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Furlani – Sur Lie Alpino & Metodo Interrotto

lunedì, Maggio 5th, 2014

furlaniA volte i vini ti inseguono. Due domeniche fa sono andato a prendere un aperitivo alla Taverna Pane e Vino di Cortona. Arnaldo Rossi, proprietario nonché produttore del sangiovese Dodo (VinNatur), mi ha proposto un Metodo Interrotto Brut Natur trentino. Quest’anno faceva parte della rassegna Cerea di Verona. Il produttore è un giovane viticoltore, Matteo Furlani. Si fa aiutare da Danilo Marcucci, che ho conosciuto anni fa durante la visita a Collecapretta e che aiuta altri produttori (presto ve ne parlerò, perché li ho provati proprio in questi giorni). La sua piccola azienda ha sede a Vattaro, Località Vigolo, Trento. Il Metodo Interrotto Brut Natur Furlani è 80% Chardonnay e 20% Pinot Nero. Prezzo 12 euro. Un Metodo Classico non sboccato, non dosato e senza solforosa aggiunta. Potete trovare qui la recensione di Vinix. Un po’ torbido, bollicine non troppo frequenti né persistenti, è il classico spumante pas dosè naturale che nasce senza pretese ma sa stupirti bicchiere dopo bicchiere per bevibilità e piacevolezza. Oltretutto ha un prezzo decisamente competitivo.
Giovedì scorso, prima della lezione-spettacolo Non è tempo per noi al Teatro Pavone di Perugia, all’interno del Festival Internazionale di Giornalismo, ho fatto un aperitivo con Perfect39 e Giulio Casale al Vivace, locale nel centro di Perugia che propone solo bollicine. Neanche a volerlo, mi hanno proposto ancora un Furlani. Stavolta un Sur Lie Alpino, un metodo ancestrale fatto con uve autoctone rare: pavana, vernaccia, lagarino bianco e verderbara. E’ il primo vino che Furlani ha deciso di produrre. L’impostazione non è dissimile dai Prosecco “col fondo”. Vivace vende la bottiglia a 12 euro, franco cantina si trova a meno. E’ ancora più “bruttino” del Metodo Interrotto, più lattiginoso e con meno bollicine. Ma ha una bevibilità prodigiosa: classico vino glou glou che d’estate butti giù con godimento raro. L’alcolicità è contenuta. Il Sur Lie Alpino è per ogni momento, il Metodo Interrotto leggermente più impegnativo. Costretto a forza, non senza un certo paradosso, preferisco il primo al secondo, che ho comunque ribevuto sia venerdì che sabato – di nuovo al Pane e Vino di Cortona – come bicchiere-apripista. Vini non della vita, tecnicamente non impeccabili e dichiaratamente non indimenticabili. Ma sani, invitanti e genuini. Adatti al bere quotidiano. Se fossero un voto, sarebbero un 6+/6.5. Con un gran rapporto qualità/prezzo.
Che dire? Un’altra azienda ostinata e contraria, che aggiungo con piacere alla mia playlist.