I cani lo sanno

È tutta questione di sguardi. È sempre stato così.
Il nostro – quello degli umani – è proiettato in avanti, spesso miope, quasi sempre selettivo. Il loro – quello dei cani – è ancorato al suolo, grandangolare, spalancato su un mondo dove niente è mai di troppo. Ed è il loro punto di vista basso, umile, mai servile, stoicamente onnipresente che ci insegna a essere umani.

Andrea Scanzi racconta delle sue Labrador, Tavira e Zara: delle loro abitudini, delle loro peculiarità, delle avventure di cui sono protagoniste.
Ci sono categorizzazioni, e tipologizzazioni (cane bonsai, cane Springsteen, cane camionista), che finiscono per evocare quello che Shakespeare chiamava “il catalogo degli uomini”. Ribaltato, però. Ci sono il sesso, le malattie, l’intelligenza emotiva. Un mondo in cui si ride, molto, e ci si commuove, non di rado. In Tavira e Zara, e in tutti i cani che a loro si accompagnano, si riflette la comunità umana e lì si scopre fragile e potente, sconsiderata e ottusa. Forse anche felice.
Felicemente animale.

Andrea Scanzi
I cani lo sanno

Feltrinelli, € 14,00 – pp 160

126 Comments

  1. Gentile Sig. Scanzi, Andrea, proprietario di Tavi e Zara.

    Ho da pochi giorni ricevuto in regalo il suo lavoro e ho da dirle due cose: la prima (quella buona) che sono già a pagina 75. Il libro è fluido, ben scritto … “Non sono mica scrittore per niente” mi dirà lei. La seconda è che – non si offenda – ma ritengo che abbia scritto una marea di sciocchezze e forse farebbe meglio a decidere di scrivere su argomenti che conosce di più!

    Le vado a specificare alcuni punti che mi hanno portato a farmi quest’idea:
    1) Il capitolo della pensione: ritengo che frasi del tipo “sto abbandonando i miei cani” per il fatto di lasciarli in una pensione siano del tutto fuori luogo! Basta ipocrisie !!! Se davvero ritiene che la pensione corrisponda ad un abbandono e che causi una simile tristezza ai suoi “pelosi” se li porti dietro … o si metta a cercare una pensione da cui non vogliano scappare con tanta celerità!
    2) La “divisione dei beni” tra lei e la sua compagna. Se davvero avete creduto che dividere le due bestiole potesse essere la scelta più “naturale” e quindi la preferibile mi dimostrate di conoscere davvero poco i vostri cani !!! E recupera pochi punti per il fatto di averle in fine tenute entrambe (ci sarebbe mancato ancora !!!) …
    3) La toelettatura … e QUI HO DOVUTO SCRIVERLE !!! “un complicatissimo sistema di imbragature e ferraglie” ?!?! Ma dove le ha portate ?!?! C’era forse un proprietario di nome Hannibal con indosso una simpatica maschera di acciaio ?!? Mi faccia il piacere di tornare con i piedi sul pianeta Terra … quando vuole la ospito nella mia toelettatura (dove per’altro il cliente è sempre invitato a fermarsi) per farsi un’idea della realtà delle cose …

    Ancora una cosa e con questo concludo: sono bionda ma non dai modi sbrigativi. E se qualcuno ha modi sbrigativi o addirittura “virulenti” i miei cani NON LI TOCCA !!!

