisti tanto competenti quanto spietati. Se sbagli bottiglia, sono i primi a fartelo notare. Con toni non amichevoli. Il Bianco Fiero 2009 di Cantina Margò ha furoreggiato. E’ finito in un amen (cit). E non costa neanche 6 euro in cantina. E non ne fa che 200 bottiglie.
Parlo di bianchi, perché sul Rosso ho ancora riserve. Per ora convince più quello “moderno” che non quello Fiero. E so che per Tabarrini non è un complimento. Avrà modo di migliorarsi, o forse il suo è un terreno da bianchi.
Il Bianco Fiero, annata 2008 e 2009, è un gran vino. Giovedì abbiamo bevuto la 2009, 70 percento Grechetto e 30 Trebbiano. Applausi. Due sere fa mi sono sdraiato, con agio fin troppo esplicito, la 2008. Grechetto in purezza, macerazione di 5 giorni, fermentazione a tino aperto, lieviti ed enzimi autoctoni. Polpa gialla all’inizio, poi freschezza e mineralità, polvere da sparo. Bevibilità suprema, eleganza innegabile. Un piccolo gioiello a un prezzo irrisorio.
Tabarrini, nei suoi esperimenti, sta provando anche Metodo Classico, vendemmie anticipate, vendemmie tardive. Fa bene a divertirsi. E fa bene a insistere sul Rosso (magari, cercando di capire se le vigne che si è trovato sono di Sangiovese, Montepulciano d’Abruzzo o altro ancora). Per il momento, io punterei però sul Bianco Fiero: gli farei un’etichetta definitiva, gli darei un minimo di continuità e lo metterei in commercio. Pubblicizzandolo anzitutto tra gli appassionati di vini naturali. Magari spedendolo a Maule, Sangiorgi e la guida Slow Wine.
Merita, ragazzi. Merita davvero.

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10 Responses to “Bianco Fiero 2008/09 – Cantina Margò”

  1. Paola ha detto:

    mi hai convinto! lo proverò, se riuscirò a trovarlo dalle mie parti!
    grazie dei consigli ,per dei vini che sono alla portata di tutti, e che sanno emozionare (cit)

  2. Pino Fuoco ha detto:

    L’ho visto in offerta all’Ipercoop di Alghero, solo € 5,99

  3. Andrea Scanzi ha detto:

    Non credo, Pino. Avrai forse visto il Margò Bianco “normale”, quello che non si chiama Fiero e che è moderno. Il Fiero, no di sicuro. Mi stupisce comunque che anche il Bianco canonico si trovi all’Ipercoop.
    Il prezzo è giusto (cit).

  4. Carlo Tabarrini ha detto:

    @ Pino, non l’hai visto da nessuna parte, perchè non esiste in commercio se non nella mia cantina, il marchio è Margò, forse hai visto Tabarrini, ma non sono le mie bottiglie, lo conosco, ma ripeto è un’altra cantina, peraltro niente male.

  5. Davide Bonucci ha detto:

    Complimenti Carlo, non è facile superare la prova talebani… A questo punto, speriamo di trovare presto il bianco Fiero in commercio! 🙂

  6. E andiamo con le segnalazioni intriganti in terra umbra!
    Da veronese con indissolubili radici umbre (sempre grazie ai nonni per la casa in loco) già sto pregustando e organizzando le giornate e gli itinerari enologici per il mio prossimo spostamento. Ti chiamerò tom tom.
    Grazie Andrea, come già ti hanno detto altri, anche per i numerosi spunti su vini alla portata di tutti economicamente e che comunque non rinunciano per questo alla sfida di cercare di emozionare. Secondo me è la frontiera attuale da inseguire per tutti i produttori che possono e vogliono provarci.

  7. cinzia ha detto:

    ho avuto il piacere di degustare le due bottiglie a Pane e Vino e devo dire che Carlo, scusate il gioco di parole, deve essere fiero del suo bianco Fiero 2009 … ma fra i talebani integralisti ci sono anch’io?

  8. Adriano ha detto:

    Lo voglio. Ne necessito. Scrivo al produttore. Amen.

  9. daniele sciurpa ha detto:

    siamo amici di Carlo e quest’anno abbiamo gestito un’enoteca all’interno di una sagra. l’esperimento nostro, se così si può definire, era quello di lavorare solo vini Umbri. la cantina Margò ha avuto una serata dedicata ed in nostri ospiti hanno avuto modo di degustare tutti i prodotti anche quelli non in commercio. devo dire che il Fiero Bianco che all’epoca non aveva ancora un nome ci ha stupito specialmente nella sua evoluzione nel bicchiere. Evoluzione strana ma alla fine ci ha regalato grandi emozioni.
    saremmo ben lieti di ospitarti nella nostra modesta enoteca anche se il nostro clichè non supera un piatto di gnocchi (però buoni)

  10. Marco Palantrani ha detto:

    Maggio dell’anno scorso , ho avuto il piacere di conoscere Carlo e i suoi vini….un vignaiolo umile con tanta forza e lo si vede nei suoi vini. Vini che esprimono tutto il suo Terroir. Una cantina da tenere sott’occhio e farla conoscere agl’amanti del naturale, cantina Margò è capace di stupire!!

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