Ho scoperto di avere un debole per gli autoctoni piacentini. L’Ortrugo, in particolare. Ma anche alcuni rossi tipici di quella zona, su tutti Gutturnio e Bonarda. Vini facili, spesso frizzanti o addirittura spumanti (Charmat e Metodo Classico) nel caso dell’Ortrugo, che spiccano per bevibilità e territorialità.
Da Faccini, bel ristorante a Castell’Arquato, ricordo di aver bevuto un Gutturnio di pregio, l’azienda era Casa Benna. Discreto anche il suo Ortrugo.
Recentemente, in un ristorante piacentino a Milano, il Pane al pane vino al vino in zona Corso Buenos Aires, ho provato un Ortrugo Brut Metodo Charmat. Cantina Valtidone, prezzo (troppo) 22 euro. Discreto e nulla più.
Dalle guide leggo che i migliori Ortrugo sono Enrico Loschi per quello fermo, Massimiliano Croci per la versione spumantizzata (Metodo Classico) e Alberto Rocca per l’Ortrugo Doc frizzante. Di Croci, in particolare, sento parlare da anni. L’ho letto su Porthos, è distribuito da Caves de Pyrene e lo proverò presto. Lo conoscete?
Se avete dritte da darmi per qualche vino piacentino a suo modo imperdibile, sono qua.