    La saluto 🙂

  2. Gentile Sig. Scanzi, Andrea, proprietario di Tavi e Zara,
    ho due cose da dire: la prima (quella buona) é che ho ricevuto il libro in regalo e dopo pochi giorni sono a pagina 75. É sicuramente scritto in maniera fluita, interessante .. “mica per niente sono scrittore” mi dira’ lei!
    La seconda é che, non si offenda, ma ritengo abbia scritto una buona dose di fesserie (e pensare che sono solo a pag. 75!!). Tanto da ritenere che forse sarebbe meglio per lei scrivere di altri argomenti, per fare miglipre figura …
    Qualche punto che mi ha lasciato particolarmente perplessa:
    – pagina 42 … Pecca di maschilismo. Non ci fa una gran figura ma son problemi suoi …
    – il capitolo 11 della pensione! E ripeto il capitolo della pensione !! Ma dove li porta ?? Prima domanda e poi – mi scusi – frasi del tipo ‘sto abbandonando i miei cani” sono decisamente fuori luogo! Se é un posto “conosciuto” il cane in pensione si puo’ anche divertire e comunque basta ipocrisie (!!!!) se davvero, davvero crede di abbadonarle se le porti in vacanza. Si puo’ o cerchi una pensione da cui non vedono l’ora di andarsene …
    – pagina 52: “la divisione dei beni”. Mi scusi ancora ma l’idea di dividere due cani abituati a convivere é davvero sciocca. Se davvero pensavate di fare del bene, conoscevate poco i vostri cani! Recupera qualche punto per la scelta finale di tenerle entrambe (e ci mancava ancora … )
    – pagina 72 (e qui ho DOVUTO scriverle). La toelettatura … “sistema complicatissimo di carrucole e ferraglie” ???!!! Ma da chi é andato ??! Si chiamava per caso Hannibal e aveva una simpatica maschera di acciaio ??? Ma per cortesia … Se un giorno ha voglia di farsi veramente un’idea della realta’ la ospito (i clienti sono sempre invitati a restare!) nella mia toelettatura o a fare un giro in pensione … Ma la prego, torni con i piedi sul pianeta Terra!
    Concludo: sono bionda ma non dai modi spicci. E se qualcuno é di corsa o addirittura “virulento” i miei cani NON LI FACCIO TOCCARE!
    La saluto 🙂

  3. Ho appena finito di leggere il tuo libro. Da brava amante -anzi, adorante- dei cani, l’ho trovato FANTASTICO. Ho visto le foto delle negroidi. Fantastiche anche quelle… Mi sono anche permessa, ieri, di condividere sul mio stato un passo particolarmente significativo del tuo libro, riportando ovviamente titolo ed autore, così non mi denunci per plagio… GRAZIE!

  4. Bello, ironico. Ho appena finito di leggerlo, sto ripassando le sottolineature fatte a matita con un pastello rosso (in tono col titolo) prima di regalarlo ad un’amica speciale.

  5. Anche io ho due cani e ho riconosciuto molto di quello che hai scritto…sono creature straordinarie che “regalano” emozioni in ogni loro movimento. Dopo aver letto il libro, ho riso tantissimo quando ho visto il mio cane fare i bisogni, e ammirarli! E’ una cosa che non avevo mai notato, e l’hai descritta benissimo! ahahah! =)

  6. da quando ho comprato il libro l’ho letto almeno 3 volte, loro sono creature pure, come la mia Sally. La descrizione della talpona che “caga” è FANTASTICA!!!

  7. ho assolutamente adorato il tuo libro e il modo in cui scrivi. Per non parlare dei riferimenti a scrittori e film. Ho scoperto con piacere un’altra persona empatica, che conosce ed apprezza il vero linguaggio di questi meravigliosi animali. Grazie

  8. mi hanno fatto impazzire Tavira e Zara e se vorrai ti diro’ qualcosa di Zoe e di Chanel
    ah …dimenticavo Zoe = femmina labrador nera di 2 anni Chanel = flat coated femmina nera di 5 anni ….in poche parole i miei infiniti amori …ciao spero a presto e complimenti ancora per il tuo bellissimo libro ….l’ho appena terminato ma gia’ lo sto rileggendo …e mi ci ritrovo in tutto

  9. Ciao Andrea, complimenti, molto bello il libro “I cani lo sanno”… Anch’io ho un cane, tipo la tua Zara… mo ti raccomando, non rispondermi come al turista americano!!!!! ah ah ah ah Buona vita

  10. ciao, forse non leggerai mai questo messaggio, ma se io non ti scrivo non mi sembrerebbere giusto. Innanzituttto mi presento: mi chiamo Silvia ho 35 anni e faccio il medico, anestesista-rianimatore.
    Senza perdere troppo tempo ti dico che sto finendo il libro”i cani lo sanno”, è meraviglioso…io ho cani dal 1996 e scritto di loro e su di loro….ora ne ho tre e da un mese ho perso il mio ultimo ometto , meticcio di 13 anni, un’osteosarcoma me l’ha portato via…la sua dignità nella sofferenza mi ha insegnato tanto…beh quando ho letto il capitolo in cui loro stanno male….camminavo per i sentieri dei boschi umbri…e porca miseria mi sono detta:no io gli devo scrivere che è spettacolare questo pezzo sebbene tragico.I miei cani sono la mia famiglia , sono i miei occhi, Beh ora sto leggendo “i vini degli altri” altra mia grande passione….sei veramente forte complimenti.ciao Silvia

