Identikit: Mario Adinolfi (che non è sempre stato così)

adinolfi 4Sembra impossibile, ma Mario Adinolfi non è stato sempre così. C’è stato un tempo, neanche troppo lontano, in cui era spesso condivisibile. O comunque stimolante. Ha sempre avuto una natura catto-comunista e dunque intimamente contraddittoria, ma nella seconda metà degli Anni Zero capitava di essere d’accordo con lui. Per esempio quando, in tivù, con la sua dialettica notevole zittiva i Sallusti e Barbareschi. Tra i primi a capire il potenziale di Renzi, tra i pochi a sapere di cosa stesse parlando quando nei talkshow si affrontava l’argomento “Grillo politico” (prim’ancora che il Movimento 5 Stelle nascesse). Provocatore, ma tutto sommato centrato. Nel 2007 si candida alle primarie del neonato Partito Democratico, dimostrando già allora un feticismo patologico per le percentuali da prefisso telefonico. Nel 2008 è primo dei non eletti nel Pd, venendo ripescato nel 2012 e ritrovandosi deputato per neanche un anno. Era già allora un Giuliano Ferrara in diesis minore, ma sembrava al tempo possibile riscontrare nel suo percorso un filo logico. Poi, tragica, la slavina: da Ferrara debole a Giovanardi extralarge, da anti-Veltroni a neo-inquisitore caricaturale. Povero pokerista Mario: che gli sarà mai successo? Le prime avvisaglie del crollo si erano scorte quando era divenuto franceschiniano e fornariano, difendendo con trasporto orgasmico la sciagurata riforma e trattando gli esodati come appestati purulenti. Il peggio, però, doveva ancora arrivare. E’ vero che i grandi dividono sempre, o li ami o li odi, ma Adinolfi di grande ha ormai solo il girovita. E’ tanto noto quanto odiato, quasi che il suo obiettivo fosse divenuto – chissà perché – assurgere a Gasparri 2.0. Uno di quelli che citi quando vuoi prendere un esempio terra terra: appunto, come Gasparri. Poco celebre e molto celeberrimo, Adinolfi non ha fan né pubblico. Ma finge di non saperlo. Scrive libri raggelanti sui “falsi miti del progresso”, tipo “Voglio la mamma”, e per venderli deve fare il porta a porta (ma non gli apre nessuno). Fonda quotidiani esiziali dai titoli cristologici, tipo “La croce”, che hanno vita cartacea più breve di qualsivoglia governicchio balneare (4 mesi e tre giorni). Pervaso da un misticismo al cui confronto Brosio è agnostico, colleziona ulteriori contraddizioni sposandosi a Las Vegas (nota enclave cristiana) e confessandosi a La adinolfi 3Zanzara (noto consesso timorato di Dio). Tiene una rubrica settimanale su Radio Maria, “Il mormorio di un vento leggero”, che solo a sentirla una volta diventi ateo in un amen (ops). Arringa le masse al Family Day e poi, con narcisismo tronfio, torna a sopravvalutarsi. Al punto da candidarsi a sindaco di Roma: “Penso che andrò al ballottaggio con Giachetti”. Come no: 0.6%. Il solito plebiscito. Lui però non molla e anzi rilancia dal pulpito di Facebook: “Qualsiasi cosa accada oggi, il sangue è tornato a circolare nelle nostre vene”. Parole in libertà. Quella “libertà” che, negli altri, lo terrorizza e lo porta ad attaccare tutto ciò che gli sembra satanico: i gay, l’aborto, l’eutanasia. E già che c’è pure Kung Fu Panda. Nel frattempo anche la dialettica è invecchiata, infatti si fa travolgere in radio da Fabio Volo o su Italia 1 da Mughini. Un tempo dotato e oggi 45enne irrimediabilmente perso, di lui restano massime medioevali – “La donna deve essere sottomessa al marito” – e foto da Maalox, come i suoi piedoni massaggiati da quella santa martire della sua (seconda) moglie. Peccato, Mario: una volta non eri così. O non lo sembravi. (Il Fatto Quotidiano, 7 giugno 2016)

6 Comments

  1. Spassoso, come l’intervista al proprio ego sul fatto. Davvero geniale. Spero diventi una prassi abituale per discutere i più vari argomenti, quella del colloquio tra Scanzi e il suo ego.

  2. caro Scanzi,credo e epnso che farti i complimenti sia banale e patetico!!SEI UN GRANDE,COME IL TUO DIRETTORE TRAVAGLIO ED EZ PADELLARO E GOMEZ!!PER I MIE 70 I MIEI DUE FIGLI ITALIANI DA BOLOGNA MI HAN PORTATO DUE TUOI LIBRI CHE HO DIVORATO E SOTTOLINEATO!!STO CERCANDO CON DETERMINAZIONE SIU DUE MITI GABER E DE ANDRE??PERCHE’ NON SONO IN RISTAMPA E NELLE LIBRERIE??? CREDIMI GIA GODIAMO PERCHE SIAM SU UN ISOLA EDEN,MA DI PIU’+QUANDO TI VEDIAMO NEI TALKSHOW ,DOBVE PRIMEGGI CON ESTREMA NATURALEZZA ECOMPETENZA E CREDIBILITA’ CHAPEAU ,ANCHE PER LE INTERVISTE CON REPUTATION!!UNICO NEO NON STANDO IN ITALIA NON POTER ESSERE STATO A TEATRO ANCHE PERTE! GRAZIE DI ESSERCI E STARCI ECHAPEAU! E COME DICONO QUI’ SAWASDEE PER GRAZIE E PER NO-PROBLEM??=MAIPENRAI

  3. io penso che più che quello che uno dice conti la sua credibilità, che uno in passato dicesse cose condivisibili è ininfluente, perché se poi arrivano le contraddizioni più o meno stridenti, le posizioni incredibilmente estreme che forse anche Salvini si farebbe scrupolo di assumere, degne di un Buonanno qualsiasi, mi viene automaticamente da pensare solo a uno alla spasmodica ricerca di argomenti e azioni per salire alla ribalta e/o per entrare nelle grazie di qualche potente, non importa cosa esso dica o voglia. — Come scrissi sulla sua pagina FB qualche mese fa: secondo me sei l’ennesimo personaggio che la spara ogni giorno più grossa per una comparsata televisiva in più o per entrare nella corte di qualche politico potente (più o meno come Rondolino). Insomma, l’ennesimo personaggio mediocre buono giusto in quest’ITalia ridotta alla mediocrità e all’ignoranza estrema coi media e con le tante controriforme della pubblica istruzione

  4. Nn ti invidio affatto hai dovuto studiarlo io solo a vederlo mi viene l’orticaria bellissimo articolo a me preoccupa sopratutto quello 0,9 ke lo ha votato se c’è questa percentuale di gente ke si riconosce in lui stiamo veramente inguaiati

  5. Geniale, puntuale, ma al contempo non offensivo.
    Ho iniziato una collezione cartacea di profili di personaggi famosi.Redatti da grandi scrittori.
    Grazie Andrea Scanzi.

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