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  1. Letto….penso che non abbiamo più mezzi legali per ribellarci. La tristezza é che le persone “affamate” non si arrabbiano …. si suicidano,. Si é tutto capovolto. Parliamo, discutiamo, e poi è tutto come prima. Mi dispiace tanto che l’italiano sia così autolesionista.
    Bisogna cambiare troppe cose , la prima é la testa di certa gente.

  2. Appena finito il libro. Da pagina 109 il libro diviene, semplicemente, stupendo (prima mi aveva un po’…annoiato, forse perché sono un cinquantenne).
    Da pagina 109′ l’emozione, il nervosismo, l’inquietudine, la sensibilità e l’intelligenza dell’Autore, danno vita ad un libro stra-ordinario.
    Lo consiglio a tutte le persone intelligenti che mi sono care..
    Un grazie ed un Buon Anno ad Andrea.

  3. se il titolo racchiude l’anima del romanzo e un dice un po’ anche sulla trama, mi pare di capire che nel tuo libro si parla di ” noi quarantenni ” di oggi a cui tante porte si sono chiuse dopo essere cresciuti a nutella e illusioni. Ma di primo acchito mi sentirei di escluderti da questa categoria visto che per te le porte si sono un po’ aperte, dato il successo meritato e la carriera lunga e prosperosa che hai davanti. Allora quel noi sulla copertina a chi si riferisce? perché definirsi in una categoria a cui non si appartiene realmente? Devo leggere il libro?

    • Ho avuto la stessa perplessità, leggendo il titolo. Poi, incuriosita, l’ho comprato e letto, pur avendo passato i 40 da un bel pezzo. L’analisi è variegata, coglie i molteplici aspetti di un periodo che ho vissuto senza che mi sia appartenuto con la stessa intensità dei “miei” anni Settanta, successivo dunque alla fase giovanile, ma che è stato piacevole ripercorrere e ricordare. Alla fine, tra il serio e faceto e con il tipico stile brillante ed effervescente dell’autore, si ha un quadro abbastanza chiaro della generazione dei quarantenni di oggi, con tutto quel che ne consegue negli atteggiamenti. Insomma, mi è piaciuto. Al punto che l’ho anche regalato! Inoltre sono stata ben lieta di trovare finalmente un difetto all’autore, guardando la foto dietro al libro: ha una vistosa cicatrice in fronte. Meno male, ha difetti pure lui, è consolante!

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