  11. Ho trovato un modo per scriverti senza chiederti aperture particolari.
    Scrivere all’Ufficio Stampa di Feltrinelli non mi garbava proprio come idea.
    Ecco: leggevo della malattia di Tavira nel tuo libro e ho pensato di avere trovato qualcuno che potesse davvero condividere l’idea che ho di ciò che è successo al mio labrador nero, Sunny. Abbiamo vissuto da soli, io e lui, e poi con mio marito e il cane di lui, un pastore che ci ha lasciato mentre io aspettavo mio figlio. Per fartela più succinta che posso…mio figlio poco dopo aver compiuto 13 mesi è stato male, molto, ed è stato in ospedale un mesetto. Io con lui. Tornavo a casa solo la sera, digiuna da giorni, stravolta, per una doccia e poi rientravo in ospedale. Ero rigida dal dolore e dalla paura; i medici non sapevano che pesci pigliare inizialmente, e non hanno usato molta prudenza nel riportarci orrende ipotesi; e che si trattasse di qualcosa relativo al cervello, lo avevo capito pure io. In quei giorni confusi di un’unica tremenda fatica, la sera rientrare sola a casa, perchè mio marito nel frattempo mi sostituiva in ospedale, era terribile. Unica consolazione: Sunny. La potenza devastatrice della gioia.. stava muto, coda ferma, mi fissava mentre mi spostavo, senza tentare uno scherzo, senza fare un danno. Ad un certo punto abbiamo pensato che fosse troppo per lui, respirare tutta quell’ansia e stare solo ad aspettare. E lo abbiamo mandato nel suo posto preferito: quasi cento cani, liberi, un parco gigante; ha sempre dormito in camera da letto coi gestori, che amava. Ma…credo 24 ore dopo, ci hanno chiamato per dirci che stava tanto male, vomitava. Quando mi hanno chiamata ero in ospedale, piccoletto con flebo in braccio. Me lo sono fatto riportare subito il mio amore nero e i giorni successivi sono stati una processione: ospedale, veterinario, ospedale…. Ma non ce l’hanno fatta. Non l’hanno salvato, il mio amore nero. Ma, mio figlio, poco dopo, ha ricominciato a camminare e a parlare. E, io ne sono sicura, è stato il dono di Alcesti: credo che Sunny abbia pensato ” Nooo, se la devo vedere così (riferito a me), allora no. Vado io, mi offro io. E le lascio il piccoletto, e pure in salute “. Sono passati due anni, e non trovo nessuno, mio marito a parte, che abbia orecchie buone per questa storia. Io e mio marito invece, ogni tanto, guardiamo nostro figlio e ci viene da ridere…ha le caratteristiche di Sunny, un po’ della sua anima: è matto, senza paura, allegro e potente. Ancora però, non riesco a pensarlo senza piangere.
    Pochi mesi dopo mi hanno regalato una piccola deliziosa golden, che ha avuto un compito oneroso; ma non volevo che mio figlio crescesse senza il ticchettio di quattro zampe per casa. Leggendo la tua interpretazione sul fatto cha Tavira si fosse fatta carico di esprimere il tuo dolore, ho desiderato raccontarti questa storia.

    • maria elena, so cosa vuol dire avere un figlio malato, anche se per poco, per fortuna. per formazione sono portata a dare una diversa spiegazione alla morte del tuo cane. ma conosco la potenza dell’amore e anche le dolcezze dei nostri pensieri rispetto alle persone e agli animali che ci hanno regalato il loro cuore. la tua storia mi ha commosso, e alla fine… penso che ciò in cui credi, sia la verità!

  12. Ho finito ieri sera di leggere questo libro… è bello, scritto bene, divertente ma anche molto toccante per me che ho vissuto l’esperienza di avere un 4 zampe per 14 anni (fortunata!). Ho letto nero su bianco quelle che erano e sono le mie sensazioni in merito alla vita con “loro”. L’ironia con cui viene descritto il modo in cui ti guardano e il modo che hanno di farti fare esattamente quello che vogliono loro è piacevolissima.
    Avevo deciso (come viene anche detto nel libro) che avrei preso altri 2 cani in modo che loro si possano far compagnia ma anche per evitare di soffrire le pene dell’inferno alla morte di uno di loro (come ho personalmente sperimentato) ma non ci sono riuscita, il dispiacere è ancora troppo vivo. Tuttavia terminato di leggere….. ho rivisto la mia posizione e spero presto di poter nuovamente sperimentare tutto quanto.

  13. ho letto il tuo libro, mi sono convinta ancora di più che voglio accogliere un cucciolo nella nostra famiglia

  14. ho apprezzato moltissimo il tuo libro, forse una delle letture più piacevoli ed emozionanti che ho fatto negli ultimi tempi. Complimenti ;))

  15. È il tuo terzo libro che ho letto, il primo che non parla di vino. E avendo pure io un Labrador, nero, femmina “I cani lo sanno” me lo sono sentito scritto sulla pelle.
    Dai tempi del Liceo, quando giocavamo a calcetto durante l’ora di Educazione Fisica, ai tempi dell’arbitraggio, ti sei esponenzialmente antipaticizzato ma debbo (onestamente) ammettere che il tuo modo di scrivere è davvero impressionante, coinvolgente, contagioso.
    Delle tue innumerevoli frasi sui Labrador non concordo solo su due aspetti, ma che passano in secondo piano rispetto alla bellezza del tuo libro.
    Davvero complimenti Andrea, leggerti è un piacere a cui non riesco (e non desideri) di rinunciare.

  16. qualunque cosa scrivi io la leggo……e sto per finire in queste ore il tuo libro …..wow….complimenti…​.

  17. ti volevo solo dire grazie per il libro “i cani lo sanno”….. perchè sei riuscito a farmi DIVORARE un libro, e, a parte lo scoprire durante la lettura che Tavira è la sorella del mio Teo, l’immedesimazione è stata pari al 99,9% (lo 0,1% è perchè Teo è maschio… è più rincoglionito!) … divertente e commovente. semplicemente fantastico. La Tavi ha lo stesso carattere del mio Teo… il gene Malaga. bello. GRAZIE! Ciao! e una grattata dietro alle orecchie da parte mia a Tavira e Zara.

  18. I cani lo sanno: se hai o hai avuto un cane lo ami perchè ti riconosci in ogni pagina. se non hai mai avuto un cane lo ami perchè capisci che è arrivato il momento di prenderne uno.

  19. ho appena finito di leggere il tuo libro…i cani lo sanno..uno dei pochi sull’argomento di cui condivido quasi tutto…condivido anche altre cose che tu dici..dal vino alla politica..se hai un minuto e voglia dai un occhio ai miei “pelosi”…e magari ci scambiamo due idee..spero a presto, ciao e complimenti

  20. Buonasera. Mi presento. Come avrà intuito mi chiamo Barbara. Ho appena finito di leggere il suo libro “I cani lo sanno. Elogio dello sguardo rasoterra” e mi sono affezionata a Tavira e Zara e sono curiosa di leggere qualche altro loro aneddoto, sempre se ne scrive qui.
    Anch’io ho un Labrador, Homer e posso capire e condividere molte scene che ha descritto!
    La saluto e faccia una carezza alle sue due porsche metallizzate da parte mia.

  21. Anche io mi ci sono ritrovata. Ho riso tanto, specialmente mentre leggevo “il pedigree dei padroni”, ma ho anche pianto (pagine 118-119). Il mio cane ha 16 anni e anche lei mi guarda e mi fa capire che non ne ha più voglia…

  22. “I cani lo sanno” divorato in due ore.. Ho sorriso molto, pianto un po’ e ritrovato nelle tue pagine, un po’ della mia vita da cane… a meta’. Grazie

  23. “I cani lo sanno”
    Ho letto il tuo libro.
    Non farò una recensione di questa meraviglia ma voglio dirti quali sono state le mie emozioni e i miei pensieri.
    Devi sapere che io amo molto i cani. Son cresciuta avendo sempre una cagnolino in casa. Quello che ho ora ha nove anni, si chiama Dolly. Non saprei dirti che razza è (lo comprammo per barboncino, ma non lo è), ha un faccino bellissimo e io la amo da impazzire.
    Detto questo puoi capire come io sia riuscita ad entrare bene nel tuo libro e quanto mi sia commossa.
    Ho riso e pianto.
    Le emozioni son state tante. E molto forti.
    Due aspetti fondamentali.
    “I cani lo sanno” mi ha aiutata molto a capire meglio Dolly e leggere alcune cose che prima pensavo fossero insignificanti.
    Un altro aspetto che ho amato molto del tuo libro è stato respirare, attraverso la storia di Tavira e Zara, la tua profonda e immensa sensibilità.
    Sei una bella persona Andrea e “I cani lo sanno” trasmette bene l’idea di un uomo forte, tenace, sensibile che nutre sentimenti alti per ciò che è vero.

  24. ……ma soprattuto il libro è ironico, lo leggevo sulla nave e ridevo da sola…mi avranno preso per bischera…. ;)))

  25. sto leggendo il tuo libro….complimenti…mi ci rivedo pari pari…..vivere il cane è un’esperienza unica…..

  26. I cani sanno che con i botti di capodanno ci si muore. Sanno che conta più la morte di chi provoca la sua e altre morti perché teneva chili di botti vicini al quadro elettrica, piuttosto che la loro. Sapranno che anche quest’anno sono rimasti uccisi in 237 (insieme ai gatti, è il bilancio dell’AIDAA). E su questo, forse, sarebbe giusto non chiedere la loro comprensione.

  27. BELLO, BELLO, BELLO. COMPLIMENTII, ANZI, DOPPI COMPLIMENTI!! HAI SAPUTO COGLIERE LE SFUMATURE DEI “NOSTRI”. IO L’HO LETTO TUTTO D’UN FIATO PERCHE’ CON LA MIA BOXERINA BELLA-DEA MA ANCHE CON LA PRECEDENTE SHELA MI SONO “VISTO” NELLE ESPERIENZE CHE TU HAI SAPUTO DESCRIVERE COSI’ BENE. MA QUANTO CI SONO VICINI QUESTI ESSERI?

    Mi piace proporti questo aforisma di K. Lorenz che io ho pubblicato in novembre nella mia raccolta su FB:
    La scelta del padrone da parte di un buon cane è un fenomeno magnifico e misterioso. Con rapidità sorprendente, spesso in pochissimi giorni, si stabilisce un legame che è di gran lunga più saldo di tutti…

    Buon Anno 2012

  28. Ho appena finito di leggerlo oggi!!! E da padrona di labrador posso dire che mi ha davvero emozionato! Quanto dovremmo imparare da loro…..Complimenti e una carezza alle cucciole!

  29. ciao andrea, sto leggendo il tuo libro “i cani lo sanno” mi piace tantissimo!!!! sto copiando tante tue frasi sulla mia pagina di fb, e’ bello sapere che ci sono persone come te ♥

  30. Salve Andrea! Le scrivo semplicemente perché come dono di natale ho ricevuto il suo libro “I cani lo sanno” (in quanto studentessa di veterinaria e amante degli animali) e ci tenevo a dirle che condivido pienamente ogni singola parola e virgola del suo libro (compreso Safran Foer)..é riuscito a trasformare in parole quello che anch’ io sono riuscita a scoprire del loro fantastico “mondo”! Sarò solo una delle tante persone che le scrivono, ma io solo da questo libricino (in quanto prima, in tutta sincerità, non sapevo chi lei fosse) ci tenevo a dirle che la stimo profondamente. Mi scuso per il tempo rubato. Sara

    p.s. Non so se può interessarle ma ho cominciato a seguirla sul Fatto

  31. non avevo mai sentito parlare di lei ma dopo avere passato ore alla Feltrinelli e guadagnato “Apro il frigo e.. cucino”, “Platone è meglio del Prozac” , “Il fascino discreto degli stronzi”, “il Corano”…mi cade l’occhio prima sulla copertina (o meglio su due occhi che mi scrutano e due piedi che quasi li sento puzzare), poi sul titolo I CANI LO SANNO!….aggiungerei E HANNO SEMPRE RAGIONE! Sto leggendo il suo libro volevo solo dirle, anche se probabilmente non le interessa, che ho immensa di stima di chi parlando ‘troppo’ dei propri cani parla profondamente di sé… ho la presunzione che avrebbe la sua Tavi di sapere quello di cui stiamo parlando e nel suo libro scopro che c’è un’ altro umano egoista con cui condividerlo! saluti!

  32. I cani sollecitano voli pindarici estremi, eppure non staccano mai le zampe da terra. Ancorati al suolo, spicci ed essenziali, concreti e immediati, sono portatori sani di filosofia. Nel senso che ne sono immuni, però te la attaccano. (Andrea Scanzi, “I cani lo sanno”.)

  33. I veri divoratori di libri se lo mangiano in due giorni o forse meno. Io che sono pigrissimo a leggere ce l’ho fatta in meno di un mese. Si ride, si piange, si prova ad immaginare. Meraviglioso!

  34. …ti ho letto in una sera… i cani lo sanno… ho due sorelle boxer… e adesso dirai echsenefrega… ti verrò a vedere comunque a Rivoli il 24, mi aspetto una bella serata…i

  35. Ciao Andrea, ho letto con foga e voracità il tuo libro, assorbendolo durante le pubblicità, godendomi i dieci minuti che mi hanno fatto arrivare in ritardo, aspettando che il bagno si liberasse e che il pc si accendesse, ma anche assaporandolo nel silenzio di una sera tranquilla e alla luce di un giorno libero: come si suol dire l’ho divorato! Pur non avendo mai amato i libri sui cani, in quanto portatori di una malinconia e di pianti senza pari (vedi “Io e Marley”, in primis), questo mi ha contagiata con la sua dolce serenità. Per molti versi mi è sembrato di leggere la storia della mia dolce metà, un pulcioso trovatello, con la sua coda a tergicristallo dopo aver finito una colazione qualsiasi, con un entusiasmo che per noi è così difficile trovare. Ho riconosciuto l’ironia acuta e pungente, l’arguzia e l’arroganza gradevole, tipica dei grandi maestri nati sotto il segno del toro (caratteristiche proprie infatti anche dei Monicelli e Guzzanti, Corrado, ad esempio), e le ho amate, come sempre. Solo su un particolare mi sono soffermata con un interrogativo broncioso, ed è per questo che ti scrivo: come mai questo attaccamento alla “razza”, al concepimento in allevamento, poco naturale e tanto imposto? Anch’io come te ho sempre creduto che gli amanti dei cuccioli fossero solo amanti di peluche a forma di cane, e allo stesso modo ho sempre ritenuto gli amanti della razza pura e i ricercatori della razza pura, finti amanti dei cani; mi è sempre parso un ragionamento affine all’ambizione nazista e non dettato dalla tenerezza che quegli occhioni sanno darti, che siano “puri” o mischiatissimi. Ho sempre sostenuto che un vero amante dei cani non possa frequentare un allevamento, ma solo un canile, dove il più malconcio sarà il prediletto, o dove comunque anche il più sano, solo per la grata contro cui sbatte la sua linguetta e le sue unghiette, solo per la sua cuccia che sa di piscio, per la sua acqua con le mosche e la terra, per i suoi inverni passati a piangere e gelare, per le storie che porta sul groppone, solo (se così si può ancora dire) per questo ti obbliga a portarlo a casa. Un vero amante dei cani prima di farne nascere per sua volontà altri, prima di portarsi a casa un meraviglia di razza che sa per certo che avrà più possibilità di vita migliore, anche perchè è già a priori difficile che l’allevamento sia messo come un canile, prima di ciò vorrebbe poter salvare tutti quei prigionieri senza colpa e senza poteri. Nel tuo libro leggo certamente un immenso amore, ma mi domando con insistenza come mai ci sia questa voglia di razza. Non vorrei con questo essere fraintesa e risultare polemica, perchè ti seguo con profonda stima e ammirazione da parecchio tempo e nutro tra l’altro un’enorme nostalgia per il Criminoso, è solo un interrogativo che mi martella (forse soltanto dettato da uno spirito da crocerossina che poco ha a che fare con l’amore per i cani, chi lo sa!).
    Grazie per l’attenzione,
    Chiara.

  36. Caro Andrea, sto leggendo con molto gusto il tuo libro sui cani: ho un meticcio da circa quattro mesi e mi ritrovo in quasii tutte le situazioni che racconti con grande ironia e sensibilità. Grazie, ciao.
    gianni

  37. Ho letto il tuo libro(I cani lo sanno) e ,mi è piaciuto molto. Tu consideri i cani cosi’ come li considero io..esseri viventi in grado di insegnarci qualcosa..Anch’io ho vissuto fino ad un mese fà con due meravigliosi amici,due fratelli,due figli…Axel(pastore tedesco)e Zeta(border collie).Oggi è rimasto solo Zeta,Axel è morto esattamente il 21 settembre ,una settimana prima di compiere 6 anni per un tumore al pancreas,ed io non riesco a vivere senza di Lui..Ho un tremendo vuoto malgrado ci sia quel terremoto di Zeta
    Non sempre trovi persone simili ,persone che considerano i cani come esseri probabilmente superiori a noi umani…Credo che tu invece sia cosi’…

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